Negli ultimi anni l’appuntamento presso il Texas Motor Speedway della NTT IndyCar Series era sempre arrivato in corrispondenza col giro di boa della stagione, due settimane dopo la 500 Miglia di Indianapolis. Quest’anno però, per i ben noti avvenimenti legati al Sars-CoV-2, il calendario è stato soggetto ad una mezza rivoluzione che porterà l’appuntamento texano ad aprire la stagione della NTT IndyCar Series.
Sono passati quasi tre mesi dal weekend del 15 marzo che avrebbe dovuto aprire la stagione con il Gran Premio Firestone di St.Petersburg.
Proprio in quei giorni, tuttavia, la situazione è precipitata mentre le macchine e i piloti erano già pronti a scendere in pista: dapprima si è provato ad andare avanti a porte chiuse, ma solamente poche ore dopo la gara era stata ufficialmente rinviata; nel frattempo il sindaco di Long Beach aveva annunciato prima il rinvio della tradizionale gara che ogni anno si corre in California e successivamente la sua definitiva cancellazione.
Da quel momento in poi i motori si sono accesi solo… virtualmente, grazie alla serie on-line organizzata dalla stessa NTT IndyCar Series sfruttando la piattaforma iRacing: il vincitore del mini-campionato da sei gare è stato Scott McLaughlin, che si è aggiudicato anche l’ultima, controversa gara della serie sull’ovale di Indianapolis.
Mentre i piloti intrattenevano il pubblico, dietro alle quinte Mark Miles (presidente e CEO di Penske Entertainment, la società di Roger Penske proprietaria sia della INDYCAR che dell’Indianapolis Motor Speedway) lavorava per imbastire il nuovo calendario: la versione definitiva è stata rilasciata appena due settimane fa e prevede al proprio interno 14 gare da disputarsi su 10 piste diverse.
La NTT IndyCar Series (ri)parte quindi dal Texas con la Genesys 300, gara da 300 miglia in luogo dei tradizionali 600 km. L’accorciamento della gara da 248 giri a 200 è stato deciso come parte integrante del piano messo a punto dalla INDYCAR per tornare in pista. Oltre all’accorciamento della gara, è stato deciso di condensare l’intero programma di gara in una sola giornata.
Per tornare all’aspetto squisitamente agonistico, otto mesi fa a Laguna Seca Josef Newgarden era stato incoronato per la seconda volta come Campione della NTT IndyCar Series al termine di una stagione che l’aveva visto cogliere 4 successi. Tra questi si annovera anche quello ottenuto in Texas, al termine di una gara che l’ha visto conquistare la prima posizione in occasione del penultimo stint di gara grazie all’ottima gestione dei suoi pneumatici Firestone.
I rivali di Newgarden saranno però numerosi e agguerriti, a partire dai suoi due compagni di squadra: Will Power e Simon Pagenaud hanno vinto le ultime due edizioni della 500 Miglia di Indianapolis ed entrambi sono alla ricerca del loro secondo titolo nella NTT IndyCar Series.
La lista dei pretendenti al titolo non si esaurisce ovviamente qui: Scott Dixon (Chip Ganassi Racing) ha già messo in bacheca cinque campionati e quest’anno punterà al sesto, un traguardo che lo porterebbe ad un solo titolo dal record di Foyt, mentre Alexander Rossi (Andretti Autosport) cerca la definitiva consacrazione dopo aver concluso gli ultimi due campionati al secondo e al terzo posto.
Se questi sono i piloti che alla vigilia sono i favoriti per la conquista del titolo, molto più lungo è l’elenco dei potenziali outsider: si va dai veterani della NTT IndyCar Series, come Ryan Hunter-Reay, Graham Rahal e Takuma Sato, a piloti di grande esperienza che solo di recente sono entrati nel mondo delle competizioni americane, come Felix Rosenqvist e Marcus Ericsson, a giovani rampanti che puntano a detronizzare nel più breve tempo possibile gli attuali top driver della categoria; quest’ultima fascia è particolarmente nutrita per il 2020, con nomi come Colton Herta, Pato O’Ward, Oliver Askew, Santino Ferrucci, Alex Palou e Rinus Veekay.
Parallelamente all’arrivo di tanti giovani, c’è anche chi si sta preparando per dare l’addio alla categoria, perlomeno come impegno full-time. A gennaio Tony Kanaan ha annunciato che la stagione 2020 sarà la sua ultima come pilota nella NTT IndyCar Series, ma al tempo stesso ha rimarcato come non abbia alcuna intenzione di ritirarsi da pilota e ha lasciato la porta aperta a nuovi impegni in altre serie motoristiche, nonché a future partecipazioni alla 500 Miglia di Indianapolis.
Per il 2020 Kanaan ha raggiunto un accordo col team di Foyt per correre solamente nelle gare su circuiti ovali. Questo significa che la Genesys 300 sarà l’ultima delle 318 gare consecutive che Kanaan ha corso nella NTT IndyCar Series. Per l’occasione, la sua monoposto #14 ripresentera i colori bianco/verdi 7-Eleven, gli stessi coi quali nel 2004 ha vinto il campionato. La prossima gara, il Gran Premio GMR di Indianapolis, sarà la prima che non vedrà in pista Kanaan dal Gran Premio di Detroit del 2001.
Prima dell’inizio della stagione era stata annunciata la presenza fissa di 24 macchine in pista, alle quali si sarebbero aggiunte di volta in volta una serie di entries part-time che avrebbero fatto salire il numero di iscritti fino a picchi di 26/28 macchine.
La crisi conseguente allo scoppiare della pandemia di Sars-CoV-2 ha portato alcune squadre a modificare i loro piani: la prima defezione è quella del team Carlin, che in Texas scenderà in pista con una sola macchina per Conor Daly. Proprio Daly per il 2020 ha trovato una soluzione “originale”, in base alla quale correrà tutte le gare su ovale (ad eccezione della Indy 500) col team Carlin al posto di Max Chilton, mentre in tutte le altre sarà protagonista con la monoposto #20 del team di Carpenter.
L’assenza (speriamo temporanea) della seconda macchina di Carlin sarà compensata da James Hinchcliffe, che in Texas correrà con la macchina #29 del team Andretti, sponsorizzata proprio dalla Genesys che dà anche il nome anche a questa gara. Vista la presenza del pilota canadese, la Andretti Autosport schiererà in Texas ben 6 macchine.
Il campionato 2020 della NTT IndyCar Series vedrà per la prima volta in azione anche l’Aeroscreen, il nuovo dispositivo di sicurezza frutto della collaborazione tra INDYCAR, Red Bull Advanced Technologies e Dallara. Composto da un’ossatura in titanio (che ricorda molto l’Halo usato in molte altre categorie, F1 compresa) e da uno schermo balistico, l’aeroscreen si pone come obiettivo quello di proteggere la testa del pilota, che nelle monoposto è sicuramente la parte del corpo soggetta ai rischi maggiori, soprattutto in presenza di detriti “volanti” (si pensi ad esempio agli incidenti mortali di Justin Wilson e Henry Surtees).
L’aeroscreen è stato provato per la prima volta da tutti nel corso dei test collettivi che si sono svolti ad Austin a febbraio. I feedback dei piloti sono stati perlopiù positivi, ma sono emerse anche alcune piccole problematiche sulle quali la INDYCAR dovrà lavorare nelle prossime settimane.
La presenza dell’aeroscreen ha portato sia ad un innalzamento del centro di gravità della monoposto, sia ad un aumento della sua massa. Dato che non è stato possibile valutare gli effetti sulle gomme di questo nuovo dispositivo, la INDYCAR ha deciso che in Texas non sarà possibile percorrere più di 35 giri in condizioni di bandiera verde con un unico set di pneumatici. Per mettere questa limitazione in prospettiva, negli ultimi anni in Texas era normale percorrere oltre 60 giri in regime di green flag con lo stesso set di gomme.
Dal punto di vista della trasmissione della gara in Italia, la Genesys 300 (come il resto del campionato 2020) sarà visibile sulla piattaforma online DAZN.
2020 Genesys 300
Round 01/14
06 Giugno 2020
INFO CIRCUITO
Tipologia del circuito: Ovale
Lunghezza del circuito: 1,455 mi (2,342 km)
Giri da percorrere: 200
Distanza totale: 291,00 mi (468,319 km)
Numero di curve: 4 (tutte a sinistra)
Senso di marcia: antiorario
Prima Gara: 1997
Sanctioning body: USAC 1973-1979; IRL 1997-2010; INDYCAR 2011-2020
Sedi di gara: Texas World Speedway: 1973-1979; Texas Motor Speedway: 1997-2020
RECORD
Miglior giro in qualifica: 23.2730 – Charlie Kimball – Chip Ganassi Racing – 2017
Miglior qualifica su 2 giri: 46.5861 – Charlie Kimball – Chip Ganassi Racing – 2017
Distanza: 1h52:47.8511 – Scott Dixon – Chip Ganassi Racing – 2015 (su 248 giri)
Miglior giro in gara: 23.0816 – Tony Kanaan – Chip Ganassi Racing – 2017
Vittorie pilota: 4 – AJ Foyt, Helio Castroneves
Vittorie team: 12 – Team Penske
Pole pilota: 4 – AJ Foyt
Pole team: 9 – Team Penske
Podi pilota: 9 – Tony Kanaan
Podi team: 27 – Team Penske
ALBO D’ORO
PROGRAMMA
Sabato 06 Giugno
12:00-14:30 (19:00-21:30) Prove Libere – Diretta su DAZN a partire dalle 19:00
16:00-17:00 (23:00-24:00) Qualifiche – Diretta su DAZN a partire dalle 23:00
19:05 (02:05) Gara – Diretta su DAZN a partire dalle 02:00
Mappa del circuito dal sito ufficiale Indycar
Immagine di copertina da INDYCAR Media/Chris Owens
Leggi anche
Partecipa al sondaggio su P300.it
Tutte le ultime News di P300.it
È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.