Indycar | Iowa 250s 2020: La cronaca e le classifiche di Gara-1

IndyCar
Tempo di lettura: 11 minuti
di Andrea Gardenal
18 Luglio 2020 - 11:39
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A seguire il racconto della prima delle due gare della Iowa IndyCar 250s, che questa notte ha visto Simon Pagenaud trionfare dopo essere partito dall’ultima posizione.

La cronaca

Gara-1 della Iowa IndyCar 250s parte con Daly sorprendentemente in pole position e con Newgarden accanto a lui; Power e Herta sono in seconda fila, Rossi e Sato in terza. Newgarden prova subito un attacco in Curva 3, ma Daly chiude la porta e completa il primo giro al comando; alle spalle dei primi due non ci sono cambiamenti di rilievo nelle prime posizioni.

Nei primi giri Daly allunga e dopo 5 giri ha un paio di secondi di vantaggio, ma Newgarden gli si rifà ben presto sotto: al 12° giro è già in scia e al 14° scavalca Daly all’esterno di Curva 1-2, conquistando così la testa della gara.

Intanto, nelle retrovie, Pagenaud ha già recuperato otto posizioni risalendo al 15° posto; meno bene va a Dixon, che mantiene invece la 17esima posizione di partenza.

Al 17° giro Newgarden è già in coda al gruppo e al 24° effettua il primo doppiaggio, ai danni di Graham Rahal.

In questo primo stint di gara i piloti si limitano a studiare i propri rivali e per oltre 30 giri gli unici cambiamenti di posizione si registrano nelle retrovie.

Il primo pit stop della giornata avviene al 46° giro, quando Takuma Sato rientra ai box per il proprio rifornimento: si tratta di una sosta molto anticipata e per oltre 10 giri gli unici altri piloti che si fermeranno saranno Rahal e Veach, entrambi doppiati, con quest’ultimo che lamenta problemi alla frizione.

Siamo ormai ben oltre la metà del primo stint e il gioco delle gomme inizia a far sentire il proprio peso: al 50° giro Power scavalca Daly all’esterno di Curva 1-2, si prende la seconda posizione e inizia ad avvicinarsi a Newgarden, mentre sei giri dopo O’Ward scavalca Rossi per la quinta posizione.

Al 58° giro Pagenaud rientra ai box, dando il via al primo valzer dei pit stop per i piloti che si trovano a centro gruppo, ma per vedere i pit stop dei leader è necessario aspettare ancora una decina di giri.

Dopo 65 tornate si ferma O’Ward, seguito a ruota da Hunter-Reay, mentre Marco Andretti è bloccato ai box da problemi di frizione analoghi a quelli subiti dal proprio compagno di squadra, Veach.

All’inizio del 67° passaggio Newgarden effettua il doppiaggio di Scott Dixon, che evidentemente non si trova ancora a proprio agio con la vettura. Al 69° giro si fermano ai box Will Power e Conor Daly e nella tornata successiva rientra anche Newgarden, che però perde qualche decimo di troppo nella sostituzione della posteriore destra.

Al momento del rientro in pista Power si trova davanti a Newgarden, ma davanti a loro si trovano sia Takuma Sato che Simon Pagenaud, che avevano anticipato molto il loro primo pit stop.

In testa alla gara passano Rosenqvist, Palou e Dixon, che più di tutti posticipano il rientro ai box nella speranza che arrivi una caution a dare una svolta alla loro giornata. La bandiera gialla (per ora) non arriva e tutti e tre sono costretti a fermarsi tra il 72° e l’83° giro.

Nel frattempo Power (giro 73) e Newgarden (giro 76) scavalcano Pagenaud piazzandosi alle spalle di Sato; il francese viene successivamente sorpassato anche dalle due Arrow McLaren SP di O’Ward e Askew, con quest’ultimo che è risalito al quinto posto dopo aver occupato la 14esima posizione per l’intero primo stint di gara.

Dopo 82 giri a situazione stabilizzata in termini di rifornimenti, Sato è in testa con 6.5 secondi su Power, 7 su Newgarden e 10 sul tandem McLaren O’Ward/Askew. Pagenaud mantiene la sesta posizione davanti a Ferrucci; Daly è sceso all’ottavo posto davanti ad Ericsson e Rossi. Dixon è solo 19° e doppiato di un giro.

Proprio Rossi è l’unico pilota che in questa fase di gara sembra avere una macchina sufficientemente veloce da provare a recuperare qualche posizione: tra l’85° e il 97° giro scavalca Ericsson, Daly e Ferrucci, risalendo quindi in settima posizione.

Nel frattempo, durante il 93° giro, Tony Kanaan è finito con le due ruote esterne sullo sporco in percorrenza di Curva 3-4 e ha dato una lunga strisciata contro il muro: la sua macchina necessita di riparazioni e il brasiliano è costretto a tornare lentamente ai box. L’incidente non lascia detriti in pista, pertanto si può proseguire regolarmente in regime di bandiera verde.

Allo scoccare del 100° giro Sato è ancora in testa, ma il suo vantaggio su Power si è ridotto a due secondi. Newgarden segue a mezzo secondo dal compagno di squadra mentre le due Arrow McLaren SP sono mantengono la quarta e la quinta posizione a 5 e 6 secondi da Sato. Daly supera Ferrucci e sale all’ottavo posto.

Nei successivi 20 la classifica nelle prime posizioni subisce pochi mutamenti: all’interno della top-10 si fa vedere Rinus VeeKay, che tra il 114° e il 115° giro compie un doppio sorpasso ai danni di Ferrucci ed Ericsson che gli vale la nona posizione.

Al 121° e al 123° giro rientrano ai box rispettivamente Pato O’Ward e Oliver Askew per il loro secondo rifornimento, mentre Sato resta in pista. Al 124° giro Newgarden si prende finalmente la seconda posizione ai danni di Power, dopo essergli rimasto dietro per quasi tutto il secondo stint.

Dopo 127 giri Sato si ferma ai box per la seconda volta, ma un problema nella sostituzione della posteriore destra gli fa perdere alcuni secondi; il pilota giapponese torna in pista alle spalle sia di O’Ward che di Askew. Un giro dopo si ferma Rossi, mentre al 131° passaggio tocca a Daly e ad Ericsson rientrare ai box.

Dopo aver subito il sorpasso da parte di Newgarden, la monoposto di Power inizia a perdere di competitività, probabilmente per via dell’usura delle gomme: Pagenaud, rientrato ai box 11 giri prima di lui, gli si rifà sotto e al 132° giro lo supera; la stessa mossa viene effettuata due tornate dopo da VeeKay, che sale così in terza posizione.

Al 136° giro Power si ferma ai box per la seconda sosta, imitato due giri dopo da Newgarden che sul finire del precedente stint aveva iniziato a perdere tutto il vantaggio che aveva accumulato su Pagenaud e VeeKay. Anche stavolta il pit stop del campione in carica non è perfetto a causa di un fissaggio non perfetto della anteriore sinistra.

Al comando della gara troviamo quindi Pagenaud, VeeKay e Herta, seguiti da un gruppetto di piloti composto da O’Ward, Askew, Sato e Rossi che, nonostante abbiano già effettuato la seconda sosta, sono riusciti a tornare nel giro del leader. Gli ultimi piloti a pieni giri sono Dixon (che non si è ancora fermato), Daly ed Ericsson.

Al giro 144 arriva la caution che spacca in due la gara: Will Power perde incredibilmente la propria ruota anteriore sinistra all’uscita di Curva 4 e finisce contro le SAFER Barriers. Il pilota esce illeso dall’incidente, ma la macchina è semidistrutta e la prima delle due gare del double header dell’Iowa, per lui, termina qui.

Al 147° giro viene aperta la pit lane e si fermano ai box Pagenaud, Herta, VeeKay e Dixon, gli unici a non essere ancora rientrati ai box per la seconda sosta; per Dixon, in particolare, la caution è preziosissima perché gli permette di rimanere nel leader lap dopo una prima parte di gara molto difficile.

Oltre ai quattro elencati si ferma ai box anche Marcus Ericsson, che era già rientrato ai box 16 giri prima ma che, trovandosi ultimo tra i piloti a pieni giri, non aveva molto da perdere da quell’ulteriore rifornimento.

Le due McLaren prendono il comando della gara e Harvey riesce a sua volta a sdoppiarsi, ma alle spalle del pilota inglese (che è 11°) sono tutti doppiati, a partire da Josef Newgarden.

Al giro 157 tutto è pronto per la ripartenza con O’Ward al comando davanti ad Askew, ma il pilota messicano anticipa la ripartenza e la direzione gara annulla il restart.

Proprio in questo frangente succede il finimondo: in coda al gruppo Pagenaud e VeeKay si accorgono dell’annullamento della ripartenza, Herta (che si trova alle loro spalle) no e colpisce con violenza la monoposto dell’olandese. La macchina di Herta decolla, sorvola le SAFER Barriers ma evita miracolosamente l’aggancio con le reti di protezione, riatterrando sul nastro d’asfalto sulle quattro ruote. Entrambi i piloti sono illesi, ma anche la loro gara termina qui.

La pista è piena di detriti e di liquidi rilasciati dalle due monoposto e la pace car, oltre a posizionarsi nuovamente davanti a tutti, fa passare il gruppo attraverso la pit lane per una decina di tornate, per permettere ai mezzi di soccorso di sgombrare la pista.

Al giro 168 la pit lane viene riaperta ai rifornimenti e ne approfittano Ericsson, Rossi e Daly, che tornano in pista in coda al gruppo dei piloti a pieni giri tra la settima e la nona posizione. Gli 82 giri ancora da percorrere possono essere completati senza grossi problemi con il pieno di etanolo.

Al 170° giro, dopo 26 tornate di neutralizzazione effettiva, si riparte. Al comando ci sono O’Ward, Askew e Sato, gli unici tre piloti a non essere mai rientrati ai box durante la precedente fase di neutralizzazione e che quindi sono anche quelli con le gomme più usurate.

L’effetto positivo degli pneumatici nuovi si può osservare già al 172° giro, quando Newgarden torna nel giro del leader sdoppiandosi con grande facilità da O’Ward. Pagenaud tallona Sato e lo passa al 174° giro; allo stesso modo Rossi, l’ultimo ad essersi fermato ai box, in poche tornate risale dalla settima alla quarta posizione scavalcando Harvey, Dixon e lo stesso pilota giapponese del team RLL.

Pagenaud suona la carica e infila in rapida successione le due monoposto della Arrow McLaren SP: al 176° giro passa Askew, due tornate dopo infila O’Ward e si porta così al comando della gara.

Pagenaud allunga immediatamente guadagnando due secondi e mezzo su O’Ward, dopodiché inizia a gestire carburante e pneumatici permettendo un lento riavvicinamento dei piloti alle sue spalle.

Al 190° e al 192° giro si fermano O’Ward e Askew, che nel frattempo avevano mantenuto la seconda e la terza posizione in pista resistendo agli attacchi di Alexander Rossi. La sosta del messicano va per le lunghe perché la macchina viene abbassata dai sollevatori pneumatici quando la ruota anteriore destra non è ancora stata fissata; questo errore costa ad O’Ward la posizione nei confronti del compagno di squadra.

Oltre alle due Arrow McLaren SP, anche Sato rientra ai box per la sua ultima sosta. L’incognita, a questo punto, è legata al consumo dei primi piloti in gara, in particolare di quelli che si erano fermati al 147° giro dopo il primo ingresso della pace car.

Pagenaud mantiene tranquillamente la prima posizione davanti a Rossi, Dixon, Harvey e Daly, mentre Askew e O’Ward iniziano una lunga rincorsa per riportarsi nel giro del leader. Al 218° giro Rossi perde la seconda posizione dopo essere finito largo in Curva 3-4, permettendo così a Dixon di scavalcarlo.

Le altre posizioni di vertice non cambiano: al giro 219 Askew si sdoppia da Pagenaud e torna nel giro del leader, mettendosi a caccia di Newgarden.

Grazie ad una maggior quantità di carburante, che gli permette di non pensare all’economia della gara, e soprattutto alle gomme più fresche, Askew rimonta con grande rapidità: tra il 224° e il 228° giro si libera, nell’ordine, di Newgarden, Ericsson e Daly, guadagnando così la quinta posizione. Al 234° Askew è davanti a Harvey e al 240° sale sul gradino più basso del podio liberandosi di Alexander Rossi.

I primi due sono però troppo distanti, circa 10 secondi davanti a lui, e le uniche speranze di Askew di conquistare una clamorosa vittoria alla sua quinta gara nella NTT IndyCar Series risiedono negli eventuali problemi di consumo di Pagenaud e Dixon.

Nel frattempo, al 236° giro anche O’Ward è tornato nel giro del leader, mettendosi a sua volta a caccia dei piloti davanti a lui. Nel frattempo Newgarden, che probabilmente ha gestito meglio di tanti altri questa fase di gara, inizia a recuperare posizioni e tra il 242° e il 244° giro passa Daly e Harvey; le stesse manovre vengono compiute pochi secondi dopo anche da O’Ward, che a cinque giri dalla fine è sesto in scia al pilota del team Penske.

L’ultimo sussulto della gara arriva al 247° giro, quando in un colpo solo O’Ward passa dalla sesta alla quarta posizione e Rossi percorre il cammino inverso, scivolando dal quarto al sesto posto; in mezzo a loro, Newgarden conserva la quinta piazza.

Dopo 250 giri Simon Pagenaud vince Gara-1 della Iowa IndyCar 250s precedendo di mezzo secondo Dixon e di 7 secondi Oliver Askew, al suo primo podio in carriera. O’Ward conquista un altro brillante risultato col quarto posto a 14 secondi da Pagenaud; Newgarden è quinto davanti a Rossi, che in un arrivo in volata ha preceduto Harvey, Daly ed Ericsson.

Le classifiche

Immagine di copertina da IndyCar Media/Chris Owens

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