Nel giorno del 50° anniversario dello sbarco dei primi due astronauti sulla Luna, la Indycar Series sarà in scena sull’ovale di Newton per la sua dodicesima gara stagionale. Dopo l’uscita di Phoenix dal calendario del 2019, la Iowa 300 è la prima gara stagionale che si disputa su uno short oval, una tipologia di tracciato che in passato era fondamentale nel mondo delle competizioni a ruote scoperte e che ora è invece relegata ad appena due appuntamenti stagionali.
Il Gran Premio di Toronto della scorsa settimana non ha modificato in modo radicale la classifica generale: con la sua terza vittoria stagionale Simon Pagenaud ha accorciato il divario che lo separa dalla vetta della classifica portandolo a 39 punti, tuttavia non si può dire che ci siano stati dei cambiamenti sostanziali perché i primi 4 in campionato hanno chiuso la gara canadese nelle prime quattro posizioni, sia pur non in ordine.
Il leader del campionato continua ad essere Josef Newgarden, che a Toronto ha tagliato il traguardo in una delle prime quattro posizioni per la nona volta nelle 11 gare finora disputate; non è stato da meno Alexander Rossi, terzo a Toronto e principale rivale del pilota del Team Penske nella corsa al titolo, che in nove occasioni su undici quest’anno ha concluso la gara nella top-5. Le uniche due battute a vuoto dei due contendenti al titolo sono arrivate ad Austin per Rossi, a Detroit in gara-2 per Newgarden e ad Indy Road per entrambi.
Se Newgarden e Rossi sono stati quasi perfetti dal punto di vista della costanza di rendimento, non si può dire lo stesso per Simon Pagenaud, il cui andamento in campionato ricorda moltissimo quello avuto dallo stesso Newgarden nella passata stagione: al di là delle tre vittorie finora conquistate, tra cui quella prestigiosissima alla Indy 500, il francese non ha mai ottenuto alcun piazzamento nella top-5 nelle altre 8 gare di questa stagione. Per avere delle speranze di lottare per la conquista del suo secondo campionato in Indycar, Pagenaud dovrà necessariamente invertire questo trend perché è impossibile pensare di arpionare il titolo in una serie competitiva come la Indycar senza una certa costanza di rendimento.
L’ultimo pilota ad avere delle realistiche possibilità di vittoria finale è Scott Dixon, protagonista suo malgrado di una stagione piuttosto discontinua: ai 6 podi ottenuti nelle prime 11 gare fanno da contraltare quattro piazzamenti al di fuori della top-10, tra i quali spiccano i clamorosi ritiri per incidente a Detroit in gara-1 e in Texas. Gli 86 punti che lo separano da Newgarden gli permetterebbero di arrivare in lotta per il titolo a Laguna Seca per il rotto della cuffia ed esclusivamente grazie ai doppi punti, tuttavia questo gap deve essere necessariamente ridotto per avere delle reali chance di portare a casa il sesto campionato Indycar.
La gara di Toronto, per contro, ha eliminato definitivamente dalla lotta per il titolo Will Power e Takuma Sato. Il pilota giapponese del team Rahal ha condotto un’ottima gara e si trovava saldamente al quinto posto quando l’improvvisa esplosione del suo motore Honda a 20 giri dalla fine (con tanto di fuoco e fiamme) l’ha costretto al ritiro. Di tutt’altro stampo è stata la gara di Will Power, che ha innescato la carambola al primo giro in cui sono rimasti coinvolti altri 5 piloti e che nel corso del penultimo giro si è schiantato contro le gomme di protezione in curva 8 mentre si trovava al decimo posto.
Tra i quattro piloti in lotta per il titolo, l’unico ad aver ottenuto un successo all’Iowa Speedway di Newton è stato Josef Newgarden, autentico dominatore della gara tre anni fa a poche settimane dal terribile incidente del Texas in cui si era fratturato la mano e la clavicola destre; il pilota americano è andato vicinissimo al bis lo scorso anno, quando ha condotto la gara per 229 giri su 300 prima di essere superato di gran carriera da James Hinchcliffe ad una cinquantina di tornate dalla conclusione. Il grande feeling di Newgarden con lo short oval dell’Iowa è provato anche dai due secondi posti ottenuti nel 2014 e nel 2015 con il team di Sarah Fisher, in entrambi i casi alle spalle di Ryan Hunter-Reay.
Scott Dixon ha invece ottenuto come migliori risultati due terzi posti (nel 2011 e nel 2016) e tre pole position, mentre Pagenaud e Rossi non sono mai saliti sul podio su questa pista. I risultati peggiori li ha ottenuti proprio il pilota californiano, che non è mai riuscito a far meglio del sesto posto ottenuto nel 2016 alla sua prima partecipazione alla Iowa 300. D’altra parte Rossi corre per il team che meglio di tutti ha interpretato lo short oval dell’Iowa, quello di Michael Andretti, capace di trionfare per sette volte tra il 2007 e il 2015; va tuttavia ricordato che negli ultimi tre anni la Andretti Autosport ha ottenuto solamente un podio (due anni fa grazie ad Hunter-Reay).
Rispetto allo scorso anno la Iowa 300 ha cambiato nuovamente fascia oraria: dopo alcune gare disputate nel primo pomeriggio della domenica, lo scorso anno era stato annunciato che la gara sarebbe tornata a disputarsi sotto le luci artificiali come già accaduto nel 2011, 2012, 2014 e 2015. Il programma del weekend svelato successivamente lascia però intendere che non sarà esattamente così: la partenza è infatti prevista per le 18:10 (ora locale), mentre l’ora del tramonto è fissata per le 20:41: a meno che non ci siano delle bandiere rosse o un gran numero di caution, sarà molto difficile vedere le Indycar correre in piena notte sulla pista illuminata dalle sole luci artificiali.
A livello di iscritti si confermano i 22 partenti già visti a Toronto: oltre al consueto scambio tra Ed Jones ed Ed Carpenter, che riprende in mano la sua monoposto per la terza volta in stagione, l’unico avvicendamento degno di nota riguarda il team Carlin con Conor Daly che prende nuovamente il posto di Max Chilton come già accaduto in Texas; il pilota inglese ha infatti annunciato il suo temporaneo abbandono alle competizioni su ovale, alle quali potrebbe però tornare nel 2020 quando verrà implementato il nuovo windscreen sviluppato da Indycar, Dallara e Red Bull. Al fianco di Daly ci sarà Sage Karam, che proprio in Iowa è stato protagonista di una gara al cardiopalma in cui ha fatto impazzire più di un pilota, in particolare Ed Carpenter; in quell’occasione Karam ha conquistato il suo unico podio nella Indycar Series.
2019 Iowa 300
Round 12/17
19-29 Luglio 2019
INFO CIRCUITO
Tipologia del circuito: Ovale
Lunghezza del circuito: 0,875 mi (1,408 km)
Giri da percorrere: 300
Distanza totale: 262,500 mi (422,453 km)
Numero di curve: 4 (tutte a sinistra)
Senso di marcia: antiorario
Prima Gara: 2007
Sanctioning body: IRL 2007-2010; INDYCAR 2011-2019
RECORD
Miglior giro: 17.2197 – Tony Kanaan – Chip Ganassi Racing – 2016
Distanza: 1h47:32.4666 – James Hinchcliffe – Schmidt-Peterson Motorsports – 2018 (su 300 giri)
Vittorie pilota: 3 – Ryan Hunter-Reay
Vittorie team: 7 – Andretti Autosport
Pole pilota: 4 – Will Power
Pole team: 7 – Team Penske
Podi pilota: 5 – Tony Kanaan, Ryan Hunter-Reay
Podi team: 14 – Andretti Autosport
ALBO D’ORO
PROGRAMMA
Venerdì 19 Luglio
10:00-11:00 (17:00-18:00) Prove Libere 1
13:15-14:15 (20:15-21:15) Qualifiche
18:00-19:00 (01:00-02:00) Prove Libere 2
Sabato 20 Luglio
18:10 (01:10) Gara – Diretta su DAZN a partire dalle 01:10
Mappa del circuito dal sito ufficiale Indycar
Immagine di copertina da https://twitter.com/IndyCar
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