Tutto pronto per il weekend che definirà in Campione Indycar 2020
A metà marzo la città di St.Petersburg era pronta, come da abitudine, ad ospitare la tappa inaugurale del campionato 2020 della NTT IndyCar Series e di tutte le categorie minori della filiera della Road To Indy; l’improvvisa esplosione della pandemia di Sars-CoV-2 aveva però obbligato gli organizzatori prima a modificare il programma di gara e poi a posticiparla a tempo indefinito, quando oramai le monoposto della US F.2000 erano già in pista per le prime prove libere.
Dopo tredici gare disputate in otto weekend, la stagione 2020 della NTT IndyCar Series è pronta a chiudersi in via del tutto eccezionale proprio a St.Petersburg, dove tutto sarebbe dovuto iniziare sette mesi fa.
Il campionato è stato a dir poco anomalo: ben nove delle diciassette gare inizialmente previste sono state annullate, rimpiazzate (parzialmente) da ben cinque double header che hanno permesso di comporre un calendario non eccessivamente ristretto.
La stagione 2020 della NTT IndyCar Series può grossomodo essere divisa in due parti: dalla gara d’apertura in Texas al primo dei due appuntamenti di Gateway, Scott Dixon è stato l’assoluto protagonista grazie a quattro vittorie e a due secondi posti, tra cui quello ottenuto alla 500 Miglia di Indianapolis alle spalle di Takuma Sato.
Al termine della prima gara di Gateway, conclusasi con il suo cinquantesimo successo in carriera nella NTT IndyCar Series, il neozelandese sembrava già avere le mani sulla Astor Cup: fino a quel momento era stato semplicemente perfetto e i 117 punti di vantaggio su Josef Newgarden sembravano irrecuperabili con sole 6 gare da disputare.
Già dal giorno dopo, quando si è disputata Gara-2 sull’ovale corto dell’Illinois, l’inerzia del campionato è cambiata completamente: Josef Newgarden ha vinto il secondo appuntamento a Gateway e la prima delle due gare dell’Harvest GP di Indianapolis, cogliendo inoltre un secondo posto a Mid-Ohio.
Dixon, al contrario, è entrato in una sorta di spirale negativa dalla quale sembra far fatica ad uscire: dopo il suo ultimo successo ha conquistato un quinto, un ottavo, un nono e due decimi posti, commettendo anche diversi errori; tra questi, il più clamoroso è stato quello in Gara-2 a Mid-Ohio, quando è andato in testacoda all’uscita della prima curva mentre era in lotta per il podio. Paradossalmente, quella è anche stata l’unica occasione in cui Dixon è sembrato realmente competitivo in questa fase finale di stagione, visto che dopo l’errore è riuscito a rimontare dall’ultima alla decima posizione nonostante una sosta in più dei suoi avversari.
Tirando le somme, il divario in campionato tra Dixon e Newgarden si è ridotto da 117 a soli 32 punti, un vantaggio che dovrebbe consentire al neozelandese di affrontare l’appuntamento conclusivo della stagione con relativa tranquillità ma che, al tempo stesso, gli impone di non commettere errori.
Matematicamente parlando, a Dixon basterà tagliare il traguardo in nona posizione per vincere il campionato indipendentemente da cosa farà il suo avversario nella corsa al titolo: l’obiettivo è chiaramente alla sua portata, ma quella di St.Petersburg è una pista che può riservare mille sorprese; gli errori sono sempre dietro l’angolo e le probabilità che la gara venga completamente ribaltata da una o più caution sono altissime.
Newgarden, al contrario, si trova nella posizione ideale per attaccare: non ha nulla da perdere e può correre nella consapevolezza che solo vincendo questa gara avrà la possibilità di far suo anche il campionato; inoltre, al contrario del suo avversario per il titolo, il pilota del Team Penske ha già ottenuto un successo sulle strade della Florida, proprio lo scorso anno.
La lotta per il campionato è chiaramente il principale motivo di interesse per questa gara, ma ciò non significa che non ce ne siano altri; tra questi, quello che svetta maggiormente è sicuramente il tanto atteso debutto di Scott McLaughlin nella NTT IndyCar Series al volante della monoposto #3 del Team Penske, inizialmente previsto per il GP di Indianapolis di metà maggio e successivamente rinviato per la pandemia.
Il neozelandese ha da poco vinto il suo terzo campionato nella Supercars australiana e tutto sembra pronto per un suo definitivo trasferimento negli States, anche se il suo passaggio alla NTT IndyCar Series nel breve termine è tutt’altro che scontato: resta infatti in piedi l’opzione NASCAR ed inoltre negli ultimi giorni è emersa la possibilità che il suo approdo negli States possa essere rinviato di un altro anno.
Indipendentemente dai suoi piani per l’anno prossimo, in questo weekend McLaughlin sarà in pista a St.Petersburg e la gara sul circuito della Florida darà una prima idea sulle sue potenzialità in vista dei prossimi anni; le aspettative, inutile dirlo, sono altissime.
McLaughlin sarà l’unico pilota non full-time a correre in questo fine settimana; non ci saranno infatti né Dalton Kellett né Sage Karam, che nell’Harvest GP di Indianapolis avevano corso rispettivamente con le monoposto #41 e #24. L’unica altra novità a livello di entry list rispetto ad Indianapolis è il ritorno di Oliver Askew, sostituito tre settimane fa da Helio Castroneves al volante della monoposto #7.
Per Askew sarà l’ultima volta con il team Arrow McLaren SP, visto che già nei giorni scorsi la squadra aveva annunciato che non gli sarebbe stato rinnovato il contratto. Il suo sostituto per il 2021 dovrebbe essere Felix Rosenqvist, in arrivo dal Team Ganassi, ma l’accordo tra le due parti non è ancora stato annunciato in via ufficiale.
Oltre che sul fronte della vittoria del campionato, i riflettori saranno puntati anche sulla lotta per il terzo posto in classifica generale tra Colton Herta, Will Power e Pato O’Ward, racchiusi in 25 punti. Il messicano, inoltre, è alla ricerca del suo primo successo in carriera nella NTT IndyCar Series, dopo averlo sfiorato a Road America in Gara-2.
Va infine segnalato che la distanza di gara per quest’anno è stata ridotta da 110 a 100 giri; questa scelta apre la strada a nuove possibilità in termini di strategie visto che, facendo un po’ di fuel saving, sembra possibile poter completare la distanza di gara con due sole soste anziché con le abituali tre. Sarà un elemento che aggiungerà ulteriore incertezza ad una gara che già di per sé si presenta infuocata.
2020 Firestone Grand Prix of St.Petersburg
Round 01/17
13-14-15 Marzo 2020
INFO CIRCUITO
Tipologia del circuito: Cittadino
Lunghezza del circuito: 1,8 mi (2,897 km)
Giri da percorrere: 100
Distanza totale: 180,0 mi (289,682 km)
Numero di curve: 14 (9 a destra, 5 a sinistra)
Senso di marcia: orario
Primo Gran Premio: 2003
Sanctioning body: CART: 2003; IRL 2005-2010; INDYCAR 2011-2020
RECORD
Miglior giro: 1:00.0476 – Jordan King – Ed Carpenter Racing – 2018
Distanza: 1h56:57.5172 – Helio Castroneves – Team Penske – 2006 (su 100 giri)
Vittorie pilota: 3 – Helio Castroneves
Vittorie team: 9 – Team Penske
Pole pilota: 8 – Will Power
Pole team: 9 – Team Penske
Podi pilota: 6 – Helio Castroneves, Tony Kanaan
Podi team: 18 – Team Penske
ALBO D’ORO
PROGRAMMA
Sabato 24 ottobre
10:55-12:25 (16:55-18:25) Prove Libere 3
15:05-16:20 (21:05-22:20) Qualifiche
Domenica 25 ottobre
10:40-11:10 (15:40-16:10) Warm-Up
14:30 (19:30) Gara – Diretta su DAZN a partire dalle 19:32
Mappa del circuito dal sito ufficiale Indycar
Immagine di copertina da IndyCar Media/Chris Owens
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