Indycar | Monterey 2022 | Anteprima del finale di stagione

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Matteo Pittaccio
9 Settembre 2022 - 11:00
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A Laguna Seca si chiuderà il campionato Indycar più combattuto dal 2003 ad oggi. Quattro piloti puntano il mirino su Will Power, capo-classifica, seguito in scia da Newgarden, Dixon, Ericsson e McLaughlin. Attenzione anche alla battaglia tra Lundgaard e Malukas per il Rookie of the Year

A ventuno anni dalla tragedia dell’11 settembre la IndyCar Series correrà l’ultimo round della stagione 2022. Squadre, piloti ed addetti ai lavori onoreranno le vittime degli attentati correndo nella magnifica pista di Laguna Seca, teatro dello scontro finale per il titolo. Will Power, Josef Newgarden, Scott Dixon, Marcus Ericsson e Scott McLaughlin sono gli attori protagonisti. Cinque piloti pronti a lottare per l’Astor Challenge Cup, il trofeo conquistato da colui che sale sul trono della NTT IndyCar Series. Il nome del nuovo campione verrà estratto nella roulette di Laguna Seca, pista californiana che tra il 1983 ed il 2021 ha celebrato per sette volte i campioni CART e Indycar. E proprio nei saliscendi della Laguna andrà in scena un fine settimana ad alta intensità, tutto incentrato sulla corsa verso la testa della classifica.

Will Power, leader del campionato, dopo anni altalenanti ha la possibilità di bissare il titolo ottenuto nel 2014. Josef Newgarden cerca il terzo sigillo per eguagliare campioni come Hornish Jr, Bobby Rahal, Rick Mears, Louis Meyer, Ted Horn, Jimmy Bryan ed il grande Al Unser. Scott Dixon, invece, prova a conquistare il settimo titolo per raggiungere A. J. Foyt in cima all’albo d’oro ed entrare ancor di più nella storia del Motorsport. Infine, Marcus Ericsson e Scott McLaughlin, rispettivamente al quarto e secondo anno in Indycar, entrambi pronti ad andare all’attacco nella speranza di accogliere un “miracolo” che possa annullare il gap di 39 e 41 punti.

Ognuno, dunque, ha qualcosa di importante da giocarsi. Guardando la classifica si direbbe che Will Power sia il favorito considerando i 20 punti di vantaggio accumulati su Josef Newgarden e Scott Dixon (a pari lunghezze). Tuttavia, il sistema di punteggio della IndyCar potrebbe lasciare spazio anche agli scenari più improbabili, come quelli su cui contano Ericsson e McLaughlin.

Oltre alla bagarre per il titolo assoluto bisognerà considerare anche la lotta per il Rookie of the Year, premio che spetta al miglior esordiente della stagione. In questo caso sono in due a contenderselo: Christian Lundgaard (Team Rahal) e David Malukas (Coyne-HMD). Il primo avrebbe potuto allungare in classifica a Portland ma tra lo spegnimento del motore nell’ultima sosta ed il cartellone preso in pieno mentre attaccava Alexander Rossi ha chiuso il GP al 21° posto. Malukas ha così guadagnato punti importanti e alla vigilia del GP di Monterey il gap si è ridotto a soli 5 punti.

LE ORIGINI DEL GP A LAGUNA SECA

Il GP di Monterey è nato nel 1960 come evento USAC per poi diventare una gara della serie Can-Am dal 1966 al 1973. Dopo gli appuntamenti di Formula5000, IMSA GT e Can-Am nel 1983 è arrivata la CART, serie che ha corso a Laguna Seca senza sosta fino al 2004. Nessuna gara, invece, dal 2005 al 2007 mentre nel 2008 la Champ Car sarebbe dovuta tornare nella pista di Monterey. Tuttavia, l’unificazione tra CCWS e IRL ha messo fuori gioco Laguna Seca in favore di Sonoma (150 km di distanza), piste che poi si sono date il cambio nel 2019. Sonoma, infatti, ha dovuto cedere il posto a Laguna Seca dal 2019 in poi a causa di problemi economici. Così facendo, dopo quindici anni la classe regina delle ruote scoperte americane ha fatto ritorno a Monterey. Attualmente il Gran Premio si svolge sulla distanza di 95 giri, pari a 342 km estenuanti. Considerando il layout (2.238 miglia – 3,602 km), ricco di curve veloci ed in pendenza, la pista di Laguna Seca si presenta come una delle più selettive sia per la guida sia per la messa a punto delle monoposto. La strategia ideale dovrebbe prevedere tre pit stop con un intervallo di circa trenta giri tra le soste.

INFO CIRCUITO

Tipologia del circuito: Stradale
Lunghezza del circuito
: 2,238 mi (3,602 km)
Giri da percorrere: 95
Distanza totale: 212,610 mi (342,163 km)
Numero di curve: 12 (5 a destra, 7 a sinistra)
Senso di marcia: antiorario
Prima Gara: 1960
Sanctioning body: USAC 1960-1962; SCCA 1963-1965; Can-Am 1966-1973, 1978-1982; F.5000 1974-1975; IMSA 1976-1977; CART 1982-2004; INDYCAR 2019-2022

RECORD

Miglior giro in prova: 1:07.722 – Helio Castroneves – Team Penske – 2001
Miglior giro in gara: 1:10.148 – Alex Zanardi – Chip Ganassi Racing – 1996
Distanza: 1h53:56.9845 – Colton Herta – Harding-Steinbrenner Racing – 2019 (su 90 giri)
Vittorie pilota: 5 – Bobby Rahal
Vittorie team: 8 – Team Penske
Pole pilota: 5 – Mario Andretti
Pole team: 9 – Team Penske
Podi pilota: 8 – Mario Andretti
Podi team: 18 – Team Penske

ALBO D’ORO

PROGRAMMA

Venerdì 09 Settembre
14:30-15:45 (23:30-00:45) Prove Libere 1

Sabato 10 Settembre
10:30-11:30 (19:30-20:30) Prove Libere 2
14:00-15:15 (23:00-00:15) Qualifiche – Diretta su Sky Sport F1 a partire dalle 23:00

Domenica 11 Settembre
09:00-09:30 (18:00-18:30) Warm Up
12:30 (21:30) Gara – Diretta su Sky Sport F1 a partire dalle 21:30

Mappa del circuito dal sito ufficiale Indycar
Immagine di copertina da IndyCar Media/Chris Jones

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