Indycar | Indy Road 2017 | Anteprima

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Andrea Gardenal
9 Maggio 2017 - 12:00
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Il percorso di avvicinamento all’edizione numero 101 della 500 Miglia di Indianapolis giungerà al termine questo weekend, quando si disputerà il Gran Premio di Indianapolis. Dal 2013 la tappa sullo stradale ricavato all’interno dell’ovale dell’Indiana è un appuntamento fisso in calendario, volto a dedicare il mese di maggio interamente ad Indianapolis.

Nei giorni scorsi si sono svolte alcune sessioni di test, che però hanno poco a che fare con la gara che si terrà sabato prossimo. Anzitutto bisogna dire che il 2 maggio i piloti e le squadre sono state impegnati a Gateway, impianto che torna in calendario come 15ª prova del campionato 2017 dopo 14 anni di assenza. Il miglior tempo è stato ottenuto da Conor Daly, che ha girato in 25.4371 secondi alla media di 177 miglia orarie, davanti ad un gruppo di quattro piloti del team Penske: Castroneves, Montoya, Newgarden e Pagenaud. Dixon, sesto, è stato il primo dei piloti motorizzati Honda in una giornata che ha visto 8 Chevy nelle prime 10 posizioni.

L’attenzione di tutti, però, è stata catalizzata sul primo test di Fernando Alonso al volante di una Indycar, svoltosi il tre maggio ad Indianapolis. Alonso ha svolto il suo programma di ambientamento ad un ovale (Rookie Orientation Program) in modo assolutamente tranquillo, girando con grande regolarità sui tempi richiesti dalla Indycar.

Dopo un breve shakedown svolto da Marco Andretti, lo spagnolo ha completato le tre fasi richieste nell’arco di un’ora, avanzando del tempo per compiere dei giri extra e prendere ulteriore confidenza con l’ambiente. I test di Alonso sono stati interrotti dall’arrivo della pioggia, ma il pilota della McLaren è stato comunque in grado di completare 110 giri complessivi, il più veloce dei quali alla media di 222.548 miglia orarie. Alonso tornerà ad Indianapolis già il lunedì dopo il Gran Premio di Spagna per la prima giornata di prove libere.

Le prime gare di questo campionato ci hanno consegnato una situazione di campionato particolarmente fluida e incerta: in quattro gare si sono visti altrettanti vincitori diversi e la classifica vede ben 6 piloti racchiusi nell’arco di 50 punti, che è il bottino che si porta a casa chi vince una gara Indycar; per fare un paragone, nel 2016 a questo punto della stagione solamente il secondo in classifica, Scott Dixon, aveva meno di 50 punti di ritardo dal leader, Simon Pagenaud.

Curiosamente i due piloti appena nominati si ritrovano anche quest’anno ai vertici del campionato. Simon Pagenaud guida la classifica con 159 punti, ma l’impressione che sta dando è quella di non essere più il pilota dominante visto lo scorso anno: la vittoria di Phoenix di due settimane fa, la sua prima su un ovale, è stata ottenuta soprattutto grazie ad un azzardo strategico che, complice la tempistica di un ingresso in pista della pace car, l’ha portato ad avere un vantaggio di assoluta tranquillità sul resto del gruppo.

Dixon è invece ancora secondo in classifica, staccato di 18 punti dal campione Indycar in carica. Il neozelandese ha dato una sensazione diametralmente opposta rispetto a Pagenaud in queste gare: la velocità non gli manca, il pacchetto Honda è molto competitivo in particolare sui circuiti cittadini, ma per un motivo o per l’altro non è ancora riuscito a concretizzare le sue prestazioni in una vittoria. Anche a Phoenix, in un contesto che ha visto il totale dominio della Chevrolet, è stato abile a limitare i danni portando a casa un quinto posto.

Terzo in classifica è Josef Newgarden, vincitore del Gran Premio dell’Alabama e rallentato da un problema all’ala anteriore nell’ultima gara a Phoenix, dopo essere venuto in contatto col doppiato Hunter-Reay. Newgarden sta pienamente convincendo in questa fase iniziale del campionato, dimostrando come un pilota possa essere competitivo nel Team Penske fin dalla sua prima stagione. Dietro a Newgarden troviamo Sebastien Bourdais, autentico mattatore delle prime due gare della stagione e leader della classifica di campionato fino a Phoenix, quando è rimasto coinvolto nell’incidente al via provocato da Aleshin.

La top-6 di campionato è chiusa da James Hinchcliffe e Helio Castroneves: il primo ha messo a segno il suo primo successo in Indycar da due anni a questa parte vincendo il Gran Premio di Long Beach del mese scorso, il secondo è invece alla ricerca di una vittoria che possa mettere termine ad un digiuno che dura da quasi tre anni (Detroit 2014, gara-2). Il brasiliano è ancora estremamente competitivo sul giro secco, ma sembra non avere in gara la costanza di rendimento necessaria per arrivare in victory lane.

Chiudiamo questo breve riassunto della prima parte di stagione con Will Power: ha finalmente messo a segno un risultato importante a Phoenix, giungendo al traguardo in seconda posizione, dopo che nei primi tre appuntamenti è rimasto costantemente fuori dalla top-10. Power paga un distacco di 68 punti in classifica da Pagenaud, una situazione non semplice ma che il campione Indycar 2014 ha già dimostrato lo scorso anno di saper ribaltare a proprio favore.

Il Gran Premio di Indianapolis vedrà il ritorno in pista di Juan Pablo Montoya, impegnato quest’anno in un programma part-time col team Penske che, al momento, prevede la partecipazione alle due gare di Indianapolis del campionato Indycar. Per il colombiano, che di fatto ha chiuso lo scorso anno la sua carriera a tempo pieno in Indycar, potrebbe aprirsi la possibilità di correre nel campionato IMSA qualora Penske decidesse di fare il suo ritorno nella categoria.

Montoya sarà l’unica wild card che prenderà parte al Gran Premio di Indianapolis al fianco dei 21 piloti titolari: non ci saranno altre novità di rilievo nella lista degli iscritti, se si esclude il ritorno di Pigot al volante della #20 al posto di Ed Carpenter.

2017 INDYCAR Grand Prix
Round 05/17
12-13 Maggio 2017

INFO CIRCUITO

Tipologia del circuito: Stradale
Lunghezza del circuito
: 2,439 mi (3,925 km)
Giri da percorrere: 85
Distanza totale: 207,315 mi (333,641 km)
Numero di curve: 14 (9 a destra, 5 a sinistra)
Senso di marcia: orario
Prima Gara: 2014
Sanctioning body: INDYCAR 2014-2017

RECORD

Miglior giro: 1:08.6746 – Will Power – Team Penske – 2016
Distanza: 1h42:42.0940 – Will Power – Team Penske – 2015 (su 82 giri)
Vittorie pilota: 2 – Simon Pagenaud
Vittorie team: 2 – Team Penske
Pole pilota: 1 – Sebastian Saavedra, Will Power, Simon Pagenaud
Pole team: 2 – Team Penske
Podi pilota: 2 – Simon Pagenaud, Helio Castroneves
Podi team: 5 – Team Penske

ALBO D’ORO

PROGRAMMA

Venerdì 12 Maggio
09:15-10:00 (15:15-16:00) Prove Libere 1
12:25-13:10 (18:25-19:10) Prove Libere 2
16:20-17:35 (22:20-23:35) Qualifiche

Sabato 13 Maggio
11:00-11:30 (17:00-17:30) Warm Up
15:50 (21:50) Gara – Diretta su Sky Calcio 7 HD (canale 257) a partire dalle 21:15

Mappa del circuito e immagine di copertina dal sito ufficiale Indycar

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