Indycar | Portland 2022, Gara: Dominio di McLaughlin, Power 2°. In 5 si contenderanno il titolo

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Marco Colletta @MarcoColletta
5 Settembre 2022 - 00:15
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Pole, vittoria, giro più veloce e maggior numero di giri al comando per Scott McLaughlin nel weekend Indycar a Portland. Il neozelandese resta in lotta per il titolo che si giocherà la settimana prossima. In testa ancora Power, a -20 Newgarden e Dixon, a -39 Ericsson.

Terzo successo stagionale per Scott McLaughlin che non poteva fare di meglio. Dopo la pole position di ieri, il giro più veloce in gara – l’unico sotto il minuto – e il maggior numero di tornate in prima posizione, il neozelandese ha conquistato anche la vittoria precedendo il leader della classifica Will Power e uno scaltro Scott Dixon.

Il connazionale del vincitore ha infatti sfruttato la caution sul finale per rubare tanti punti agli avversari per il titolo e portarsi al secondo posto a pari merito con Newgarden, in crisi con le gomme primary nello stint finale. Gara molto difficile per Marcus Ericsson, mai in lotta per la Top10 ma ancora in corsa per il titolo finale.

CRONACA DELLA GARA

Una partenza tutto sommato regolare, a differenza delle passate edizioni, che ha visto giusto qualche scambio di posizione nelle prime curve con Lundgaard che si è portato in seconda piazza davanti a Power, O’Ward salito in quarta a svantaggio di Palou e Malukas che ha guadagnato diverse posizioni agguantando la sesta piazza.

Poco dietro Grosjean, dopo un breve contatto con Kirkwood – a sua volta impegnato in una lotta fianco a fianco con Dixon -, ha tagliato curva 7 finendo per perdere tante posizioni. Al primo giro buono il recupero di Dixon salito in quattordicesima posizione dalla sedicesima di partenza.

La prima parte di gara non ha visto tanti spunti, con i piloti impegnati nello studio dei vari avversari e alcuni (quelli più arretrati) subito pronti a cambiare strategia per cercare di rimontare posizioni. Tra questi Pagenaud che ha aperto il valzer dei pit stop all’ottavo giro, seguito quattro tornate dopo da Grosjean e quindi da Dixon, Kirkwood e Harvey.

L’undercut del neozelandese ha pagato dato che, al momento del pit di Veekay, è riuscito a guadagnargli la posizione. Tra gli altri che hanno sfruttato questa strategia c’è stato anche Herta che ha iniziato a guadagnare piazzamenti sui piloti rientrati dopo di lui, come Rosenqvist e Rossi.

Tra i primi le prime soste sono arrivate a partire dal giro 17 con Will Power, quindi con O’Ward al diciottesimo, McLaughlin al ventunesimo e Lundgaard al ventiduesimo. L’ultimo a rientrare è stato Ericsson che, partito con gomme dure, ha atteso fino al giro 32 per la prima sosta.

Dopo il primo giro di box, Power si è ripreso la seconda piazza a svantaggio di Lundgaard, mentre Newgarden si è portato davanti a Herta e Dixon è risalito addirittura tra i primi 10.

Anche la seconda fase della corsa è stata decisamente piatta con i soli pit stop a scompigliare le carte in tavola. Chi ha pagato in negativo è stato sicuramente Rosenqvist che è scivolato a metà gruppo per colpa delle gomme dure difficili da usare su una pista particolarmente calda. Chi ha sofferto molto il degrado gomme è stato anche Palou che, sia con le primary che con le alternate, ha dovuto remare sul finale di ogni stint per non scivolare in fondo al gruppo.

Al giro 54 si è concluso anche il secondo valzer dei pit stop con Lundgaard che questa volta ha perso altre due posizioni per un pit stop abbastanza lento, finendo alle spalle anche di O’Ward e Newgarden e scivolando così in quinta piazza. Palou a sua volta ha perso tante posizioni, andando ai margini della Top10 per colpa del degrado di cui abbiamo parlato poco fa. Dixon si è portato in ottava posizione scambiando la sua decima con Herta.

Pochi giri dopo Palou ha perso altre posizioni a vantaggio proprio di Herta e anche di Veekay, finendo così fuori dalle prime 10 posizioni.

Pagenaud è stato il primo dei piloti in gara a fermarsi più del dovuto ai box per alcuni problemi che gli hanno fatto perdere diverse tornate, prima di riprendere la via della pista. Questo è avvenuto al 58° giro, mentre una decina di giri più tardi è stato Daly il primo ritirato a Portland. L’americano era già stato protagonista di un pit stop “fiammeggiante” nello stint precedente, ma questa volta ha dovuto salutare gli avversari anzitempo per colpa di un problema alla frizione.

Tra i giri 77 e 80 tutti i piloti hanno effettuato la loro terza e ultima sosta con Rossi che si è portato fino alla quinta posizione e Dixon salito addirittura in settima. All’ottantacinquesimo l’evento che ha rivoluzionato la gara: Veekay ha spedito a muro Johnson in curva 1 dopo averlo doppiato. Una manovra troppo azzardata e senza spiegazione, quella dell’olandese, che ha costretto la Pace Car a scendere in pista per cinque tornate.

Alla ripartenza, con una lunga staccata, O’Ward ha provato a rubare la seconda piazza a Power, mentre dietro di loro Newgarden (unico su gomme dure) ha provato a mantenere la posizione su Rossi. Dixon ne ha approfittato infilando i due in curva 1 e provando subito dopo a prendersi anche la posizione sul messicando di McLaren che lo ha però bloccato. Nel frattempo anche Herta si è sbarazzato di Rossi salendo in settima piazza.

Il caos ha portato O’Ward a danneggiare il passaruota posteriore sinistro oltre che a dover cedere il terzo posto a Dixon per l’azione di blocking del giro precedente. Intanto dietro di loro Newgarden ha iniziato la progressiva discesa per colpa della mescola di svantaggio che lo ha fatto sprofondare fino in ottava posizione, alle spalle di Herta, Rossi e Lundgaard.

Lo stesso danese, nel tentativo di passare Rossi al giro 95, è finito lungo in curva 1 raccogliendo uno dei cartelloni nella via di fuga e perdendo così tantissime posizioni, dovendo anche rientrare ai box per far sì che i meccanici gli rimuovessero il pezzo di cartone bloccato sull’ala.

Nelle tornate finali, l’unico protagonista è stato Ericsson che ha guadagnato diverse posizioni passando prima Kirkwood e poi il compagno di squadra Palou, portandosi così ai margini della zona punti e restando ancora per poco in lotta per il titolo. Nelle prime posizioni, invece, una lotta serrata tra McLaughlin, Power e Dixon per la prima posizione non ha mai visto una vera e propria azione di intimidazione da parte dei due inseguitori sui rispettivi avversari.

Dopo i 110 giri della corsa, McLaughlin ha conquistato la terza vittoria stagionale precedendo Power e Dixon che ha rimontato fino alla terza posizione. Quarto posto per O’Ward che esce dalla lotta per il titolo con una gara di anticipo. Buona quinta piazza per Rahal, partito ai margini della Top10. Seguono le vetture di Andretti Autosport con Herta a precedere Rossi, quindi Newgarden che ha tamponato la dispersione di punti con un ottavo posto. Da sottolineare il nono posto di Ilott – che esordiva qui un anno fa – e Rosenqvist che, nonostante le difficoltà con le gomme dure, ha chiuso in Top10.

Undicesimo Ericsson davanti al compagno di squadra Palou. Lo spagnolo, ancora a secco di vittorie, chiude le sue chance di riconferma del titolo 2021 con una gara di anticipo.

CLASSIFICA A UNA GARA DAL TERMINE

Power mantiene la leadership con 523 punti, 20 in più di Newgarden e Dixon che condividono a pari merito il secondo posto, anche se con l’americano in vantaggio sul neozelandese per le 5 vittorie ottenute contro le 2 del portacolori di Ganassi. Ancora in lotta per il titolo ci sono matematicamente Ericsson a -39 e McLaughlin a -41, con ancora 44 punti guadagnabili nella gara finale di Laguna Seca. Quest’ultimo evento si disputerà la settimana prossima e decreterà chi sarà il nuovo campione, tra Power alla ricerca della seconda affermazione, Newgarden che insegue la terza, Dixon che punta al record di Foyt ed Ericsson e McLaughlin che cercano l’impresa per il primo successo.

Indycar 2022 - GP Portland, Risultati
Risultati provvisori del GP di Portland di Indycar, vinto da Scott McLaughlin

Immagine di copertina: Indycar Media Site

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