Indycar | Power trionfa nel caos del Texas

IndyCar
Tempo di lettura: 11 minuti
di Andrea Gardenal
11 Giugno 2017 - 07:04
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Difficile descrivere la 600 km del Texas che si è da poco conclusa al Texas Motor Speedway: incidenti, carambole, bandiere rosse e un paio di competition caution hanno dato luogo a quella che sicuramente è stata la gara più pazza di questo campionato. L’unico punto fermo in mezzo alla confusione della serata texana è stato Will Power, che si è preso la testa della gara dopo la prima tornata di pit stop e lì è rimasto fino alla fine, col solo Scott Dixon che negli ultimi giri riusciva di tanto in tanto a mettere il muso della propria vettura davanti a quello del rivale, mentre i due proseguivano fianco a fianco.

L’atteso duello per la prima posizione è però venuto meno a 5 giri dalla fine, quando Takuma Sato è finito in testacoda travolgendo rovinosamente Dixon e privando la gara di un finale che, con ogni probabilità, sarebbe stato il replay di quello dell’anno scorso, quando Rahal e Hinchcliffe furono separati da soli 8 millesimi di secondo. La neutralizzazione successiva all’incidente ha congelato le posizioni e ha permesso a Power di passare per primo sotto la bandiera a scacchi davanti a Tony Kanaan e a Simon Pagenaud. Alle loro spalle si sono piazzati Rahal, Chaves e Andretti, gli unici altri piloti ad aver concluso la gara a pieni giri.

Nonostante l’ultima caution gli abbia reso la vita facile, a Power va dato atto di essere stato l’autentico dominatore della gara: è stato al comando per la maggior parte del tempo e, in quelle (poche) occasioni in cui si è trovato dietro ad un avversario al termine di una tornata di pit stop, non ha mai esitato a riprendersi di forza la testa della gara per poi controllare la situazione mantenendo la corsia interna dell’ovale di Fort Worth. 

Come detto, in gara è successo di tutto: per ben nove volte la gara è stata interrotta dall’ingresso in pista della pace car, ma solamente in quattro occasioni la neutralizzazione è stata causata da incidenti “di routine”; per il resto le motivazioni vanno dal testacoda di Carpenter, che incredibilmente è riuscito a non toccare i muretti esterni, alle competition caution stabilite a tavolino dalla Indycar.

La neutralizzazione più drammatica, tuttavia, è stata quella occorsa poco dopo metà gara quando è andato in scena un incidente che ha tolto dalla gara ben otto piloti: Hinchcliffe, Aleshin, Vautier, Jones, Carpenter, Hildebrand, Muñoz e Hunter-Reay.

La carambola è stata provocata da Kanaan che si è spostato verso destra al momento di impostare la curva 3, incurante del fatto che ci fossero altre due vetture al suo fianco; Hinchcliffe è stato stretto a sandwich tra il brasiliano e Aleshin e ha perso il controllo della vettura travolgendo prima Vautier e poi lo stesso pilota russo; alle loro spalle si è ovviamente scatenato il finimondo, col gruppo che è arrivato compatto sulla scena dell’incidente a 220 miglia orarie.

La carambola ha naturalmente portato non solo alla neutralizzazione, ma anche all’interruzione della gara per una buona mezz’ora, per permettere agli uomini della Holmatro di ripulire per bene la pista dai rottami delle vetture e asciugare i liquidi persi. La direzione gara ha poi giudicato Kanaan colpevole dell’incidente e l’ha punito con uno stop&hold, l’analogo dello stop&go della Formula 1, che ha portato il brasiliano a rimanere fermo ai box per 20 secondi, perdendo così due giri. Le successive neutralizzazioni hanno tuttavia permesso a Kanaan di tornare a pieni giri nelle ultime battute di gara, tanto che è passato sotto la bandiera a scacchi in seconda posizione.

La porzione di gara successiva alla bandiera rossa ha poi visto qualcosa di inedito nel mondo della Indycar, con la direzione gara che per ben due volte ha chiamato le cosiddette “competition caution”, ovvero neutralizzazioni programmate a tavolino; la decisione è stata presa, congiuntamente alla Firestone, per motivi di sicurezza, a causa della comparsa di fenomeni di blistering anomali sugli pneumatici di alcune vetture.

Una menzione speciale va fatta per Tristan Vautier: nel giorno del suo ritorno in Indycar dopo quasi due anni di assenza, il francese ha sostituito in modo assolutamente degno Sebastien Bourdais, lottando per le prime posizioni finché è rimasto in gara e dando l’impressione di essere un serio candidato alla vittoria finale. Purtroppo Vautier è stato eliminato nella carambola di metà gara, ma la sua prestazione (assieme a quella del compagno di squadra Jones) ha dato prova ancora una volta dell’ottimo livello tecnico raggiunto dal team di Dale Coyne, che oramai è uno dei più competitivi dietro ai colossi Penske e Ganassi.

Fuori quasi subito Charlie Kimball, il poleman di oggi, che dopo aver mantenuto la testa nella prima parte di gara è stato fermato da una perdita d’olio al termine della prima tornata di pit stop. Ritirati anche Rossi, finito a muro dopo essere stato stretto a sandwich tra le Ganassi di Dixon e Kanaan, e le Penske di Castroneves e Newgarden: il primo è andato a sbattere dopo 90 giri a causa del cedimento dello pneumatico anteriore destro, mentre il secondo ha fatto tutto da solo, finendo troppo largo al termine di un three-wide con Dixon e Pagenaud.

Per non farsi mancare nulla, la gara ha visto anche un incidente in pit lane che ha visto come protagonisti Hinchcliffe, Castroneves e Sato, tutti piloti che sarebbero poi usciti di gara per altri motivi. In ripartenza dalla sua piazzola dopo il rifornimento, il canadese ha fatto slittare le gomme posteriori finendo contro Castroneves, che a sua volta ha colpito Sato. Hinchcliffe era stato successivamente penalizzato con un drive through, ma i successivi eventi della gara gli avevano permesso di tornare a pieni giri prima di essere il protagonista principale dell’incidente del 152° giro.

La Texas 600 ha portato anche alla chiusura della prima metà di stagione: gli incidenti di Dixon, Sato e Castroneves portano ad una classifica ancora molto compatta: Dixon è sempre il leader con 326 punti, ma alle sue spalle ora si trova Pagenaud con 313 davanti a Sato (312) e Castroneves (305). Con la vittoria di oggi, Power sale in quinta posizione in classifica generale con 286 punti, 40 in meno di Dixon.

Il prossimo appuntamento con il campionato Indycar è per il weekend del 25 giugno con il Gran Premio di Road America.

La cronaca

Partenza: Tutto regolare con i primi che mantengono le rispettive posizioni. Emerge molto bene Ed Carpenter che risale rapidamente in settima posizione

9° giro: Vautier supera Sato e sale in quinta posizione mentre Power guadagna la settima ai danni di Carpenter

10° giro: Vautier supera Kanaan

15° giro: Prosegue la progressione di Vautier che si libera prima di Rossi e poi di Dixon, mettendosi alle spalle di Kimball

29° giro: Dopo una dozzina di giri side by side, Tristan Vautier prende la testa della gara; alle spalle de primi, nel frattempo, è successo di tutto, con Newgarden che si è portato in terza posizione davanti a Will Power; è risalito bene anche Pagenaud mentre ha perso qualche posizione Scott Dixon.

37° giro: Caution: Rossi a muro in curva 3 dopo essere stato chiuso a sandwich tra Kanaan e Dixon.

42° giro: Tutti ai box per la prima sosta di giornata: Newgarden esce per primo dai box davanti a Power e Vautier; alle loro spalle Hinchcliffe perde il controllo della vettura in ripartenza e travolge Castroneves e Sato. Chi ci rimette maggiormente è proprio il vincitore dell’ultima Indy 500, che deve sostituire il musetto e perde un giro

43° giro: La vettura di Kimball viene portata nel paddock dietro al muro per delle riparazioni: una perdita d’olio rovina la gara del poleman. Castroneves torna ai box per verificare che tutto sia in ordine dopo l’incidente ai box

47° giro: Penalità per Newgarden e Hildebrand, rei di aver superato il limite di velocità in corsia box durante il pit stop. Entrambi finiscono in fondo al gruppo e il comando della gara è preso da Will Power.

49° giro: Si riparte

52° giro: Hinchcliffe sconta il drive through per aver provocato l’incidente in pit lane e torna in pista mentre stanno arrivando i leader.

84° giro: Secondo pit stop per Newgarden, che anticipa la sosta a causa di una vibrazione. In testa alla gara, nel frattempo, ci sono le Penske di Power e Pagenaud davanti a Vautier e a Castroneves, che è riuscito a rimontare dopo l’incidente che l’ha portato in fondo al gruppo.

91° giro: Castroneves a muro all’uscita di curva 2. Caution. Il replay successivo mostra che subito prima dell’impatto la vettura ha toccato pesantemente la pista col fondo producendo molte scintille, segno che probabilmente c’è stato un cedimento nella monoposto.

95° giro: Tutti ai box. Power e Pagenaud mantengono il primo e il secondo posto mentre Dixon e Kanaan guadagnano una posizione su Aleshin.

103° giro: Si riparte e Carpenter finisce immediatamente in testacoda dopo aver toccato Vautier col baffo anteriore destro; il pilota-team owner riesce a tenere la vettura in pista senza toccare il muro e senza farsi tamponare da altri piloti, ma ovviamente nel frattempo è uscita nuovamente la caution. Terza neutralizzazione di giornata.

108° giro: Si riparte

124° giro: A metà gara Power è sempre al comando davanti a Pagenaud, tornato al secondo posto dopo averlo ceduto per qualche tornata a Kanaan; terza posizione per il brasiliano davanti a Vautier, Dixon e Aleshin.

139° giro: Quarta caution di giornata, questa volta causata dalla presenza di detriti in pista.

140° giro: Tutti ai box per la terza sosta; le posizioni non cambiano, se si eccettua il sorpasso di Dixon su Vautier per il quarto posto. L’unico pilota a rimanere in pista è Chilton, che prova a cambiare strategia.

148° giro: Si riparte

149° giro: Power torna al comando approfittando delle gomme nuove

152° giro: Big one! Three wide tra Kanaan, Hinchcliffe e Aleshin, con il brasiliano che si sposta a destra quel tanto che basta per toccare il canadese e fargli perdere il controllo della vettura. Hinchcliffe finisce prima contro Vautier e poi contro Aleshin, innescando una carambola che elimina dalla gara altri 5 piloti: Jones, Carpenter, Hildebrand, Muñoz e Hunter-Reay. L’unico che riesce a proseguire è proprio Kanaan

155° giro: Bandiera rossa per permettere ai commissari di ripulire la pista. Dopo mezz’ora di interruzione si riparte dietro alla pace car.

158° giro: Tutti ai box per il pit stop, con Dixon che recupera tre posizioni salendo al secondo posto. Nel frattempo, la Indycar ha comunicato che ogni 30 giri di bandiera verde ci sarà una caution durante la quale i piloti dovranno cambiare le gomme.

160° giro: Si riparte.

162° giro: Stop&Hold per Kanaan, punito per l’incidente di prima. Il brasiliano deve rientrare ai box e restare fermo 20 secondi prima di ripartire. Al momento del rientro in pista, il brasiliano ha due giri di ritardo.

167° giro: Brivido tra Chaves e Rahal, col colombiano che tocca col posteriore della propria vettura il baffo anteriore sinistro dell’americano; fortunatamente nessuno dei due perde il controllo della vettura.

186° giro: Newgarden scavalca Dixon, le monoposto di Penske occupano le prime tre posizioni.

190° giro: Competition caution. Newgarden entra ai box subito prima della neutralizzazione per provare a trarre vantaggio della situazione, ma la direzione gara sanziona questo comportamento e impone alla vettura #2 un nuovo pit stop in regime di bandiera gialla.

192° giro: Pit stop per tutti i piloti a pieni giri: per pochi centimetri Dixon riesce a precede Power all’uscita della corsia box e a prendere il comando della gara.

198° giro: Si riparte con Power che riprende subito il comando della gara.

201° giro: Caution. Al termine di un three-wide con Dixon e Pagenaud, Newgarden perde il controllo della vettura e va contro il muro all’uscita della curva 4.

210° giro: Si riparte

212° giro: Dixon su Pagenaud, si riprende la seconda posizione.

223° giro: Sato scavalca Dixon e si mette in scia a Power.

225° giro: Competition caution per il cambio gomme. Dixon si riprende la seconda posizione immediatamente prima della neutralizzazione.

227° giro: Tutti ai box per l’ultima sosta di giornata. Power mantiene la posizione su Dixon mentre Rahal scivola in fondo al gruppo dopo aver fatto spegnere il motore alla ripartenza. Kanaan rientra nel giro successivo e torna nel giro del leader.

230° giro: Si riparte.

238° giro: A 10 giri dalla fine la battaglia è feroce, col gruppo che procede a file di due a 220 miglia orarie di media. Dixon e Power sono appaiati.

244° giro: Caution: Sato mette una ruota sull’erba davanti ai box e perde il controllo della vettura travolgendo Dixon e Conor Daly. Nell’incidente viene coinvolto anche Chilton, che riporta solamente un danno all’ala anteriore

248° giro: Bandiera a scacchi: Will Power vince sotto caution davanti a Tony Kanaan, che negli ultimi giri aveva recuperato posizioni, e a Simon Pagenaud

Le classifiche

Immagine di copertina da https://twitter.com/TeamChevy

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