Indycar | St. Louis 500 2022: Newgarden vince dopo il temporale, Malukas a podio

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Andrea Gardenal
21 Agosto 2022 - 12:45
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L’uomo più atteso alla vigilia della 500 km di St. Louis non ha mancato l’appuntamento con il successo: dopo 260 giri e poco più di due ore effettive di gara, cui se ne devono aggiungere altrettante di bandiera rossa causate dal maltempo, Josef Newgarden è transitato per primo sotto il traguardo del World Wide Technology Raceway, vincendo la sua quinta gara stagionale, la venticinquesima in carriera.

Ancora una volta il successo di Newgarden si è basato in una simbiosi perfetta tra il pilota ed il muretto box, che ha confezionato una strategia perfetta. Dopo essere rimasto costantemente tra la quarta e la sesta posizione per la prima metà di gara, Newgarden ha sparigliato le carte in occasione della prima safety car, arrivata al giro 146 a causa del contatto di Jack Harvey contro le barriere di protezione poste all’esterno di Curva 4.

Il pilota del Tennessee, insieme a Scott McLaughlin e a Takuma Sato (leader provvisorio della gara in virtù di una strategia diversificata), si è fermato per il rifornimento in questo frangente, nonostante fosse passata solamente una ventina di giri rispetto alla sosta precedente.

La scelta di fermarsi è stata semplicemente perfetta perché ha permesso sia di aggiungere i litri di etanolo necessari per arrivare a fine gara con una sola altra sosta senza nemmeno preoccuparsi di fare duel saving, sia di ripartire con pneumatici nuovi.

Le strategie vincenti, tuttavia, bisogna anche saperle far funzionare e in questo Newgarden è stato perfetto: nei giri immediatamente successivi alla ripartenza, il due volte campione della NTT INDYCAR SERIES è andato avanti al ritmo di un sorpasso al giro, guadagnando la testa della gara all’inizio del Giro 164. Nè McLaughlin, rimasto dietro a Power per una decina di tornate, né tantomeno Sato sono riusciti a fare altrettanto.

Sembrava tutto pronto per una facile vittoria, ma la gara si è riaperta verso la fine del penultimo stint: McLaughlin, liberatosi di Power e di O’Ward, si è riavvicinato al leader quando quest’ultimo si è trovato dietro ad alcuni piloti più lenti. A creare ulteriori problemi ci ha pensato Christian Lundgaard, rientrato ai box per la sua ultima sosta proprio davanti al leader della gara, che così all’ingresso della pit lane non ha potuto spingere quanto avrebbe voluto e potuto. Il tempo perso da Newgarden alle spalle del danese ha consentito a McLaughlin, fermatosi un giro prima, di ritrovarsi in pista davanti al compagno di squadra una volta terminate le soste.

Mentre tutto era pronto per il confronto diretto tra i due piloti Penske, la tanto temuta pioggia ha fatto capolino sul World Wide Technology Raceway, portando ad una sosta forzata di un paio d’ore delle attività. Alla ripartenza i piloti si sono ritrovati ad avere a che fare con una pista molto diversa da quella che avevano lasciato, sia perché le temperature si erano abbassate drasticamente, sia perché l’acqua aveva lavato via tutta la gomma depositata in pista.

Il duello per la vittoria tra Newgarden e McLaughlin, in realtà, è durato pochi secondi: già nel giro della ripartenza il pilota americano ha scavalcato il compagno di squadra prima di arrivare a Curva 3-4, guadagnando così una prima posizione che non sarà più messa realmente in discussione fino alla bandiera a scacchi.

Al termine del Giro 260 Newgarden ha tagliato il traguardo con mezzo secondo scarso di vantaggio nei confronti del suo più diretto inseguitore, che però non era più il suo compagno di squadra McLaughlin. I giri conclusivi dopo la ripartenza sono infatti stati vissuti nel segno della straordinaria rimonta di David Malukas, pilota esordiente del Team Coyne che, dopo aver scavalcato prima Power e poi O’Ward, si è messo alla caccia del duo di testa, ricucendo il gap nei loro confronti ad una decina di giri dalla fine.

Come sempre, tuttavia, recuperare terreno ed effettuare un sorpasso sono due operazioni ben distinte: una volta arrivato dietro ai due piloti del Team Penske, l’americano di origini lituane non ha potuto provare un attacco se non all’inizio dell’ultimo giro, quando si è liberato di McLaughlin all’esterno di Curva 1-2 guadagnando in extremis la seconda posizione. Newgarden era però troppo distante per sperare in un attacco nelle ultime due curve e così Malukas si è dovuto “accontentare” della seconda posizione, che rappresenta il suo miglior piazzamento in carriera nonché il primo podio nella NTT INDYCAR SERIES. Senza ulteriori colpi di scena nel finale, McLaughlin ha chiuso la gara in terza posizione.

Giù dal podio Patricio O’Ward, che nella prima metà di gara è sicuramente stato il pilota che ha dato più spettacolo di tutti, perlomeno nelle prime posizioni. Il messicano, così come Will Power, ha pagato caro la scelta di restare in pista in occasione della prima caution, privilegiando la posizione in pista rispetto alla possibilità di correre senza pensare al risparmio carburante nell’ultima fase di gara. O’Ward resta matematicamente in corsa per il titolo, ma le sue speranze di vincerlo sono aggrappate principalmente al fatto che i suoi avversari siano rallentati da vari problemi nelle ultime due gare.

Quinto posto per Sato, messo in ombra dalla straordinaria gara del suo giovanissimo compagno di squadra nel team Coyne. Il pilota giapponese era stato il primo a sparigliare le carte da un punto di vista strategico, decidendo di puntare su una gara a quattro soste (senza pensare a risparmiare carburante) già prima della caution provocata dall’incidente di Harvey. Proprio per questo motivo, Sato si è trovato in testa alla gara al momento della neutralizzazione; al contrario di quanto fatto da Newgarden e McLaughlin, tuttavia, lui è rientrato ai box solamente al secondo giro dopo l’apertura della pit lane ed in questo modo è scivolato alle spalle dei due piloti del Team Penske.

Le possibilità di Sato di ottenere un piazzamento importante si sono spente proprio alla ripartenza dopo la caution, quando non è riuscito a sfruttare a pieno il vantaggio delle gomme nuove e del pieno di etanolo restando bloccato nell’ottava posizione nella quale era ripartito, subendo anzi il sorpasso da parte di Malukas una ventina di giri dopo. I giri successivi all’interruzione della gara non hanno portato a sostanziali cambiamenti, con Sato che è riuscito a guadagnare una posizione su Will Power solamente grazie ad un piccolo errore di quest’ultimo. Il quinto posto di oggi rappresenta comunque il miglior risultato stagionale per il pilota giapponese.

Sesto posto amaro per Will Power, che dopo aver messo a segno la pole e guidato la prima metà di gara si aspettava di tornare a casa con un bottino più ricco. Come accaduto ad O’Ward, anche l’australiano è stato penalizzato dalla tempistica della prima caution e soprattutto dalla scelta di non rientrare ai box prima della ripartenza, privilegiando la posizione in pista.

Settimo, ottavo e nono posto per tre vetture del team Ganassi, con Marcus Ericsson che ha preceduto Scott Dixon ed Alex Palou. Tutti e tre hanno scelto di cambiare le gomme e fare un rabbocco di carburante dopo la bandiera rossa, ma nessuno di loro è riuscito a trarne un vantaggio significativo. Chiude al Top-10 Graham Rahal, autore di una gara concreta anche se priva di particolari acuti.

Corsa deludente per il team Andretti, che occupa in blocco le posizioni dall’11esima alla 13esima: il migliore al traguardo è stato Colton Herta che ha preceduto Devlin DeFrancesco (miglior risultato in carriera per lui) e Romain Grosjean; nulla da fare invece per Alexander Rossi, costretto ad una lunga sosta ai box da un problema tecnico; il californiano, che a fine anno lascerà il team, ha chiuso in 25esima posizione con 34 giri di ritardo.

Il prossimo appuntamento con la NTT INDYCAR SERIES è tra due settimane, quando si correrà sul circuito permanente di Portland. La serie arriverà in Oregon con Will Power ancora in testa alla classifica del campionato a quota 482 punti, solamente 3 in più nei confronti di Newgarden; fa specie che, al momento, il parziale delle vittorie sia di 5 a 1 per il pilota americano. Dixon ed Ericsson seguono in terza e quarta posizione a 14 e a 17 punti di distacco, tutti ancora pienamente in corsa per il campionato.

Più staccati Palou, McLaughlin e O’Ward, rispettivamente a 43, 54 e 58 punti dal leader del campionato; tutti e tre sono ancora matematicamente in corsa per il titolo, ma hanno bisogno di una vittoria a Portland per giocarsi tutte le loro carte nell’ultimo e decisivo round di Monterey.

Immagine di copertina da Indycar Media/James Black

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