Indycar | Stagione 2024 – Anteprima

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
7 Marzo 2024 - 19:57
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La categoria a ruote scoperte numero uno degli States si appresta a ripartire da St. Petersburg. Álex Palou ancora l’uomo da battere.


In un fine settimana già parecchio colmo di motorsport, non si non parlare anche dell’inizio del campionato a ruote scoperte di riferimento negli Stati Uniti d’America. La NTT Indycar Series si appresta a cominciare l’annata 2024, la propria 29a stagione da quando, nel 1996, avvenne la scissione con l’allora CART andando così a creare la Indy Racing League.

Il nome “Indycar” collegato alla categoria è oramai in voga da un ventennio, per una serie che, in termini di nomi coinvolti, nel corso degli anni è diventata sempre più internazionale. L’apertura del campionato sarà in programma, come detto, in questo weekend per la classica prima di stagione a St. Petersburg, per l’omonimo Gran Premio. L’evento, inaugurato nel 1985, ha quasi raggiunto i quarant’anni di storia, ma quella di quest’anno sarà la 20a edizione riservata alla Indycar.

Il calendario della serie prevedrà diciotto eventi, di cui uno non valido ai fini della classifica con l’introduzione in calendario della gara a The Thermal Club nella città di Palm Springs in California, la prossima in programma tra due settimane con in palio un premio di un milione di dollari. Altre novità riguardano il ritorno a Milwaukee per uno dei due double-header previsti in campionato, con due gare da 250 miglia di distanza.

Il primo double-header stagionale si svolgerà invece a luglio con le due gare in Iowa, l’altro ovale corto presente in calendario. L’epilogo stagionale non sarà più a Laguna Seca (tappa scomparsa dal calendario, così come il Texas Motor Speedway), bensì a Nashville per il GP Music City, previsto per il 15 settembre ma il cui svolgimento avverrà nel Superspeedway della cittadina e non nel circuito stradale su cui si è corso nell’ultimo triennio.

La stagione 2024 vedrà anche il tanto atteso debutto dei motori ibridi Honda e Chevrolet-Ilmor. Tuttavia, il primo approccio a questi finora non è stato dei migliori: a dicembre scorso era stato comunicato che l’avvento dei propulsori di nuova generazione non sarebbe avvenuto prima dello svolgimento della 500 Miglia di Indianapolis di quest’anno (in programma per il 26 maggio) e, nonostante dei test soddisfacenti avvenuti a Homestead-Miami il mese scorso, il debutto delle unità non ha ancora una data definita.

Dunque, per le prime gare, le squadre useranno ancora i propulsori V6 biturbo protagonisti da oramai oltre un decennio. E’ con questa situazione in divenire che il campionato americano inizierà con dei valori in campo che, presumibilmente, rimarranno gli stessi degli ultimi anni (seppur molto serrati).

L’uomo da battere rimane dunque Álex Palou, punta indiscussa del team Chip Ganassi Racing. Il pilota spagnolo, vincitore del secondo titolo in tre anni durante la scorsa stagione, parte nel ruolo di favorito assoluto dopo la stagione dominante di cui è stato autore nel 2023 e, nonostante le beghe legali ancora incombenti con la squadra Arrow McLaren per via del contratto firmato e non rispettato nel 2022, il catalano pare pronto a ripetere le cinque vittorie e i dieci podi conquistati durante gli ultimi dodici mesi.

A lanciare il guanto di sfida a Palou saranno, in primis, i suoi compagni di squadra. Chip Ganassi, per la prima volta, inizierà la stagione con cinque Dallara-Honda iscritte per tutto il campionato ed assegnate al già citato Palou, al pluricampione Scott Dixon, al Rookie of the Year 2023 Marcus Armstrong e agli arrivanti Linus Lundqvist e Kyffin Simpson, questi ultimi rispettivamente sulle vetture #8 e #4.

Sarà interessante capire cosa sarà in grado di fare l’ex-campione della Indy NXT sulla vettura che fu di Marcus Ericsson fino allo scorso anno. Il pilota svedese, vincitore del GP di St. Pete del 2023, è ora una delle punte della squadra Andretti Global. Egli sarà alla guida della vettura #28 e, forte dell’esperienza nel team Ganassi, potrebbe ridare slancio alla squadra condotta dalla famiglia Andretti e da Michael.

Colton Herta, sulla vettura #26, e Kyle Kirkwood, sulla #27, sono stati confermati. Il figlio di Bryan avrà la necessità di ritrovare lo stato di forma del 2021 e perso durante le ultime due stagioni, mentre Kirkwood, capace di conquistare due successi significativi a Long Beach e a Nashville lo scorso anno, dovrà migliorare sul piano della costanza e, soprattutto, sugli ovali per poter rispettare le grandi aspettative nei propri confronti.

Quando si parla di contendenti al titolo, la prima squadra che balza alla mente rimane comunque il Team Penske, con un tridente di punte formato da Will Power, Josef Newgarden e Scott McLaughlin. Dopo il secondo titolo conquistato dall’australiano due anni fa, il 2023 è stato meno brillante per il #12, terminato con un settimo posto nella generale.

McLaughlin, invece, è stato tra i pochi a tenere in vita la lotta iridata fino a Portland ed ha conquistato il terzo posto in campionato alle spalle del duo Palou-Dixon, grazie anche alla splendida vittoria in Alabama. Sin dal suo debutto l’ex-asso del Supercars si è dimostrato sempre più affine alla guida delle monoposto preparata da Dallara e, con un po’ di fortuna dalla sua, il 2024 potrebbe vederlo in vetta.

C’è infine Josef Newgarden, il quale invece non ha sempre avuto la dea bendata dalla sua nell’ultimo biennio ma, in compenso, si è tolto la soddisfazione del primo successo nell’ultima, rocambolesca 500 Miglia di Indianapolis. Il calendario di quest’anno, coi due double-header negli ovali corti di Milwaukee ed Iowa, potrebbe dare un gran vantaggio al pilota di Hendersonville, grande interprete di tracciati di questo tipo.

Rimanendo in tema contendenti, non si può non citare la formazione Arrow McLaren SP. Lo storico marchio inglese, anno dopo anno, sembra sempre un passettino più vicino per competere ad armi pari con Ganassi e Penske, soprattutto grazie agli sforzi di Patricio O’Ward: il messicano, lo scorso anno, è giunto quarto nella classifica finale, pur mancando l’appuntamento con la vittoria in alcune occasioni e non sempre per colpe proprie, come proprio a St. Pete 2023 quando un’improvvisa perdita di potenza gli ha negato la vittoria a pochi giri dalla fine. Il #5 è affamato di successi e, forte anche del rinnovo contrattuale già firmato con McLaren, di certo non si risparmierà durante l’arco dell’annata.

La line-up full-time sarà completata da Alexander Rossi, alla sua seconda stagione col team McLaren, e da David Malukas, nuovo acquisto della squadra al posto di Felix Rosenqvist. Il pilota di origini lituane, tuttavia, si è infortunato al polso a metà febbraio dopo una caduta in mountain bike e sarà dunque sostituito per questo primo round da Callum Ilott, ex-pilota Juncos rimasto appiedato in seguito anche alle dispute interne con l’ex-compagno Agustín Canapino. Si tratterà di una ghiotta occasione per l’inglese ex-F2 di guidare una monoposto di un team di prima fascia.

Un altro protagonista chiamato ad un buon risultato è Romain Grosjean, il quale ha proprio ereditato il sedile di Ilott in Juncos Hollinger Racing ed ha un conto in sospeso con St. Petersburg dopo l’incidente in curva 4 avvenuto con McLaughlin mentre lottava per la vittoria. Il francese coadiuverà l’impegno nella Indy con quello nel WEC in qualità di pilota Lamborghini.

Altri piloti da tenere d’occhio sono Christian Lundgaard, rivelazione del 2023 con la macchina del team Rahal Letterman Lanigan Racing e giunto ottavo nella classifica dello scorso campionato, il campione uscente della Indy NXT Christian Rasmussen (Ed Carpenter Racing) ed il suo compagno Rinus van Kalmthouth. In chiave iridata probabilmente questi piloti non saranno dei contendenti, ma mai dire mai per quanto concerne i singoli appuntamenti.

Parlando di appuntamenti, quello con la Indycar sarà su Sky Sport F1 alle 17:25 di domenica 10 marzo per il primo Gran Premio della stagione, con la bandiera verde per i cento giri sul tracciato della Florida che sarà sventolata alle 17:30. In Italia le prove del venerdì e del sabato non saranno disponibili, ma esse potranno essere viste gratuitamente sulla sezione Live del sito Indycar.com.

Per quanto particolare per via dell’avvento dell’ibrido, sarà una stagione a proprio modo storica della Indy. Non ci resta che assistervi.

Fonte immagine: indycar.com

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