I migliori 12 delle qualifiche del sabato accederanno a quelle della domenica con un format simile alle gare su stradali e cittadini; Bump ridotto agli ultimi tre posti in griglia e disputato solo se ci saranno più di 33 vetture
La 106esima edizione della 500 miglia di Indianapolis, in programma domenica 29 maggio come sesto round della IndyCar Series 2022, vedrà un format di qualificazioni tutto nuovo, volto a dare più spettacolo (come se le qualifiche per il “Greatest Spectacle in Racing non ne proponessero già a sufficienza) e in un certo senso ad uniformarsi a quanto avviene nel resto del campionato americano per monoposto.
Le qualifiche si terranno su due giorni ad una settimana dalla gara, format già caratteristico delle ultime annate. Il sabato proporrà una sessione di pre-qualifica mattutina da un’ora e mezza, mentre da mezzogiorno alle 17:30 ci sarà la prima sessione vera e propria con un tentativo a disposizione (quindi un giro di lancio, quattro giri lanciati e un giro di rientro) per tutti i piloti, che poi potranno decidere di migliorare il proprio tempo scartando quello ottenuto nella prima fase secondo il classico regolamento di Indianapolis, fino al canonico colpo di pistola di fine sessione.
I migliori 12 piloti della giornata di sabato avranno accesso alla qualifica della domenica, mentre per quanto riguarda le ultime posizioni si porranno due casistiche: se gli iscritti all’edizione 2022 dovessero essere più di 33, alla domenica dovrebbero ripresentarsi in pista i peggiori tre qualificati e tutti i momentanei non qualificati, in caso contrario la qualifica si concluderebbe al sabato anche per l’ultima fila dello schieramento. Le posizioni dalla 13 alla 30 (e fino alla 33 nel secondo caso sopra descritto) partiranno per la gara nell’ordine delle qualifiche del sabato.
La domenica inizierà con due sessioni di prove libere separate per chi si giocherà l’eventuale bump e per chi invece andrà a giocarsi la pole position. Tra le 14:00 e le 15:00 andrà in scena, sempre nell’ipotesi di una presenza di più di 33 vetture, il bumping vero e proprio, denominato “Last Chance Qualifying”: format analogo a quello del sabato, con un tentativo a disposizione per tutti i piloti e poi ad oltranza fino allo scadere del tempo. I migliori tre piloti si qualificheranno nell’ordine per la gara, mentre gli altri resteranno esclusi.
A partire dalle 16:00 sarà caccia alla pole position, che offrirà anche 100.000 dollari al pilota più veloce. Il format sarà un incrocio tra la classica qualifica su ovale e quella su stradali e cittadini: tutti i piloti avranno un tentativo in ordine inverso rispetto alla top 12 del sabato e i migliori sei accederanno al turno definitivo, che come consuetudine del campionato è denominata “Firestone Fast 6”. L’ultima fase delle qualifiche avrà, ancora una volta, il consueto svolgimento del tentativo unico. La griglia di partenza, dunque, sarà definita dai tempi della Fast 6 per le prime sei posizioni e da quelli del primo turno della domenica per le posizioni dalla settima alla 12esima. I partecipanti alla Top 12 riceveranno punti a scalare da 12 a uno.
Queste le parole del presidente della INDYCAR, Jay Frye: “Avremo un grande parco partenti per la Indianapolis 500 di quest’anno. Il momento è propizio per implementare un nuovo e spettacolare format per espandere uno dei più intensi fine settimana del nostro calendario. La pole position della 500 miglia è un grandissimo traguardo e con questo nuovo format sarà ancora più eccitante”.
Il presidente dell’Indianapolis Motor Speedway, J. Douglas Boles, ha aggiunto: “Il weekend di qualifica della Indianapolis 500 è sempre speciale. Questo format darà la possibilità ai nostri fans di osservare ancora meglio i piloti di fama mondiale della IndyCar competere sul palcoscenico più grande del motorsport. La vittoria finale è il premio definitivo, ma anche la pole position di questa gara rappresenta una delle più grandi onorificenze di questo sport e ha quasi la stessa importanza di una vittoria. Non vedo l’ora di apprezzare questo nuovo format a partire dalla sua prima giornata”.
Immagine copertina: indycar.com
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