Indycar | Phoenix GP: Newgarden vince davanti a Wickens e Rossi

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Tempo di lettura: 10 minuti
di Andrea Gardenal
8 Aprile 2018 - 06:35
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Primo successo stagionale per il campione Indycar in carica: sullo short oval di Phoenix Josef Newgarden ha tagliato per primo il traguardo davanti a Robert Wickens e ad Alexander Rossi. Col risultato di oggi, Newgarden si porta anche in testa alla classifica del campionato.

È stata una vittoria di strategia e di aggressività, quella di Newgarden: trovatosi al comando al termine dell’ultimo giro di pit stop in regime di green flag, la cavalcata solitaria dell’americano è stata interrotta da una caution sopraggiunta ad una ventina di tornate dalla conclusione a causa dell’incidente di Ed Jones, finito contro le barriere di protezione poste all’esterno delle curve 3-4. La neutralizzazione ha portato buona parte del gruppo a rientrare ai box per montare gomme fresche per gli ultimi giri; gli unici a rimanere in pista sono stati Wickens, Hinchcliffe e Rossi, che fino a quel momento occupavano la seconda, la terza e la quinta posizione.

La ripartenza viene data con soli sette giri da percorrere: Newgarden, quarto dopo la sosta, si libera immediatamente di Rossi ed Hinchcliffe, mettendosi sulle tracce di Wickens; il canadese resiste finché può, ma all’inizio del giro 247 deve alzare bandiera bianca e far sfilare Newgarden, che va così a cogliere la sua ottava vittoria in carriera in Indycar.

Il secondo posto di Wickens conferma il suo eccezionale adattamento alla Indycar: il pilota canadese ha ripetuto la prestazione strepitosa di St.Petersburg prendendosi di forza la testa della gara ai danni del proprio compagno di squadra e guidando il gruppo per parecchi giri prima dell’ultima sosta; solamente un pit stop tardivo gli ha impedito di mantenere la posizione, lasciando campo aperto a Newgarden ad una sessantina di giri dalla fine. La caution di fine gara e la sosta di Newgarden gli hanno permesso di tornare in testa, ma negli ultimissimi giri ha dovuto cedere la posizione al pilota del Team Penske.

Ancora più impressionante la prova di Alexander Rossi: dopo aver occupato la terza posizione per la prima parte di gara, il californiano è arrivato lungo alla propria piazzola in occasione del primo pit stop colpendo un meccanico; la direzione gara l’ha punito con un drive through che l’ha portato ad accumulare circa un giro e mezzo di ritardo nei confronti dei primi.

Rossi non si è però perso d’animo e, giro dopo giro, ha recuperato secondi e, soprattutto, ha iniziato a sdoppiarsi da chi aveva davanti a sé, dimostrando di essere l’unico pilota in grado di compiere sorpassi con una certa agilità su questo tracciato. Già prima della conclusione dell’ultima tornata di pit stop Rossi non solo era tornato nel giro del leader, ma si era anche riportato in coda al gruppo di testa; il tutto, è bene rimarcarlo, senza l’ausilio di una singola caution. Prima dell’incidente di Jones, Rossi era già risalito al sesto posto alle spalle di Dixon.

In occasione della successiva neutralizzazione, Rossi ha deciso di rimanere in pista, esattamente come Wickens; è stata la mossa vincente, che complessivamente gli ha permesso di recuperare due ulteriori posizioni. Il pilota della Andretti #27 è stato immediatamente scavalcato da Newgarden, ma è riuscito a superare Hinchcliffe e a tenere dietro a sé Dixon e Hunter-Reay senza grossi problemi.

Quarto posto per Dixon, autore di una gara poco appariscente ma di grande sostanza dopo essere partito dalle retrovie, mentre in quinta posizione ha chiuso Hunter-Reay. Sesto posto finale per Hinchcliffe, che è il pilota ad aver sofferto maggiormente l’ultima ripartenza e che è riuscito a mantenere la posizione su Carpenter per appena due centesimi di secondo. Ottavo posto per Kanaan davanti a Rahal e Pagenaud, rallentato a sua volta da un primo pit stop molto lento.

Solo 13° Bourdais, che alla prima sosta ha commesso esattamente lo stesso errore di Rossi venendo penalizzato a sua volta; il francese, che era stato tranquillamente in testa per l’intero primo stint di gara, non è però riuscito a mantenere il ritmo di Rossi e ha terminato la gara a centro gruppo con un giro di ritardo.

Ritirato Will Power, finito a muro dopo 153 giri dopo essere uscito dalla traiettoria ideale a seguito dello sdoppiaggio subito da Alexander Rossi.

Come detto in precedenza, il successo odierno permette a Josef Newgarden di salire in testa alla classifica generale con 77 punti contro i 72 di Rossi e i 70 di Bourdais. La Indycar Series tornerà in pista già la prossima settimana in occasione del Gran Premio di Long Beach.

La cronaca

Si inizia col brivido, con Bourdais che non riesce a partire al momento giusto dai box e che perde uno dei giri di ricognizione; ciononostante la monoposto riesce ad accendersi e il francese riprende regolarmente la propria pole position. Alla bandiera verde Bourdais e Pagenaud mantengono le rispettive posizioni seguiti da Power e Rossi, con questi ultimi due che all’inizio del giro successivo si scambiano le posizioni; perde invece terreno Hinchcliffe, che scivola alle spalle di Hunter-Reay e Newgarden. Nei primissimi giri di gara i primi tre allungano mentre Power non riesce a mantenere il loro ritmo accumulando un paio di secondi di ritardo.

I doppiaggi iniziano dopo appena 15 giri, con Bourdais che relega Chilton ad un giro di ritardo. Nonostante la nuova monoposto, a Phoenix continua ad essere difficile effettuare sorpassi e le monoposto più lente permettono ai primi di ricompattarsi. La gara prosegue senza ulteriori cambiamenti fino al 41° giro, quando Pietro Fittipaldi va a muro all’uscita della curva 4 provocando la prima caution di giornata.

Con la pace car in pista tutti rientrano ai box per il loro primo pit stop; i primi tre però hanno problemi: Bourdais e Rossi arrivano lunghi nelle rispettive piazzole investendo, sia pur senza gravi conseguenze, i rispettivi meccanici, mentre Pagenaud è vittima di un problema alla ripartenza. Fatto sta che all’uscita della pit lane Will Power si trova al comando davanti a Newgarden, Wickens, Hinchcliffe e Jones; Dixon è risalito fino al decimo posto mentre Pagenaud e Bourdais sono scivolati in 12ª e 13ª posizione; peggio ancora è andata a Rossi, che alla ripartenza è solo 19°.

La bandiera verde viene esposta al 50° giro con Hunter-Reay che riesce immediatamente a recuperare un paio di posizioni a svantaggio di Hinchcliffe e Jones; per il resto tutto regolare. Al 53° giro Bourdais e Rossi scontano un drive through per aver colpito un membro della crew per il cambio gomme; entrambi perdono un giro abbondante nei confronti dei primi.

Si prosegue senza cambiamenti fino al giro 113 quando Hunter-Reay rientra ai box per la seconda sosta: un problema nel fissaggio della posteriore destra gli fa perdere alcuni secondi. La tornata di pit stop prosegue regolarmente, ma al giro 121 Leist riparte dai box con una ruota fissata male perdendola in pit lane; l’incidente è limitato alla sola corsia box, pertanto la direzione gara decide di non chiamare la caution. L’ultimo a rientrare ai box, al giro 128, è Graham Rahal.

Terminato il giro di pit stop al comando si trovano i piloti che per primi sono rientrati ai box: in prima e seconda posizione troviamo le due Schmidt-Peterson di Hinchcliffe e Wickens; terzo posto per Hunter-Reay davanti a Jones, Power e Newgarden.

Al giro 149 si verifica il primo sorpasso in pista per la leadership: Hinchcliffe arriva leggermente lungo alla prima curva, probabilmente disturbato dal doppiato Chaves, e allarga la traiettoria quel tanto che basta per permettere al suo compagno di squadra Wickens di superarlo e guadagnare la prima posizione. Quattro giri dopo un altro colpo di scena: Alexander Rossi si sdoppia da Will Power, l’australiano agevola la manovra ma in questo modo finisce sullo sporco, andando poi a colpire il muretto all’esterno della curva 2; l’urto è piuttosto violento e, nonostante Power riesca a riportare la macchina ai box, la macchina #12 è irrimediabilmente danneggiata e la sua gara finisce qui.

In pista l’unico che sembra essere in grado di superare con grande facilità è Alexander Rossi, che ad una novantina di giri dalla fine riesce a tornare nel giro del leader senza aver potuto usufruire di alcuna neutralizzazione. Il californiano riesce a girare un paio di secondi a tornata più veloce di tutti gli altri e a 75 giri dal termine è già in coda al gruppo dei leader.

Al giro 175 Kaiser tocca il muro, ma anche in questo caso si riesce a proseguire senza chiamare in causa la pace car. Il primo a rientrare ai box per l’ultima sosta è Ed Jones al giro 176 seguito a ruota da Newgarden e Hinchcliffe. Un paio di giri dopo rientra anche Wickens, lasciando il comando della gara ad Hunter-Reay, che a sua volta rientra in pit lane al giro 183.

Ancora una volta i pit stop premiano i primi piloti ad essersi fermati: Bourdais ritarda molto la sosta nel disperato tentativo di recuperare un giro grazie ad una caution e si trova così a guidare la gara davanti a Newgarden, Jones, Wickens, Hinchcliffe e Dixon. La strategia del francese, tuttavia, non porta gli effetti sperati e ben presto è costretto a ritornare ai box venendo nuovamente doppiato.

A centro gruppo, nel frattempo, prosegue la cavalcata di Rossi, che aveva perso un po’ di terreno nei giri precedenti per aver posticipato la sosta; a 50 giri dalla fine, tuttavia, il californiano è già decimo ad appena sei secondi dalla vetta della gara, dopo aver scavalcato sia Rahal che Sato. Al giro 204 Rossi guadagna un’altra posizione scavalcando Carpenter e nei giri successivi supera anche Kanaan e Hunter-Reay, oltre a Bourdais che nel frattempo si era fermato ai box.

A 40 giri dalla fine Newgarden è saldamente al comando davanti a Jones, Wickens, Hinchcliffe, Dixon e Rossi. Per una ventina di giri si procede tranquilli finché, al giro 229, Ed Jones va a sbattere in curva 4 provocando la seconda caution di giornata. Le strategie si dividono: Wickens, Hinchcliffe e Rossi restano in pista, tutti gli altri, a cominciare da Newgarden, Dixon e Hunter-Reay, rientrano in pit lane per montare gomme fresche.

L’intervento per pulire la pista dura parecchio e al momento della ripartenza mancano solamente 7 giri alla fine. Wickens mantiene la testa, ma già alla prima curva Newgarden è risalito dal quarto al secondo posto superando all’esterno Hinchcliffe e Rossi. Hinchcliffe perde vistosamente terreno e viene scavalcato non solo da Rossi, ma anche da Dixon e Hunter-Reay. In testa alla gara Wickens oppone resistenza a Newgarden mantenendo traiettorie più interne, che impediscano un sorpasso agevole, ma a 4 giri dalla fine deve desistere e il campione Indycar in carica lo supera, ancora una volta all’esterno della curva 1, riprendendosi il comando della gara. Rossi si avvicina a sua volta a Wickens, ma non è abbastanza veloce per attaccarlo; al tempo stesso, tuttavia, riesce a controllare Dixon senza grandi problemi.

La gara si conclude quindi con Josef Newgarden che si prende la bandiera a scacchi tagliando il traguardo davanti a Wickens, autore ancora una volta di una gara straordinaria, e a Rossi. Quarto Dixon, risalito alla grande dopo essere partito dalla nona fila, davanti a Hunter-Reay e a Hinchcliffe, che per pochi centesimi di secondo è riuscito a mantenere la sesta posizione dagli attacchi di Ed Carpenter.

Le classifiche

Immagine di copertina da https://twitter.com/FollowAndretti

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