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IndyCar | Mano dura del Team Penske dopo un’indagine interna sul “Push to Pass Gate”. Sospesi in quattro, tra cui Tim Cindric

di Alessandro Secchi
alexsecchi83 alexsecchi83
Pubblicato il 7 Maggio 2024 - 16:45
Tempo di lettura: 2 minuti
IndyCar | Mano dura del Team Penske dopo un’indagine interna sul “Push to Pass Gate”. Sospesi in quattro, tra cui Tim Cindric
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Il Team Penske sospende quattro persone dopo lo scandalo Push To Pass. Salteranno anche la 500 miglia di Indianapolis

Dopo le penalità inflitte al Team Penske INDYCAR e ai suoi piloti dopo Long Beach, il Team Penske ha completato una revisione interna. Dopo un’analisi completa e approfondita delle informazioni, il Team Penske ha stabilito che ci sono stati significativi errori nei suoi processi e nelle comunicazioni interne. Di conseguenza, Luke Mason (Ingegnere di Gara di Josef Newgarden) e Robbie Atkinson (Ingegnere Senior) saranno sospesi dal Team Penske per le prossime due gare, inclusa l’Indianapolis 500. Inoltre, Ron Ruzewski (Direttore Generale, Team Penske IndyCar) sarà sospeso a sua volta per due gare insieme a Tim Cindric (Presidente del Team Penske), il quale ha la responsabilità di tutte le operazioni del Team Penske.

Roger Penske:
“Riconosco l’entità di ciò che è accaduto e l’impatto che continua ad avere sullo sport a cui ho dedicato così tanti decenni. Tutti al Team Penske, insieme ai nostri tifosi e partner commerciali, devono sapere che mi scuso per gli errori commessi e li rimpiango profondamente”.

Tim Cindric:
“Per Ron e per me, in quanto leader di questo team, non si tratta di ciò che abbiamo fatto, ma di ciò che non abbiamo fatto. È nostra responsabilità fornire al Team e a tutti i nostri piloti i giusti processi per garantire che una cosa del genere non possa accadere. Per questo, chiedo scusa a Roger, al nostro Team e a tutti coloro che ci supportano.

Il nostro primo compito è proteggere e valorizzare la reputazione del nostro marchio e di coloro che ci supportano. In tal senso, in quanto leader generale, ho sbagliato e devo alzare la mano ed assumermi le mie responsabilità. Questo è un team e, nella mia posizione, è la cosa giusta da fare”.

Immagine: Media IndyCar


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