Indycar | Salta l’apertura stagionale di St.Petersburg

IndyCar
Tempo di lettura: 2 minuti
di Andrea Gardenal
13 Marzo 2020 - 17:26
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Alla fine anche la Indycar si è dovuta arrendere all’emergenza Coronavirus: quando le categorie di contorno avevano ormai acceso i motori e disputato i primi turni di prove libere, è arrivata la notizia dell’annullamento dell’evento.

A saltare non sono però solo i GP di St.Petersburg e Long Beach, il cui rinvio era stato annunciato già nella tarda serata di ieri. La Indycar ha infatti comunicato di aver sospeso tutte le attività fino al termine del mese di aprile, il che significa che salteranno anche il GP dell’Alabama al Barber Motorsports Park e l’Indycar Challenge di Austin.

Questo il contenuto del comunicato:

Dopo un’attenta valutazione che ha incluso una comunicazione continua con i promoter degli eventi e le amministrazioni delle città coinvolte a proposito dell’epidemia di COVID-19, abbiamo preso la decisione di cancellare tutti gli eventi della NTT Indycar Series fino al termine di aprile. Questo elenco di cancellazioni inizia col GP di St.Petersburg, che sarebbe dovuto iniziare oggi e proseguire fino a domenica 15 marzo, e arriva fino all’Indycar Challenge presso il Circuit of the Americas di Austin, in programma per il weekend del 24-26 aprile“.

Nonostante il dispiacere di dover ritardare l’inizio di questa stagione Indycar e di rinunciare ai nostri fan che ogni anno ci sostengono a St. Petersburg, Birmingham, Long Beach e Austin, va ricordato che la sicurezza dei nostri fan, dei partecipanti, dello staff, dei partner e dei media rimane la nostra priorità assoluta“.

Continueremo a coordinarci con gli specialisti della salute pubblica e con i rappresentanti degli organi di governo per determinare dei piani appropriati per la ripresa delle nostre attività“.

Nella migliore delle ipotesi il campionato Indycar 2020 non partirà quindi prima del GP di Indianapolis, previsto per il 9 maggio, ma non è da escludere che la sospensione delle attività venga ulteriormente prorogata. Due settimane dopo è infatti in programma la Indy 500, alla quale ogni anno assistono dal vivo centinaia di migliaia di persone, pertanto è chiaro che un simile evento non potrà disputarsi in presenza di problemi dal punto di vista igienico-sanitario.

Immagine di copertina da https://twitter.com/GPSTPETE

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