Indycar | Scott Dixon domina al Glen, Power out

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Tempo di lettura: 9 minuti
di Andrea Gardenal
4 Settembre 2016 - 23:11
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Nessuna sorpresa per quanto riguarda il nome del vincitore del Gran Premio di Watkins Glen: Scott Dixon ha dominato la gara in lungo e in largo, schivando abilmente sia le insidie causate dalle varie caution, sia il rischio di rimanere a secco nelle ultime curve e ha così portato a casa la sua seconda vittoria stagionale dopo quella di Phoenix. Per Dixon si tratta della vittoria numero 40 in Indycar, un risultato che lo porta a sole due lunghezze dal terzo posto nella classifica dei vincitori all-time attualmente detenuto da Michael Andretti.

Sugli altri due gradini del podio salgono Josef Newgarden ed Helio Castroneves: il primo si è dimostrato, assieme a Dixon, il pilota più abile nel gestire il carburante nell’ultimo stint di gara; il secondo, viceversa, ha adottato una tattica più aggressiva optando per uno splash&go a 3 giri dalla conclusione della gara; ciononostante, il vantaggio accumulato fino a quel momento e i contemporanei pit stop di altri piloti davanti a lui gli hanno permesso di rimontare fino alla terza posizione.

Beffa enorme per James Hinchcliffe: dopo aver perso per 8 millesimi di secondo la 600 km del Texas di sabato scorso, oggi ha buttato al vento una seconda posizione dopo essere rimasto a secco a due curve dalla fine; sorte analoga è capitata a Conor Daly, che però è riuscito a tagliare il traguardo in quarta posizione.

Giornata disastrosa per Will Power, finito a muro a due terzi di gara dopo un contatto con Charlie Kimball all’uscita delle Esses; nell’impatto la vettura #12 si è distrutta e l’australiano ha anche riportato i sintomi di una lieve commozione cerebrale, tanto che per il momento i medici lo hanno dichiarato “unfit to drive”; considerando però che mancano due settimane all’ultima gara stagionale, vien da pensare che non ci saranno grossi problemi nel vederlo in pista a Sonoma.

Simon Pagenaud ha limitato i danni al termine di una gara in cui non è mai sembrato essere particolarmente a suo agio, ma non è riuscito a portare un affondo decisivo in ottica campionato: negli ultimi giri ha fatto molta fatica a gestire l’etanolo a bordo della sua vettura venendo sfilato così sfilato da diverse vetture; ciononostante è comunque riuscito a tener dietro buona parte dei piloti che avevano effettuato l’ultima sosta nel finale di gara tagliando il traguardo in settima posizione.

Ottima la prestazione di RC Enerson, nono al traguardo alla sua seconda gara in Indycar alle spalle di Alexander Rossi. Nonostante la sua inesperienza, Enerson è riuscito a gestire bene l’etanolo negli ultimi 19 giri e a portare così a casa un risultato di tutto rispetto.

Detto del botto di Power, sono da segnalare altri due brutti incidenti che si sono verificati nel corso della gara: il primo è capitato dopo 14 giri a Mikhail Aleshin, finito a muro al termine delle Esses dietro ai box a seguito dell’esplosione della gomma posteriore sinistra; 5 giri dopo, nella ripartenza successiva alla caution causata dal botto di Aleshin, Graham Rahal è andato a sbattere frontalmente contro le gomme di protezione poste all’interno della curva 1 dopo essersi “appoggiato” alla vettura di Kimball nel tentativo di sorpassarlo. Fortunatamente entrambi gli incidenti si sono risolti senza conseguenze fisiche per i piloti.

Per quanto riguarda la lotta al titolo, il Gran Premio di Watkins Glen fornisce già il primo verdetto stagionale: comunque si concluda l’appuntamento di Sonoma, il campionato Indycar 2016 verrà vinto da un pilota del Team Penske, che torna così al successo dopo il titolo conquistato da Power nel 2014. L’appuntamento di Sonoma mette in palio un massimo di 104 punti per il vincitore e proprio 104 sono i punti di vantaggio che Simon Pagenaud ha nei confronti di Scott Dixon ed Helio Castroneves, i quali potrebbero quindi solamente pareggiare i punti del francese rimanendogli però comunque dietro in virtù di un minor numero di vittorie.

Saranno quindi Simon Pagenaud e Will Power a giocarsi il titolo a Sonoma, con l’australiano che paga un ritardo di 43 punti nei confronti del francese. Nell’ipotesi in cui Power dovesse vincere l’ultima gara conquistando anche tutti i punti bonus, Pagenaud dovrebbe conquistare almeno la quarta posizione per essere sicuro di aggiudicarsi il titolo.

Seguono la cronaca e le classifiche di gara e campionato. Il round conclusivo del campionato Indycar 2016 si disputerà il 18 settembre sul tracciato californiano di Sonoma

La cronaca

Partenza: Straordinario scatto di Simon Pagenaud che risale immediatamente dall’ottava alla terza posizione; immediatamente dietro a loro si verifica una collisione che vede Bourdais andare contro le barriere all’interno della curva 1. Il francese riesce comunque a ripartire, anche se staccato di oltre mezzo minuto. Non viene esposta la bandiera gialla, si continua in regime di gara libera. Il successivo replay mostra che il contatto è stato innescato da Hawksworth, arrivato lungo alla prima staccata; l’inglese del team Foyt ha quindi innescato una reazione a catena che ha coinvolto Montoya, Chilton, Castroneves e Bourdais. Pagenaud prova anche ad attaccare Power all’Inner Loop, ma deve desistere. Sul traguardo alle spalle dei primi tre transitano Kanaan, Castroneves e Enerson.

2° giro: Kanaan attacca Pagenaud all’esterno prima curva ma finisce sul cordolo all’esterno della curva e il leader del campionato riesce a riprendersi la terza posizione

8° giro: Hinchcliffe scavalca Rossi nell’allungo che porta all’Inner Loop e si porta al nono posto. Al termine del giro Sato rientra ai box per la sua prima sosta di giornata. Al termine del giro Sato rientra ai box: è il primo pilota ad effettuare un pit stop

9° giro: Sosta per Hawksworth e Newgarden, che seguono così la strategia alternativa di Sato. In uscita dai box Newgarden si libera del pilota inglese prima dell’Inner Loop.

10° giro: Rientrano Rossi, Hunter-Reay, Pigot e Bourdais.

12° giro: Rahal si libera di Daly e sale al decimo posto; nel frattempo il vantaggio di Dixon su Power è salito ad oltre 5 secondi

13° giro: Gran sorpasso di Tony Kanaan che esce benissimo dalle Esse dietro ai box e si libera in scioltezza di Simon Pagenaud.

14° giro: Sosta per Scott Dixon, il cui vantaggio su Power è ormai di sette secondi e mezzo. Alle sue spalle rientrano anche Chilton e Montoya.

15° giro: Pochi secondi dopo la sosta di Dixon Aleshin perde il controllo della propria vettura in uscita dalle Esses e finisce contro il guard rail. Prima caution di giornata che inevitabilmente penalizza Power, Kanaan, Pagenaud e Power. Il successivo replay mostra che l’incidente è stato causato dall’esplosione della gomma posteriore destra della monoposto #7.

16° giro: Viene aperta la pit lane e tutti quelli che non hanno ancora effettuato la sosta rientrano. Alla ripartenza Kanaan e Pagenaud scavalcano Will Power; i tre ora si trovano in 12ª, 13ª e 14ª posizione.

19° giro: Green flag. Dixon riparte al comando davanti a Chilton, Montoya, Daly, Rossi e Newgarden. Kanaan si libera immediatamente di Hawksworth mentre Pagenaud deve difendersi dall’attacco di Power.

20° giro: Caution: Graham Rahal finisce contro il muro all’interno della prima curva e distrugge la vettura. Il replay mostra che l’incidente è stato causato da un contatto con Charlie Kimball.

22° giro: Viene aperta la pit lane e Helio Castroneves rientra in pit lane.

23° giro: Problemi per la ruota posteriore destra di Kanaan che deve rientrare ai box.

24° giro: Si riparte. Nella parte finale del giro Power commette un piccolo errore che permette a Hinchcliffe di scavalcarlo. Dixon, nel frattempo, guadagna immediatamente tre secondi nei confronti di Dixon.

26° giro: Hinchcliffe prova ad attaccare anche Pagenaud sia alla prima curva che all’Inner Loop, ma il francese riesce a difendersi e a mantenere la posizione. Kanaan intanto riprende la pista, anche se staccato di due giri da Dixon.

27° giro: Hinchcliffe si libera di Pagenaud che ora viene attaccato da Will Power.

28° giro: Montoya guadagna la seconda posizione ai danni di Chilton, ma il suo distacco nei confronti di Dixon è già di 8 secondi.

29° giro: Pit stop per Newgarden, Pigot, Power e Hawksworth.

30° giro: Entrano Rossi, Bourdais e Hunter-Reay

31° giro: Pit stop per Scott Dixon che vuole così mettersi al riparo da eventuali caution; assieme a lui rientra anche Daly

32° giro: Dentro Montoya, Chilton e Muñoz; restano fuori Hinchcliffe e Pagenaud.

33° giro: Sosta per Sato, che assieme a Castroneves era rientrato durante l’ultima caution per un rapido splah&go.

34° giro: Pit stop per Hinchcliffe e Pagenaud. I due ripartono alle spalle di Montoya e Newgarden e davanti a Chilton, il che significa che ritardando la sosta hanno recuperato 8 posizioni a testa. Al comando ora c’è Castroneves.

36° giro: Pit stop per Castroneves che riparte al sesto posto alle spalle di Pagenaud.

39° giro: Colpo di scena: Will Power va a sbattere all’uscita delle Esses e distrugge la sua vettura. Colpo pesantissimo in ottica campionato. Il replay chiarisce quel che è successo: Kimball, che si trovava alle sue spalle, era uscito meglio di lui dalle Esses e aveva provato ad affiancarlo all’esterno; Power non se ne è accorto e ha chiuso il californiano, perdendo così il controllo della vettura.

41° giro: Si apre la pit lane e tutti rientrano per l’ultima sosta. Il primo ad uscire è Helio Castroneves che passa così al comando della gara; fondamentale per lui il fatto di aver rifornito solamente 5 giri prima. Alle sue spalle ci sono Dixon, Hinchcliffe, Newgarden, Montoya e Pagenaud. Gli unici ad essere rimasti in pista sono Muñoz, Sato e Andretti.

43° giro: Si riparte e Dixon si libera immediatamente di Castroneves e poco più indietro Pagenaud guadagna una posizione scavalcando Montoya. All’Inner Loop Sato prova l’attacco su Muñoz ma arriva leggermente lungo e finisce fuori traiettoria perdendo qualche posizione. Dixon nel frattempo si libera anche di Andretti e sale al secondo posto.

44° giro: Dixon scavalca anche Muñoz e si riporta al comando della gara senza nemmeno dover aspettare il pit stop dei primi.

45° giro: Andretti guadagna la seconda posizione superando Muñoz. Al termine del giro rientra ai box per la sua ultima sosta

48° giro: Sosta anche per Sato, l’unico a non essere ancora rientrato per l’ultima sosta è Muñoz.

49° giro: Muñoz è l’ultimo pilota a rientrare ai box per il rifornimento. Assieme a lui rientra anche Montoya, che evidentemente non era sicuro di riuscire ad arrivare in fondo senza un ulteriore splash&go.

54° giro: Pagenaud si lascia sfilare da Muñoz e Kimball, tutti stanno girando al rallentatore per risparmiare carburante.

56° giro: Chilton e Kimball si liberano anche di Newgarden.

57° giro: Sosta per Castroneves che non riesce ad arrivare in fondo alla gara senza un rabbocco “volante”; stessa sorte per Chilton e Kimball

59° giro: Testacoda di Sato che finisce in fondo al gruppo.

60° giro: Newgarden scavalca Hinchcliffe e si porta in seconda posizione. Dixon taglia il traguardo e vince per la quarta volta il Gran Premio di Watkins Glen. Alle sue spalle si classificano Newgarden e Castroneves, sul podio nonostante l’ultima sosta. Quarto Daly per inerzia, ormai senza carburante, quinto Bourdais, sesto Kimball e solo settimo Bourdais. A due curve dalla fine James Hinchcliffe si fermma senza carburante

Le classifiche

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Immagine di copertina da indycar.com

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