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Indycar | Mid-Ohio 200: la cronaca e le classifiche di gara-1

di Federico Benedusi
federicob95
Pubblicato il 13 Settembre 2020 - 07:04
Tempo di lettura: 6 minuti
ARTICOLO DI ARCHIVIO
Indycar | Mid-Ohio 200: la cronaca e le classifiche di gara-1
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A seguire il racconto di gara-1 della Honda Indy 200 di Mid-Ohio, conclusasi con la prima vittoria stagionale in IndyCar di Will Power.

La cronaca

I primi cinque dello schieramento di partenza decidono di partire su gomme morbide, con Jack Harvey unico pilota ad utilizzare un treno di rosse usate. Nelle retrovie, anche Scott Dixon opta per un treno di morbide nuove per cercare di recuperare subito posizioni importanti dalla 17esima della griglia.

Ryan Hunter-Reay parte piuttosto male e viene scalzato subito da Josef Newgarden e Conor Daly. Power mantiene comodamente la prima posizione. Felix Rosenqvist e Alexander Rossi hanno invece ragione di Harvey per il quinto e sesto posto. Patricio O’Ward e Scott Dixon, le due principali delusioni delle qualifiche, sono 14° e 15° rispettivamente.

All’inizio del secondo giro, Simon Pagenaud cerca di superare Rinus VeeKay all’interno della curva Keyhole per la decima posizione ma tocca la posteriore destra della vettura #21 del team Carpenter e finisce in testacoda, ripartendo ultimo.

L’azione, come spesso accade a Mid-Ohio, si concentra però soprattutto sulla frenata della curva 4. Al quarto giro Hunter-Reay si riprende una posizione superando Daly, mentre nel passaggio successivo è Santino Ferrucci a riuscire nell’impresa fallita da Pagenaud, superando VeeKay per il decimo posto.

Il pilota del team Coyne è scatenato e all’inizio del settimo giro supera Andretti alla Keyhole. Il figlio d’arte si scompone e fa perdere slancio a VeeKay alle sue spalle, favorendo i sorpassi di Herta e Dixon ai danni dell’olandese. Le gomme morbide di Andretti iniziano ben presto a cedere e la vettura #98 si vede sfilata anche da Herta, Dixon, VeeKay e O’Ward. All’11° giro, sempre alla Keyhole, il messicano del team McLaren-SPM ha ragione anche di VeeKay.

Nelle primissime posizioni, nulla cambia: Power allunga facilmente su Newgarden, Hunter-Reay, Daly, Rossi e Rosenqvist. Andretti invece continua a perdere posizioni su posizioni e al 14° giro è il primo pilota a rientrare ai box per il cambio gomme. Nella stessa tornata, Herta scavalca Ferrucci e si posiziona nono.

Calano anche le morbide usate di Harvey, che al 17° giro viene superato da Rahal e decide subito per il pit stop, imitato da Takuma Sato nelle retrovie.

Al 19° giro iniziano anche le soste nelle zone nobili della classifica, con il rientro di Hunter-Reay che monta gomme dure usate. Si ferma anche O’Ward, che fa spegnere il motore della sua Dallara senza però perdere troppo tempo.

Passa una tornata e si fermano anche Newgarden, Daly e Rosenqvist. La sosta della Carpenter #20 non è impeccabile e il figlio d’arte si ritrova alle spalle di Rosenqvist e Harvey. Power e Dixon si fermano invece al giro 21, con l’australiano del team Penske sempre leader indisturbato.

Lo stint d’apertura su gomme dure di Rossi, Rahal e Herta dura fino al 26° giro. La Andretti #27 torna in pista davanti a Rosenqvist e allo stesso Rahal, seguiti da Harvey e Daly. Herta invece rientra in bagarre con Dixon, che lo tampona in uscita dalla Keyhole e successivamente lo supera. VeeKay e Marcus Ericsson si superano, fermandosi rispettivamente al 27° e al 28° giro.

Dopo il primo giro di soste Power conduce con ampio margine su Newgarden, Hunter-Reay, Rossi, Rosenqvist, Rahal, Harvey, Dixon, Herta e O’Ward, che supera VeeKay subito dopo la sosta dell’olandese. Al 38° giro, tuttavia, VeeKay si riprende la posizione sulla McLaren-SPM #5.

Nel frattempo, Rossi non riesce a far valere le sue gomme morbide nuove perché Hunter-Reay è un autentico muro. Chi invece sfrutta bene i pneumatici più prestazionali è Herta, che al 41° giro supera Dixon venendo imitato una tornata più tardi da VeeKay.

Andretti è nuovamente il pilota che dà inizio al valzer dei pit stop, effettuando la seconda sosta al termine del suo 44° giro, seguito da Rossi che lo sta per doppiare. A gomme fredde, Andretti esce maldestramente di pista alla Keyhole appena riguadagnata la via del tracciato, traendo quasi in inganno anche il suo compagno di squadra.

Al 46° giro rientrano all’unisono Newgarden, Hunter-Reay, Rosenqvist, Harvey e Daly, oltre ai più staccati Sato, Pagenaud e Kimball. L’undercut di Rossi su Hunter-Reay funziona e il vincitore dell’edizione 2018 di Mid-Ohio è virtualmente terzo.

Power attende solo un altro giro prima di effettuare la seconda e ultima sosta, che risulta impeccabile. Pit stop anche per Dixon e O’Ward, che ai margini della top ten si marcano a vicenda. Al 48° passaggio è il momento di Rahal, che riesce nell’overcut su Hunter-Reay e Rosenqvist, traditi dal traffico in pista: la vettura #15 è virtualmente quarta. Herta e VeeKay riescono invece a recuperare un’altra posizione su Daly, prendendosi l’ottava e la nona rispettivamente.

Al 57° giro arriva il sorpasso della gara. Herta sfila il doppiato Dalton Kellett sul rettilineo che precede la curva 4, VeeKay prende la scia di entrambi e stacca tardissimo all’esterno della piega a destra, superando sia il canadese del team Foyt che la Andretti #88 per l’ottavo posto.

Essendo tutti i piloti in top 15 su gomme dure la gara non offre particolari sussulti negli ultimi giri, con l’unica vera variabile rappresentata da un gruppo di nuvoloni neri in pericoloso avvicinamento sulla pista. Al 67° giro, un doppiaggio particolarmente difficoltoso di Rossi sul compagno di squadra Zach Veach offre quasi il fianco a Rahal per prendersi il terzo gradino del podio, ma il pilota del team Andretti è bravo a difendere la traiettoria alla curva 4.

L’ultimo stravolgimento della classifica arriva in vista del traguardo, con Daly che inizia a rallentare all’inizio del 75° e conclusivo giro di gara. La vettura #20 viene sfilata da Dixon, O’Ward e Álex Palou che guadagnano quindi decima, 11esima e 12esima posizione.

Power taglia il traguardo con quasi sette secondi e mezzo di margine su Newgarden, per il suo 38° successo in carriera. Dopo cinque pole position, l’australiano riesce finalmente a conquistare anche Mid-Ohio scavalcando Sébastien Bourdais al sesto posto nella classifica di vittorie all-times, a -1 dalla quinta piazza occupata da Al Unser.

Rossi completa il podio precedendo Rahal, Hunter-Reay, Rosenqvist, Harvey, VeeKay, Herta e Dixon a completare la top ten. 11° O’Ward, comunque in recupero rispetto alla qualifica infelice e abile a resistere all’assalto finale di Palou. Dopo le ottime prestazioni sfoggiate sugli ovali di Indianapolis e Gateway torna nei ranghi Sato, 17° davanti a Pagenaud.

Nonostante un sabato non certo memorabile, Dixon mantiene saldamente la leadership di campionato con 436 punti contro i 360 di Newgarden. Sempre appannaggio di O’Ward la terza posizione a quota 316, mentre Sato perde leggermente terreno con 287 punti, insidiato ora da Power a 280.

Classifica di gara:

Campionato piloti:

Immagine copertina: IndyCar Media/Chris Jones
Classifica della gara: INDYCAR

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