Indycar | Il punto sul mercato piloti 2018

IndyCar
Tempo di lettura: 9 minuti
di Andrea Gardenal
31 Gennaio 2018 - 18:00
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Il lungo inverno della Indycar Series sta finalmente giungendo al termine: terminati sia i test istituzionali che quelli riservati ai due motoristi, già da inizio gennaio le squadre hanno iniziato a scendere in pista per svolgere autonomamente le prime prove con il nuovo aerokit “universale”, che nel 2018 sostituirà quelli progettati separatamente da Honda e Chevrolet.

Dal punto di vista del mercato piloti la situazione è quasi interamente definita: è prevista la presenza di 22 monoposto a tempo pieno, 21 delle quali sono già state assegnate; l’unico sedile ancora vuoto è quello della #19 del team Dale Coyne Racing, che verrà assegnato nelle prossime settimane. Andiamo quindi a fare il punto del mercato squadra per squadra.

Team Penske

La squadra che ha dominato le ultime due stagioni Indycar vivrà il 2018 all’insegna della continuità con le conferme di Josef Newgarden, Simon Pagenaud e Will Power: il pilota statunitense abbandonerà il #2 e correrà col #1 riservato al campione in carica, mentre il francese tornerà a guidare la #22 con cui ha vinto il titolo nel 2016. L’unica novità di rilievo è l’addio di Helio Castroneves, il quale ha posto fine alla sua carriera ventennale con le ruote scoperte: a lui Roger Penske ha riservato un posto in uno degli equipaggi che correranno nel prossimo campionato IMSA, dove sarà compagno di squadra, tra gli altri, di Juan Pablo Montoya. Castroneves tornerà al volante della DW12 nel mese di maggio, quando correrà sia il Gran Premio di Indianapolis che la 500 Miglia.

Chip Ganassi Racing

Tra i tre top team della Indycar la squadra di Chip Ganassi è sicuramente quella che ha vissuto l’inverno più movimentato. Anzitutto va segnalato il dimezzamento del programma complessivo, che è passato da quattro a due vetture: solamente le “storiche” #9 e #10 torneranno in pista, mentre la #8 e la #83 usciranno di scena. Sul fronte dei piloti l’unico punto fermo resta Scott Dixon, che per il 17° anno consecutivo correrà per Ganassi; al suo fianco ci sarà Ed Jones, strappato al team di Dale Coyne dopo una buona stagione d’esordio. Dopo tanti anni Ganassi torna nuovamente a scommettere su un giovane che può rappresentare il futuro della Indycar.

Andretti Autosport

Il team di Michael Andretti sarà l’unico a schierare quattro monoposto anche nel 2018. Confermati Ryan Hunter-Reay, Marco Andretti e Alexander Rossi, l’unica novità è rappresentata dall’ingaggio di Zach Veach al posto di Takuma Sato. Veach, che ha già corso due gare in Indycar lo scorso anno, sarà alla prima stagione completa in Indycar. Oltre all’ingaggio di Veach si segnala un avvicendamento interno alla squadra: Andretti guiderà la #98 gestita da Bryan Herta, mentre Rossi si prenderà il volante della #27. In occasione della 500 Miglia di Indianapolis la Andretti Autosport metterà in pista due ulteriori monoposto per Carlos Muñoz (#29) e Stefan Wilson (#25), con quest’ultimo che l’anno scorso aveva ceduto il proprio posto a Fernando Alonso.

Rahal-Letterman-Lanigan Racing

Dopo 5 anni il team gestito da Bobby Rahal e David Letterman tornerà a schierare due monoposto: al fianco del confermatissimo Graham Rahal arriverà Takuma Sato, campione in carica della 500 Miglia di Indianapolis. Per il pilota giapponese, che guiderà la macchina #30, si tratta di un ritorno al passato, visto che già nel 2012 aveva corso per il team di Rahal; proprio in quella stagione aveva sfiorato il successo ad Indianapolis, sfuggitogli solamente all’ultimo giro quando è andato in testacoda in curva 1 nel tentativo di scavalcare Dario Franchitti.

Schmidt Peterson Motorsports

La compagine gestita dall’ex pilota della Indy Racing League schiererà una line-up tutta canadese: al fianco del confermato James Hinchcliffe ci sarà infatti Robert Wickens, che torna a correre con le monoposto a ruote scoperte dopo 6 anni nel DTM. Wickens aveva già assaggiato la Indycar in occasione del Gran Premio di Road America del 2017, quando ha disputato le prove libere al posto di Mikhail Aleshin. Nei mesi scorsi era circolata l’ipotesi della presenza di una terza macchina, in collaborazione con l’Equipe Calmels, per Tristan Gommendy in occasione della Indy 500; l’accordo è tuttavia saltato per motivi economici e al momento non è chiaro se per Indianapolis Schmidt schiererà due o tre vetture.

Dale Coyne Racing

Il team di Dale Coyne è stata sicuramente una delle sorprese positive della scorsa stagione: l’ingaggio di Sebastien Bourdais come pilota e di alcuni ingegneri a rinforzo dell’organico tecnico ha dato nuovo vigore alla squadra. Dopo essersi perfettamente ristabilito dal terribile incidente di Indianapolis, Bourdais è stato confermato anche per questo campionato al volante della #18. Non è ancora chiaro invece chi sarà il suo compagno di squadra, ma stando a quanto comunicato nei giorni scorsi dallo stesso Coyne è probabile che più di un pilota si alternerà al volante della #19: i candidati più forti sembrano essere Zachary Claman De Melo, Pietro Fittipaldi e Jack Hawksworth, con i primi due che hanno già provato la macchina a Sebring nei giorni scorsi.

Ed Carpenter Racing

La squadra di Ed Carpenter continuerà a seguire lo schema adottato nelle ultime stagioni. La monoposto #20 verrà condivisa dallo stesso proprietario del team e da Jordan King, col primo che guiderà sugli ovali e il secondo che lo sostituirà sui circuiti stradali e cittadini: per Carpenter sarà la quinta stagione da pilota part-time, mentre l’inglese farà il suo esordio in Indycar dopo aver trascorso gli ultimi tre anni in GP2 e in Formula 2. La #21 verrà invece guidata da Spencer Pigot, promosso come pilota full-time al posto del deludente JR Hildebrand dopo aver corso insieme a Carpenter sulla #20 nelle ultime due stagioni.

AJ Foyt Enterprises

Coppia tutta nuova (e tutta brasiliana) per il team di AJ e Larry Foyt, deciso a lasciarsi alle spalle la deludente stagione 2017: al posto di Carlos Muñoz e Conor Daly sono stati ingaggiati Tony Kanaan e Matheus Leist, rispettivamente il più anziano e il più giovane tra i piloti presenti in griglia. Kanaan arriva presso il team Foyt dopo quattro campionati abbastanza deludenti presso il team Ganassi, per il quale ha conquistato una sola vittoria (Fontana 2014), e con i suoi 43 anni è ormai al tramonto della propria carriera. Situazione diametralmente opposta per Leist, 20 anni ancora da compiere, che farà il suo esordio in Indycar dopo una sola stagione completa in Indy Lights nella quale ha vinto tre gare, tra cui la Freedom 100 sull’ovale di Indianapolis.

Harding Racing

Dopo aver disputato tre gare lo scorso anno, il team di Mike Harding farà finalmente il suo esordio a tempo pieno nella Indycar Series. Al volante della monoposto #88, l’unica che verrà portata in pista da questa squadra, ci sarà ancora una volta il colombiano Gabby Chaves, che nel 2017 aveva ben figurato con un quinto posto in Texas ed un nono ad Indianapolis. Harding sembra aver preso sul serio questa avventura in Indycar: tra i componenti della squadra ci saranno Brian Barnhart (direttore di gara della Indycar nelle ultime tre stagioni), Al Unser jr. e Larry Curry (team manager del team Menard e poi co-proprietario del team Tri-Star negli anni ’90). 

Carlin

La seconda novità della Indycar 2018 è rappresentata dalla squadra di Trevor Carlin, che da oltre 20 anni è uno dei punti di riferimento nel mondo delle categorie minori: dopo tre anni di apprendistato in Indy Lights, la Carlin finalmente sbarcherà anche nella categoria regina del motorsport americano a ruote scoperte. Le macchine, che saranno spinte dai propulsori Chevrolet, verranno portate in pista da due vecchie conoscenze del team, Max Chilton e Charlie Kimball, entrambi ex piloti della Carlin nelle categorie minori e provenienti dal team Ganassi: il californiano guiderà la #23, l’inglese la #59.

Juncos Racing

Il team Juncos è da una decina d’anni una solida realtà nel panorama della filiera della Mazda Road to Indy. Dopo aver partecipato alla Indy 500 del 2017 con Spencer Pigot e Sebastian Saavedra, senza però aver ottenuto risultati di rilievo, la Juncos ha annunciato il proprio impegno in almeno otto gare della Indycar 2018: al volante della monoposto #32 spinta dal motore Chevrolet si alterneranno René Binder e Kyle Kaiser, che per il momento sono destinati a disputare quattro gare a testa. Kaiser è il campione in carica della Indy Lights, mentre Binder sbarca negli USA dopo aver corso negli ultimi anni in GP2 e in Formula V8 3.5. Non è esclusa la presenza della Juncos in altri appuntamenti del campionato qualora venissero reperiti i fondi necessari.

Michael Shank Racing

Al contrario degli altri team esordienti, la squadra di Michael Shank ha le proprie radici nelle competizioni americane di durata, essendosi impegnata prima nella Grand-Am e poi nell’IMSA. Dopo aver “assaggiato” la Indycar in occasione della Indy 500 del 2017, corsa in collaborazione con la Andretti Autosport, la Shank esordirà in prima persona nel 2018 partecipando a sei appuntamenti, tra cui la gara inaugurale di St.Petersburg e la 500 Miglia di Indianapolis. La vettura #60, equipaggiata con propulsore Honda, verrà portata in pista da Jack Harvey, pilota inglese con tre gare Indycar all’attivo e due (platonici) titoli di vice-campione nella Indy Lights.

Danica Patrick

L’anno scorso gli occhi di tutti erano puntati su Fernando Alonso: quest’anno a catalizzare l’attenzione ci sarà Danica Patrick, che per la prima volta dal 2011 tornerà a correre una monoposto a ruote scoperte sulla Brickyard. Trovato il supporto finanziario da parte della GoDaddy, suo sponsor tra il 2010 e il 2015, la squadra per cui la Patrick correrà ad Indianapolis è ancora ignota: nei mesi scorsi si era parlato di un interessamento da parte di Ganassi, ma quest’ipotesi si è affievolita col passare del tempo; al momento lo scenario più plausibile è che la Patrick deciderà di correre la sua ultima gara col team Dreyer&Reinbold. Eh già, perché le due 500 Miglia più importanti d’America, quella di Daytona (Nascar) e di Indianapolis, saranno anche le ultime due gare nella carriera di Danica Patrick.

Le Wild Card per Indianapolis

Quest’anno le squadre che si presenteranno solamente in occasione della 500 Miglia saranno molte di meno: la presenza di ben quattro nuovi team e gli accordi siglati da Penske e Andretti con Castroneves, Muñoz e Wilson hanno già portato il totale degli iscritti a quota 27. Tra le compagini che correranno solamente ad Indianapolis ci sarà sicuramente quella di Dennis Reinbold, che rispetto allo scorso anno prevede di espandere il proprio programma da una a due macchine; una di queste sarà guidata, quasi sicuramente, da Sage Karam, mentre per l’altra si sono fatti i nomi Servia e Hildebrand, oltre che quello di Danica Patrick. Un 30° slot sarebbe occupato da Buddy Lazier e dal suo team “familiare”, che già dopo la Indy 500 dello scorso anno aveva annunciato l’intento di tornare in gara. Resterebbero quindi 3 posti da assegnare prima di arrivare alla fatidica quota dei 33 partenti per la gara più importante nel calendario Indycar.

 

Immagine di copertina da http://www.edcarpenterracing.com

 

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