In un sabato segnato dalla pioggia, VeeKay e O’Ward segnano i migliori tempi scendendo in pista per primi. Newgarden, Herta, McLaughlin e Castroneves i protagonisti principali esclusi dalla Top 12
La prima delle due giornate di qualifica della 500 miglia di Indianapolis, in virtù del nuovo format entrato in vigore quest’anno, ha visto subito un’autentica caccia al miglior tempo al fine di assicurarsi la possibilità di girare anche alla domenica, a partire dalla nuova sessione denominata Top 12.
Un sabato che comunque è stato segnato dal maltempo con una forte pioggia, arrivata poco più tardi della fine dei primi tentativi cronometrati, che ha dato modo solo a pochi piloti di scendere ulteriormente in pista con la solita modalità della fila prioritaria. Prima dell’arrivo della perturbazione sul catino dell’Indiana la qualifica aveva visto un deciso aumento delle temperature con il trascorrere dei primi tentativi di ogni pilota, fatto questo che ha dato un vantaggio ai primi estratti per la discesa in pista.
Ecco dunque che nelle prime tre posizioni della classifica provvisoria troviamo piloti che sono stati sorteggiati tra la prima e la quarta posizione per il loro primo run. Rinus VeeKay ha posizionato la Dallara #21 del team Ed Carpenter Racing, sempre molto competitivo sulla pista più celebre del calendario IndyCar, davanti a tutti completando i quattro giri lanciati in 2:34.0730 alla velocità media di 233,655 miglia all’ora.
Seconda e terza piazza per due vetture del team Arrow McLaren SP, quelle di Patricio O’Ward e Felix Rosenqvist, con il messicano che ha pagato ben quattro decimi a VeeKay e lo svedese fermatosi a poco meno di sei. Soddisfazione enorme per il team di Zak Brown, che pur non distinguendosi per la costanza di prestazioni di gara in gara sembrerebbe a buon punto per potersi giocare quella più importante dell’anno.
Seguono quattro monoposto del team Ganassi, intervallate dal solito Ed Carpenter che si è posizionato settimo. Il quarto posto di Álex Palou, sceso in pista per 19°, è da valutare con grandissima attenzione ma anche i “grandi vecchi” Tony Kanaan e Jimmie Johnson hanno destato un’ottima impressione inserendosi subito dietro al campione in carica della serie. Marcus Ericsson si è invece classificato ottavo dalla 25esima posizione di partenza e può essere paragonabile a Palou per quanto riguarda il peso della prestazione pura.
Un posto in Top 12 se lo sono assicurati anche Romain Grosjean, Scott Dixon, un ottimo Will Power (che ha pescato il #32 alla lotteria della start list) e Takuma Sato, che ha dovuto riqualificarsi dopo la cancellazione del suo primo tentativo per avere ostacolato Marco Andretti durante il suo giro di lancio. I primi quattro giri del pilota giapponese, due volte vincitore a Indianapolis, sarebbero valsi anche un piazzamento nei primi dieci. Ironia della sorte, la prima discesa in pista di Andretti è stata vanificata da un problema elettrico sulla sua monoposto.
Primo escluso dalla qualifica della domenica è il debuttante David Malukas, compagno di squadra di Sato nel team Coyne seppur con un diverso “supporto” (Rick Ware Racing per Sato, HMD Motorsports per il pilota di origine baltica). Il vice-campione della Indy Lights ha trovato da subito il feeling con l’ovale dell’Indiana e scendendo in pista a metà gruppo si è assicurato comunque un ottimo piazzamento sulla griglia di partenza della gara di domenica prossima.
Tra le delusioni della prima giornata c’è Josef Newgarden, che ha concluso con una mesta 14esima posizione il suo attacco alla pole dell’edizione numero 106 dopo essersi visto interrompere il secondo tentativo dalla pioggia che poi ha messo fine alla giornata. Il due volte campione IndyCar ha preceduto Santino Ferrucci, rientrato per una one-off su una delle due vetture del team Dreyer & Reinbold, quindi un Simon Pagenaud reduce dal podio di sabato scorso nel piovoso Gran Premio disputatosi nell’infield. Pur correndo con un team meno esperto come Juncos Hollinger Racing, Callum Ilott avrebbe potuto sfruttare meglio la terza posizione estratta per queste qualifiche, invece non è andato oltre un 19° posto acciuffato peraltro scartando il primo tentativo (risultato essere di mezzo secondo più lento).
20° Alexander Rossi, che ha scartato il suo primo run per attaccare la Top 12 ottenendo però come unico risultato quello di perdere cinque posizioni in griglia poiché il suo secondo attacco al tempo è risultato essere ancora meno efficace. Per il vincitore dell’edizione 2016, questo periodo di prestazioni alquanto sfortunate non vuole conoscere una fine.
Peggio è andata a Colton Herta, che domenica prossima scatterà nella pancia del gruppone in 25esima piazza. Anche il vincitore del recente Gran Premio di Indianapolis ha patito un problema al motore nel primo run e ha dovuto di fatto qualificarsi in un momento molto sfavorevole. Herta scatterà davanti a Scott McLaughlin, che a sua volta ha cercato con scarsissimo successo (peggiorandosi di un secondo) un ulteriore attacco alla Top 12 dopo essersi piazzato 13° al termine del primo “giro”: il neozelandese è scivolato di ben 13 piazze.
Non ride nemmeno il vincitore in carica Hélio Castroneves, la cui vettura sembra lontanissima parente di quella che ha conquistato l’edizione 2021. Dopo una prima tornata segnata da un pesante sovrasterzo, il brasiliano è tornato in pista ma ha migliorato di poco la sua complicata situazione. Questa non è comunque la peggior qualifica nella lunghissima storia di “Spiderman” a Indianapolis, poiché questo primato è rimasto nelle mani della terrificante edizione 2020 che lo vide partire addirittura una posizione più indietro, 28°.
Tra gli storici protagonisti di questa gara e di questo campionato è mancato anche Juan Pablo Montoya, che avrebbe avuto per le mani una buonissima possibilità dalla nona posizione di partenza ma ha fallito i controlli tecnici e pertanto è stato retrocesso in fondo alla lista. In una situazione del tutto differente da quella che avrebbe trovato passando l’ispezione pre-qualifica, il colombiano ha messo a segno solo la 30esima miglior prestazione. L’ultima fila dello schieramento sarà occupata da due vetture del team Rahal Letterman Lanigan, quelle di Christian Lundgaard e Jack Harvey, e da Stefan Wilson che non è nemmeno sceso in pista per un tentativo lanciato.
In assenza di una Last Chance Qualifying per determinare i “bumpati”, essendoci 33 iscritti esatti, l’appuntamento con la Top 12 e la successiva Fast 6 è per le ore 22:00 italiane. Prima del turno decisivo di questa qualifica ci sarà però un altro turno di prove libere nel tardo pomeriggio dell’Indiana.
Classifica:
Immagine copertina: Ed Carpenter Racing Twitter
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