Il 14° appuntamento stagionale del campionato Indycar ha consegnato il terzo successo stagionale a Will Power, che sul Tricky Triangle della Pennsylvania ripete il successo ottenuto l’anno scorso. Una gara tiratissima quella di oggi, che prima dell’ultimo pit stop sembrava aver trovato nell’australiano un autentico dominatore e che invece si è riaperta ad una decina di giri dalla fine, quando Newgarden e Rossi gli si sono rifatti sotto costringendolo a difendersi in tutti i modi.
La vittoria di Power acquista un valore ancora maggiore se si pensa che dopo un terzo di gara aveva accumulato un giro di svantaggio a causa di una sosta di emergenza: sulla sua ala anteriore si era infatti rotto il sistema che permetteva la regolazione dell’incidenza alare, cosicché il carico prodotto variava in continuazione giro dopo giro, curva dopo curva.
Finito un giro dietro, Power ha atteso gli eventi finché un errore di Saavedra, giunto in corrispondenza della quarta tornata di soste, ha provocato una neutralizzazione che gli ha permesso di recuperare il giro di svantaggio accumulato. Tornato a pieni giri in coda al gruppo, Power e la sua crew hanno approfittato di un’ulteriore caution, provocata dall’incidente tra Hinchcliffe e Hildebrand, per mantenere costantemente il serbatoio pieno fino al momento della ripartenza.
È stata la mossa vincente: con 10-12 giri di carburante in più nel serbatoio, Power ha potuto attaccare senza preoccuparsi dei consumi nel corso del suo terzultimo stint di gara, girando a pista libera mentre i leader “virtuali” della gara si davano battaglia una volta rientrati in pista dopo la penultima sosta.
A questo punto, un po’ grazie a dei giri velocissimi prima del rifornimento, un po’ grazie ad una rabbocco estremamente rapido, in cui verosimilmente il serbatoio era stato riempito solo parzialmente, all’inizio del giro 162 Power si è trovato in testa con un vantaggio oscillante tra i 4 e i 5 secondi nei confronti del gruppo degli inseguitori, composto tra gli altri da Rossi, Dixon e Kanaan: la distanza che separava il leader da tutti gli altri era tale che il secondo in pista non sentiva alcuna scia proveniente dalla macchina dell’australiano, che quindi ha mantenuto saldamente la prima posizione per l’intero penultimo stint.
Le cose sono mutate solo negli ultimi giri, quando un po’ grazie al gioco dei pit stop, un po’ grazie ad alcuni doppiaggi che si sono interposti tra i primi due, Newgarden e Rossi sono riusciti a sentire nuovamente la scia di Power potendosi così riavvicinare. Tuttavia è proprio in questo frangente, ad una decina di giri dalla conclusione, che Will Power ha sferrato un colpo da maestro: resosi conto di essere più lento del compagno di squadra in curva 2, all’uscita di quel tratto di pista ha iniziato a spostarsi verso l’interno giro dopo giro, per rompere la scia con cui si tirava dietro i suoi inseguitori.
Una manovra non facile, visto che nel poco tempo a disposizione per percorrere il breve rettilineo che separa le ultime due curve l’australiano doveva cambiare direzione una prima volta, mantenere la linea interna e poi spostarsi nuovamente all’esterno per impostare l’ultima piega del circuito; ciononostante, Power ha compiuto il suo lavoro alla perfezione senza lasciare a Newgarden una sola possibilità per attaccarlo.
Gli ultimi giri, vissuti in modo estremamente intenso, non hanno visto alcun cambiamento di posizioni in testa alla gara e Will Power è andato a prendersi la bandiera a scacchi per la 32ª volta in carriera davanti a Josef Newgarden e ad Alexander Rossi.
Newgarden, dal canto suo, non può non essere soddisfatto del risultato odierno: in ombra sia durante le libere che in qualifica, è stato per lungo tempo nel gruppo di testa senza però mai avvicinarsi seriamente a quella prima posizione occupata alternativamente da Rossi, Kanaan, Dixon e Rahal.
Il leader del campionato si è fatto prepotentemente strada solamente dopo l’ultima sosta: ripartito in quarta posizione virtuale (quinta effettiva, davanti a tutti c’era Andretti con un pit stop ancora da compiere), in breve tempo si è liberato di Kanaan e Rossi mettendosi in testa al gruppo che era alla caccia di Power. Newgarden è riuscito a ricucire il gap, ma le grandissime manovre difensive di Power (reduce tra l’altro dalla beffa di Mid-Ohio, dove era stato scavalcato senza tanti complimenti dal compagno di squadra) gli hanno impedito di portare a termine un sorpasso.
Al di là del successo mancato, Newgarden può comunque gioire per aver guadagnato un buon bottino di punti nei confronti dei suoi più diretti inseguitori, che sono Castroneves, Dixon e Pagenaud.
Rossi, dal canto suo, è stato uno dei protagonisti assoluti della gara: velocissimo per tutta la gara, a suo dire ha lamentato dei problemi negli ultimi giri quando non è riuscito a regolare la mappatura del motore in modo che sprigionasse tutta la potenza a disposizione. Al di là del risultato finale, comunque soddisfacente, rimane una prestazione che consolida la sua candidatura a diventare pilota di riferimento del team Andretti nelle stagioni a venire.
Quarto posto per Simon Pagenaud, che ha ripetuto uno schema già visto troppe volte quest’anno: nonostante un buon piazzamento finale, durante la gara lo si è visto molto poco e, al contrario di quanto fatto da Newgarden, non è riuscito ad emergere nell’ultimo stint per andare ad attaccare le primissime posizioni. Solo negli ultimi 2-3 passaggi, agevolato dal duello tra Power e Newgarden, era riuscito a ricucire il gap, ma non abbastanza per provare un attacco nei confronti di Rossi.
Quinta e sesta posizione per i due piloti di punta del team Ganassi, con Kanaan che sul traguardo ha preceduto Scott Dixon. Entrambi hanno occupato per lunghi tratti la prima posizione, tanto che nella prima metà di gara Dixon si è trovato spesso obbligato ad anticipare il pit stop nei confronti degli altri proprio perché è stato il pilota che più di tutti ha “tagliato l’aria” al resto del gruppo.
Entrambi sono però “spariti” negli ultimi 20 giri, quando non sono riusciti a tenere il ritmo della coppia Newgarden-Rossi che stava andando a prendere Power; a ciò si aggiunge il sorpasso subito da entrambi nelle battute conclusive da parte di Pagenaud. Per Dixon si tratta di un piazzamento discreto dopo tre gare storte, ma la sensazione è che nelle prossime due gare dovrà tirare fuori tutto quello che ha per arrivare a Sonoma in una buona posizione per vincere il campionato.
Settima posizione per Helio Castroneves, per il quale valgono le considerazioni già fatte per Pagenaud: rimasto costantemente nelle prime posizioni, nel gruppo di testa, non è mai riuscito a mettersi nella condizione di attaccare la testa della gara.
Ottavo posto per Ryan Hunter-Reay, che invece è riuscito a stare per parecchi giri nelle primissime posizioni: solo nell’ultimo quarto di gara è scivolato un pochino indietro, forse anche per via dei postumi dell’incidente di ieri, ma la sua prestazione è stata comunque positiva.
Una piega simile l’ha presa la gara di Graham Rahal, grande protagonista nella prima parte di gara assieme a Tony Kanaan, col quale ha duellato a lungo giro dopo giro per la prima posizione; ciononostante dopo la penultima sosta è scivolato a metà classifica e da lì non è più emerso, concludendo la gara in nona posizione.
Decima posizione per Carlos Muñoz, autore di una gara positiva in un contesto, quello dei superspeedway, a lui particolarmente gradito, ma con una squadra che per tutto l’anno ha mostrato un livello insufficiente di preparazione.
Per quanto riguarda la gara degli altri va segnalata la 15ª posizione di Gabby Chaves, che non ha ripetuto i risultati eclatanti (per un team esordiente) di Indy e Fort Worth, ma ha comunque avuto il merito di essersi tenuto fuori dai guai e di aver completato senza alcun problema particolare tutti i 200 giri di gara: un buon biglietto da visita per il team Harding, che si appresta ad esordire a tempo pieno nella prossima stagione.
Disastrosa la gara del poleman, Takuma Sato, uscito di scena già nel corso dei primi giri a causa di non meglio precisati problemi di assetto. Il nipponico ha occupato costantemente le posizioni di fondo classifica e ha tagliato il traguardo in 13ª posizione con oltre 10 secondi di ritardo dal vincitore
Ci sono stati tre incidenti nel corso della gara: il primo, assolutamente incruento, si è verificato dopo una ventina di giri quando Esteban Gutierrez ha toccato il muro all’uscita della curva 3, perdendo successivamente delle bandelle aerodinamiche sul rettilineo principale. I danni riportati nell’urto hanno poi costretto il messicano al ritiro.
Il secondo a toccare il muro è stato Sebastian Saavedra, finito largo in curva 1 per evitare Carlos Muñoz che stava uscendo dai box. A proposito di Saavedra, durante la gara è emersa un’indiscrezione (riportata dal “The Indianapolis Star“) che lo vedrebbe escluso dal team Schmidt-Peterson al termine della gara di Gateway in favore di Jack Harvey. Vedremo nei prossimi giorni se questo rumour verrà confermato o meno.
L’ultimo incidente, il più violento tra quelli verificatisi in gara, è stato causato da James Hinchcliffe che è andato a colpire JR Hildebrand all’ingresso di curva 1: entrambi i piloti sono finiti in testacoda sbattendo contro le barriere poste davanti al muretto esterno. Proprio il canadese era stato protagonista pochi giri prima di un salvataggio “da manuale”, quando ha ripreso in modo incredibile il controllo della vettura all’uscita della curva 1 giocando sia con lo sterzo che con l’acceleratore.
Per quanto riguarda la classifica del campionato, Newgarden sale a 494 punti estendendo a 18 lunghezze il suo vantaggio su Dixon, a 22 quello su Castroneves e a 26 quello su Pagenaud. Sono invece 42 i punti di ritardo di Power. Sembra aver perso terreno Rahal, che ora è indietro di ben 76 lunghezze rispetto a Newgarden.
Il prossimo appuntamento con la Indycar Series è per il prossimo weekend quando, nella notte tra sabato e domenica, le monoposto americane torneranno sull’ovale di Gateway.
La cronaca
Partenza: Tony Kanaan prende la prima posizione davanti a Sato, Rossi e Power. Gran partenza di Castroneves che da fondo gruppo risale fino alla decima posizione.
3° giro: Rossi su Sato per la seconda posizione
5° giro: Power e Kimball scavalcano Sato, che sembra avere problemi di assetto
6° giro: Anche Pagenaud, Newgarden e Chilton passano Sato, ora scivolato in ottava posizione.
12° giro: Primo avvicendamento in testa alla gara con Rossi che si porta al comando
22° giro: Gutierrez tocca il muro all’uscita dell’ultima curva e danneggia la sua monoposto
23° giro: Caution: La vettura incidentata di Gutierrez perde alcuni detriti in mezzo al rettilineo e la direzione gara chiama la prima neutralizzazione di giornata.
25° giro: Tutti ai box per il primo rifornimento. All’uscita della pit lane Rossi tiene la testa mentre Power guadagna la seconda posizione ai danni di Kanaan. Risalgono molto bene Hunter-Reay e Castroneves, rispettivamente sesto e ottavo.
26° giro: Viene sostituita l’ala posteriore sulla monoposto di Muñoz mentre si ritira Gutierrez.
28° giro: Si riparte con Kanaan che prende la testa davanti a Power e Dixon, mentre Rossi viene sfilato anche da Hinchcliffe.
30° giro: Dixon prende la testa della gara e Hinchcliffe supera Power portandosi in terza posizione
32° giro: Power continua a perdere posizioni e viene scavalcato da Newgarden e Pagenaud.
33° giro: Hinchcliffe su Kanaan per la seconda posizione
55° giro: Rientra ai box Dixon, che paga i tanti giri percorsi davanti a tutti
56° giro: Dentro Newgarden e Pagenaud
57° giro: Rientrano in massa quasi tutti gli altri piloti rimasti in pista, tra i quali Rossi, Hinchcliffe e Kanaan
58° giro: Pit stop per Power e Castroneves.
59° giro: JR Hildebrand è l’ultimo a rientrare per la seconda sosta.
60° giro: Rossi torna in testa alla gara superando Dixon in curva 3
66° giro: Dixon al comando
67° giro: Rientro imprevisto di Will Power ai box: sulla #12 viene effettuata la sostituzione dell’ala anteriore
69° giro: Hinchcliffe su Rossi per la seconda posizione
83° giro: Terza sosta per Dixon
84° giro: Per la prima volta Hinchcliffe prende la testa di questa gara
85° giro: Pagenaud ai box; Rossi torna in testa alla gara.
86° giro: Rientrano Newgarden, Kanaan e Muñoz
87° giro: Dentro Rossi, Hunter-Reay, Rahal e Andretti.
88° giro: Rientra anche Hinchcliffe, che arriva lungo alla sua piazzola perdendo secondi preziosi. Dixon torna al comando della gara con ben quattro secondi e mezzo di vantaggio su Pagenaud.
90° giro: Rossi è salito in seconda posizione e ha portato sotto i tre secondi il suo ritardo da Dixon; Hunter-Reay sale in terza posizione passando Pagenaud.
98° giro: Dixon lascia sfilare Rossi e si piazza nella sua scia, nella speranza di recuperare qualche giro in termini di carburante.
100° giro: A metà gara Hunter-Reay prende la testa della gara superando Rossi.
102° giro: Salvataggio incredibile di James Hinchcliffe: la macchina parte in sovrasterzo in curva 1, ma in qualche modo riesce a controsterzare e a mantenerla dritta senza toccare il muro.
104° giro: Rossi torna in prima posizione
112° giro: Quarta sosta per Dixon
114° giro: Pagenaud ai box
116° giro: Rientrano Rossi, Hunter-Reay, Rahal e Kanaan; pochi secondi dopo Saavedra va a muro in curva 1 provocando la seconda caution di giornata. Sosta lunga per Rossi, il cui meccanico addetto alla posteriore destra “perde” la ruota rallentando di molto le operazioni.
118° giro: Pit stop per tutti i piloti a pieni giri che non erano ancora rientrati ai box al momento dell’esposizione della bandiera gialla.
123° giro: Si riparte con Hunter-Reay al comando davanti a Rahal, Kanaan, Dixon e Rossi. Il brasiliano compie una ripartenza stellare e già alla prima curva è al comando, ma in curva 3 viene scavalcato da Rahal.
125° giro: Caution: Incidente tra Hinchcliffe e Hildebrand in curva 1: il canadese ha toccato l’avversario all’ingresso della curva 1, entrambi si sono scomposti finendo in testacoda e poi contro il muro. Nessuna conseguenza per i due piloti
133° giro: Si riparte con Kanaan davanti a tutti, ma Rahal lo scavalca prendendosi la testa della gara; in curva 3 Kanaan torna davanti. Attenzione a Power e Newgarden che sono rientrati più volte ai box per riempire il serbatoio durante la caution.
134: giro: Rossi e Dixon guadagnano la terza e la quarta posizione ai danni di Hunter-Reay, mentre Rahal torna in testa alla gara. Anche nei giri successivi i due continuano ad alternarsi in testa alla gara.
150° giro: Si apre il quinto giro di soste col rientro ai box di Dixon
152° giro: Rahal, Kanaan e Pagenaud in pit lane per il rifornimento
153° giro: Rientra Castroneves, Hunter-Reay resta in pista.
155° giro: Sosta per Hunter-Reay, Will Power passa al comando
156° giro: Rientra anche Rossi
158° giro: Power, Andretti, Daly e Chaves proseguono in testa alla gara grazie ai rifornimenti effettuati durante l’ultima caution. Alle loro spalle, Dixon precede Hunter-Reay e Kanaan
161° giro: Rientrano Andretti, Daly e Chaves
162° giro: Rientra finalmente Will Power, che riparte saldamente al comando della gara con oltre cinque secondi di vantaggio sugli inseguitori
166° giro: Dixon sale in seconda posizione, ma il suo distacco da Power è ancora superiore ai quattro secondi.
173° giro: Il doppiaggio di Sato fa perdere qualche decimo a Power, gli inseguitori riescono a riprendergli la scia.
177° giro: Dixon rientra per l’ultima sosta.
178° giro: Sosta anche per Power, gli altri restano in pista
179° giro: Rientra Pagenaud
180° giro: È la volta di Castroneves, i piloti rientrano uno alla volta
181° giro: Dentro Kanaan, Hunter-Reay e Rahal
182° giro: Pit stop per Rossi che riparte tra Power e la coppia Dixon-Kanaan.
183° giro: Rientra Newgarden,
185° giro: Kanaan scavalca Rossi per la seconda posizione, il suo svantaggio su Power si è ridotto ad appena un secondo e mezzo.
187° giro: Newgarden sale in seconda posizione scavalcando prima Kanaan e poi Rossi.
190° giro: A 10 giri dalla fine il gruppo degli inseguitori ha completato il riaggancio nei confronti di Power.
200° giro: Bandiera a scacchi: Power si difende magistralmente dal ritorno di Newgarden e Rossi e vince la Pocono 500
Le classifiche
Immagine di copertina da https://twitter.com/IndyCaronNBCSN
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