IndyCar | Indianapolis 500 2021: Kanaan in vetta nel Day3

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Tempo di lettura: 8 minuti
di Gabriele Dri @NascarLiveITA
21 Maggio 2021 - 08:00
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Il sole permette a tutti di girare con continuità. Kanaan si prende il miglior tempo nell’happy hour. Incidente per Ferrucci, grosso rischio per McLaughlin ed Herta


Finalmente la primavera arriva a Indianapolis ed i piloti decidono di approfittarne, stando in pista per praticamente tutte le sei ore a disposizione nel Day3. A concludere la quarta sessione di libere, l’ultima per questa settimana con la potenza che i piloti avranno a disposizione anche in gara, al comando è stato il veterano Tony Kanaan. Il 46enne brasiliano, re dell’edizione 2013, si è messo dietro tutti con un tempo di 39.9395″ ad una media 225.341 mi/h, non sufficiente tuttavia a migliorare il tempo del compagno di squadra Dixon di mercoledì.

Dietro al pilota del Chip Ganassi si è piazzato Conor Daly, ancora al top per il terzo giorno di fila, staccato di soli 17 millesimi e che a lungo ha accarezzato l’idea di chiudere la sessione al comando; il pilota dell’Ed Carpenter Racing è stato l’unico con Kanaan a chiudere un giro ad oltre 225 mi/h di media.

A seguire una lunga teoria di vettura nella fascia dei 224: ad aprirla è Santino Ferrucci, il quale sì conferma il detto americano “loose is fast”, ovvero una vettura sovrasterzante è anche veloce, tuttavia questa volta l’auto ha avuto la meglio e per il pilota di origini italiane c’è stato un violento impatto col muro in curva2. Ferrucci è stato portato in ospedale per accertamenti, ma sta bene a parte una presunta botta alla caviglia.

Nella top10 si sono piazzati anche Josef Newgarden (unico pilota Penske impegnato fino alla fine), Scott Dixon, Rinus VeeKay, un altro veterano del calibro di Hélio Castroneves, un Marcus Ericsson che conferma il fatto di essere a suo agio in questo mese, il vincitore della scorsa edizione Takuma Sato e – appena sotto le 224 mi/h – Colton Herta, con l’unica vettura dell’Andretti Autosport che sembra rientrare per ora nel lotto dei primissimi favoriti.

Il giovane figlio d’arte nei primissimi minuti ha rischiato di finire a muro in seguito ad un contatto con il rookie Scott McLaughlin (13° in classifica) in curva4 in seguito ad un rallentamento del neozelandese a causa della parata-sessione fotografica non autorizzata del Rahal Letterman Lanigan Racing sul traguardo. Una situazione molto pericolosa e che ha visto i commissari intervenire nelle ore successive.

Come detto, finora l’Andretti Autosport non è sembrato in palla in questi giorni e molti dei suoi piloti hanno difficoltà nel trovare l’assetto ideale; Marco Andretti ad esempio è 18°, ma litiga ancora col volante, Alexander Rossi è solo 21° e così, mentre Hunter-Reay è 12° dietro ad un consistente Palou, Stefan Wilson con la sesta vettura del team sembra in grado di rimanere vicino ai compagni di squadra più blasonati anche in assetto di qualifica. E a fare più bella figura è la vettura del Meyer Shank Racing, associato all’Andretti Autosport, con Jack Harvey che conferma la velocità delle prime sessioni, oltre al citato Castroneves nella top10.

In difficoltà apparente anche il team di AJ Foyt: escluso il solito Sébastien Bourdais, nelle FP4 tuttavia penultimo davanti al solo RC Enerson che ha completato i primi veri 50 giri, Charlie Kimball, Dalton Kellett e JR Hildebrand sono ancora una volta fuori dalla top20 e dunque finora il rischio di impiegare ben quattro vetture in questa Indy 500 non sembra pagare.

Da decifrare ancora le potenzialità di Juan Pablo Montoya, appena 22° in una giornata in cui comunque tutto l’Arrow McLaren SP si è coperto con Pato O’Ward 14° e Felix Rosenqvist 16°; anche Penske ha puntato più sulle prove in assetto gara e non a lungo, chiudendo in anticipo la giornata, tranne con Newgarden, soddisfatto di quanto ottenuto. Da oggi, tuttavia, nessuno potrà più tenere le carte coperte: nel Fast Friday si capirà chi avrà le potenzialità per puntare alla pole position.

IndyCar Indy500 2021 FP4
I risultati delle sole FP4

La cronaca delle FP4

La giornata a Indianapolis inizia con l’annuncio del rinnovo del contratto per più stagioni di NTT come title sponsor del campionato. La buona notizia si aggiunge a quelle meteorologica: finalmente splende il sole, ci sono 27 °C e l’asfalto tocca già i 41. Tutto sembra pronto per una grande giornata di motori, e invece bastano cinque minuti per assistere una scena quasi imbarazzante.

Il Rahal Letterman Lanigan Racing organizza subito una parata con le tre vetture di Rahal, Sato e Ferrucci a servizio dei fotografi, così come fatto dal Team Penske martedì. Ma se in quella circostanza filò tutto liscio, qui c’è qualche fraintendimento e/o mancanza di comunicazione. La foto riesce bene nella parte a fuoco sul traguardo, meno sullo sfondo in curva4.

Qui ci sono, appena usciti dai box, Simona De Silvestro seguita da Scott McLaughlin; i due si accorgono di quello che sta succedendo davanti a loro e procedono lentamente con il neozelandese che si affianca alla svizzera all’esterno. Da dietro, però, arriva ignaro di tutto e lanciato già a oltre 200 mi/h Herta; quando Colton si lancia in curva4, trova le due vetture affiancate con McLaughlin che si sta allargando ulteriormente. Per fortuna Herta riesce a passare nell’unico varco rimasto toccando leggermente sia il muro, che la vettura di Scott.

La caution per detriti è immediata e lo spavento è tanto, perché potenzialmente poteva essere un incidente ben più grave, invece le due vetture ne escono con lievissimi danni riparati in appena un’ora. La IndyCar apre subito un’indagine su quanto avvenuto, sia per la parata RLL, che sull’incidente in sé; La prima dichiarazione è quella dello steward Max Papis che riferisce in diretta: “Parleremo con i team, non sarebbe dovuto succedere.” A fine giornata arriva anche la penalità: le tre vetture del RLL, dunque Rahal, Sato e Ferrucci, perderanno i primi 30′ (sulle sei ore) del Fast Friday odierno.

La giornata vede nelle prime fasi principalmente delle simulazioni di qualifica, con qualche isolata sessione di gruppo dalla quale escono le scie che permettono i piloti di ottenere i migliori tempi. Mentre la temperatura si alza sempre di più (28 °C nell’ambiente, 48 l’asfalto), si alzano anche le velocità. Arriva anche il secondo “incidente” di giornata: Will Power riparte dai box con una ventola di raffreddamento dei freni ancora attaccata alla anteriore sinistra; il cooling fan si stacca in velocità in pit lane e solo la prontezza di un meccanico di Palou che la salta al volo evita guai maggiori.

Il primo tempo di rilievo arriva dopo 30′ ed è di Palou (223.679 mi/h si media), migliorato 20′ più tardi da Ericsson che si porta a 223.956 mi/h. Come il giorno precedente, il tempo dello svedese sembra destinato a durare fino alla fine della sessione, poi – invece – a circa 3h30′ dalla fine delle sei in programma in vetta balza anche in questa occasione Scott Dixon, che ferma i cronometri sul 40.0595″ a 224.666 mi/h di media, più lento comunque del giro precedente. Da notare anche il fatto che dopo 1h30′ scende in pista finalmente anche RC Enerson e dunque tutte e 35 le vetture iscritte completano almeno un giro cronometrato.

Continuano, come detto, anche le simulazioni di qualifica, anche se il motore ha la sovralimentazione da gara (a differenza dei prossimi tre giorni). La velocità media chiave sui quattro giri sembra essere quella di 220 mi/h. McLaughlin, Carpenter e Wilson sembrano messi bene, O’Ward è giusto al limite, Andretti invece litiga ancora con la vettura.

Prima della calma corrispondente alla pausa pranzo, c’è tempo ancora per un giro veloce ed è quello che porta Kanaan al terzo posto e che completa il poker del Chip Ganassi Racing in vetta alla classifica, infatti il brasiliano è dietro ai compagni di squadra Dixon e Ericsson e davanti a Palou. Dopo una track inspection, a due ore dalla fine la pista si rianima e le vetture in pista sono sempre di più; mentre sono in un trenino di 15 vetture, VeeKay, Castroneves e Newgarden ottengono tempi da top5, poi Daly (39.9565″ – 225.245 mi/h) e Ferrucci (224.922) balzano al comando.

Ed è poco più tardi, a 1h46′ dalla bandiera a scacchi, proprio Santino a provocare il primo incidente di questa edizione della Indianapolis 500. Ferrucci, come ammesso anche il giorno prima in diretta, ama avere una vettura sovrasterzante e ce l’ha anche in questa fase di prove in scia. Daly, che lo segue, si stupisce di come Santino sia riuscito a controllare la vettura fino a questo momento, poi però l’auto ha il sopravvento, in curva2 parte il posteriore e il pilota del RLL non riesce a tenerla. Malgrado l’impatto violento, Ferrucci riesce a scendere dalla vettura, tuttavia non riesce ad appoggiare il peso sulla gamba sinistra probabilmente per un dolore alla caviglia.

Mentre il RLL pensa che la vettura #45 sia riparabile, il dottor Billows del centro medico comunica che Ferrucci sta bene, tuttavia per precauzione verrà mandato al Methodist Hospital per le radiografie di rito. Dopo 15′ di interruzione, la sessione di libere può ricominciare e la pista è di nuovo affollata; nell’happy hour proseguono le prove di gruppo in vista della 500 Miglia, tuttavia Tony Kanaan trova la scia per strappare il miglior tempo di giornata, 39.9395″ a 225.341 mi/h, battendo il tempo di Daly di 0.017″.

Negli ultimi 55′ minuti qualcuno decide di chiudere in anticipo il Day3, molti invece restano in pista fino all’ultimo secondo; nessuno però riesce a migliorare il tempo di Kanaan. 2870 i giri percorsi in totale, di cui 125 del solo Palou, con sole tre caution principali, quella iniziale per il contatto McLaughlin-Herta, una track inspection a pranzo e alla fine l’incidente di Ferrucci; di un convincente Jack Harvey il miglior giro senza scia a 222.090 mi/h.

IndyCar Indy500 2021 risultati Day1-2-3
I risultati complessivi dei primi tre giorni di prove libere

Immagine: media.indycar.com

Risultati: indycar.com

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