È Mike Conway il vincitore del 40° Gran Premio di Long Beach, seconda prova del campionato Indycar: l’inglese del team di Ed Carpenter ha bissato il successo ottenuto proprio su questo circuito 3 anni fa al termine di una gara combattuta e ricca di colpi di scena, decisa solamente a 2 giri dalla fine quando Scott Dixon, passato in testa grazie ad un’ardita scelta strategica da parte del suo team, è stato costretto ad effettuare un rapido rabbocco di carburante per non rimanere a secco proprio negli ultime fasi di gara.
Per oltre metà gara l’autentico dominatore del Gran Premio era stato però Ryan Hunter-Reay, che aveva condotto ininterrottamente il Gran Premio (ad eccezione di quando di un paio di giri in occasione del primo rifornimento) fino al 56° giro, quando Josef Newgarden era riuscito a sorpassarlo posticipando di un giro il rientro ai box; il giovane pilota del team di Sarah Fisher ha spinto al massimo nel giro in cui Hunter-Reay e Hinchcliffe, che lo precedevano, erano ripartiti dai box con le gomme fredde, guadagnando così quei secondi necessari per permettergli di riprendere la pista davanti al duo del team Andretti. Nel suo giro di rientro è stato però tamponato dallo stesso Hunter-Reay, che aveva provato maldestramente a sorpassarlo alla curva 4, ed entrambi sono finiti contro il muretto di protezione; Hinchcliffe, che sopraggiungeva dietro a loro, non ha potuto far nulla per evitarli; stessa sorte anche per Kanaan, Castroneves, Sato e Hawksworth che sopraggiungevano da dietro, mentre Power e Montoya sono riusciti per pochissimo ad evitare l’incidente; tra i piloti coinvolti nella carambola solamente Hawksworth e Castroneves sono potuti ripartire.
Usciti di scena i principali protagonisti della gara, in cattedra era salito Dixon davanti a Wilson, Power e Conway, ma alla ripartenza Conway è riuscito a bruciare Power all’esterno della prima curva, mentre Wilson si è toccato con Dixon all’entrata della curva 8 rompendo la sua sospensione anteriore destra. Le posizioni di testa non sono più cambiate fino al 78° giro, quando Dixon è rientrato ai box per il suo rabbocco rapido lasciando campo libero a Conway, che ha così ottenuto il suo primo successo stagionale. Alle sue spalle ha concluso Will Power che, nonostante la mancata vittoria e il sorpasso subìto proprio da Conway, può sorridere perchè tutti quelli che sulla carta dovrebbero essere i suoi principali antagonisti nella corsa al titolo sono finiti fuori dalla top-10. Completa il podio Carlos Muñoz, al suo secondo piazzamento nella top-3 in sole 5 gare di Indycar disputate e primo dei rookie.
Al quarto posto ha concluso un solido Juan Pablo Montoya, che torna a farsi vedere nei piani alti della classifica dopo due sole gare dal ritorno alle ruote scoperte, davanti a Simon Pagenaud, vittima verso metà gara di un contatto con Will Power che l’ha privato della possibilità di lottare per la vittoria; l’incidente era finito sotto la lente d’ingrandimento dei commissari, che alla fine hanno deciso di non prendere alcun provvedimento nei confronti dei due piloti. Sesto è giunto Mikhail Aleshin davanti a Servia, Andretti, Saavedra e Huertas. Solo 11° Castroneves, che ha dovuto anche scontare un drive-through per aver anticipato troppo una ripartenza, davanti a Scott Dixon, ultimo dei piloti a pieni giri. Tra i ritirati, oltre ai piloti coinvolti nella carambola.
In classifica generale Power rafforza la sua leadership salendo a 93 punti contro i 66 di Conway, che però non parteciperà alle gare sugli ovali e quindi è automaticamente fuori dalla lotta per il campionato, e i 60 di Pagenaud. Quarto è Castroneves con 55 davanti a Hunter-Reay (54) e a Dixon (51). Prossimo appuntamento con la Indycar tra due settimane sul circuito del Barber Motorsports Park per il Gran Premio d’Alabama.
I risultati della gara
Pos. | Pilota | Motore | Team | Tempo |
1 | Mike Conway | Carpenter | Chevrolet | 80 giri in 1h54:41.6418 |
2 | Will Power | Penske | Chevrolet | a 0.9005 |
3 | Carlos Muñoz | Andretti | Honda | a 1.5591 |
4 | Juan Pablo Montoya | Penske | Chevrolet | a 2.0226 |
5 | Simon Pagenaud | Schmidt | Honda | a 2.8169 |
6 | Mikhail Aleshin | Schmidt | Honda | a 3.8574 |
7 | Oriol Servia | Rahal | Honda | a 4.9621 |
8 | Marco Andretti | Andretti | Honda | a 8.1948 |
9 | Sebastian Saavedra | KV Racing | Chevrolet | a 8.9029 |
10 | Carlos Huertas | Coyne | Honda | a 24.2295 |
11 | Helio Castroneves | Penske | Chevrolet | a 30.0552 |
12 | Scott Dixon | Ganassi | Chevrolet | a 30.7310 |
13 | Graham Rahal | Rahal | Honda | a 1 giro |
14 | Sebastien Bourdais | KV Racing | Chevrolet | a 3 giri |
15 | Jack Hawksworth | Herta | Honda | a 3 giri |
16 (rit.) | Justin Wilson | Coyne | Honda | a 16 giri |
17 | Ryan Briscoe | Ganassi | Chevrolet | a 20 giri |
18 (rit.) | Tony Kanaan | Ganassi | Chevrolet | a 25 giri |
19 (rit.) | Josef Newgarden | Fisher | Honda | a 25 giri |
20 (rit.) | Ryan Hunter-Reay | Andretti | Honda | a 25 giri |
21 (rit.) | James Hinchcliffe | Andretti | Honda | a 25 giri |
22 (rit.) | Takuma Sato | Foyt | Honda | a 25 giri |
23 (rit.) | Charlie Kimball | Ganassi | Chevrolet | a 39 giri |
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