La prima giornata di qualificazioni per l’edizione numero 105 della 500 Miglia di Indianapolis ha portato alcuni verdetti tutto sommato prevedibili, ma anche dei risultati abbastanza clamorosi.
Non stupisce il fatto che il miglior tempo di giornata sia andato a Scott Dixon, che già nel corso del Fast Friday era stato il più veloce: forte del vantaggio dovuto al fatto di essere stato il primo a scendere in pista, quando l’asfalto non era ancora troppo caldo, il leader del campionato ha girato a 231.828 mph di media precedendo per poco più di un decimo Colton Herta e Tony Kanaan, che al momento lo affiancano nella prima fila provvisoria per la gara.
In quarta e quinta posizione troviamo le uniche due monoposto a motore Chevy che si sono qualificate per la Fast Nine e non sorprende sapere che entrambe appartengono al team di Ed Carpenter: al quarto posto troviamo proprio il proprietario della squadra, mentre alle sue spalle si è piazzato Rinus VeeKay con meno di un decimo di ritardo nei confronti del suo team principal; chiude la seconda fila un sorprendente Helio Castroneves, che ha sfruttato nel migliore dei modi la sua buona posizione di partenza per ottenere la sesta posizione provvisoria.
Il gruppo dei piloti ammessi alla Firestone Fast Nine si completa con Alex Palou, Ryan Hunter-Reay e Marcus Ericsson, che ieri era stato il più veloce nelle simulazioni di qualifica e che oggi ha raggiunto l’accesso alla lotta per la pole battendo di 4 centesimi Alexander Rossi.
Il team Ganassi è stato gran protagonista di queste prove, nelle quali è riuscito a piazzare tra i primi nove tutti i suoi quattro piloti; per contro l’ultimo arrivato all’interno della squadra, Alex Palou, è stato anche protagonista dell’unico incidente della giornata ad un paio d’ore dal termine delle prove. La macchina dello spagnolo verrà sistemata nella notte e domani dovrebbe essere regolarmente in pista.
La sorpresa più grossa arriva però dall’estremità opposta della classifica: tra i cinque piloti che non sono riusciti ancora a qualificarsi e che domani si giocheranno tutto nel “Last Chance Qualifying” c’è anche Will Power, il pilota con più pole position in carriera tra tutti quelli in attività. L’australiano non è riuscito a trovare velocità sufficiente in nessuno dei suoi due tentativi di qualifica e pertanto al momento risulta non qualificato alla 500 Miglia di Indianapolis.
Nella sessione decisiva di domani, a far compagnia a Will Power ci saranno Simona de Silvestro (con la monoposto della Paretta Autosport che gode della collaborazione con il team Penske), Sage Karam, Charlie Kimball e Richard Clay Enerson; stando a quanto visto oggi è difficile pensare che la qualificazione di Power possa essere a rischio, visto che gli altri quattro piloti hanno dimostrato di essere decisamente meno competitivi di lui; tuttavia per lui e per la sua squadra sarà fondamentale non commettere errori per evitare un’esclusione che avrebbe del clamoroso.
Se i piloti nelle prime nove posizioni e quelli nelle ultime cinque conosceranno il loro destino solamente domani, per tutti gli altri le qualifiche si sono concluse: coloro che hanno concluso la prima giornata di prove tra la decima e la trentesima posizione sono infatti qualificati e le loro posizioni rispecchieranno quelle ottenute oggi.
Tra gli altri, vanno segnalato il 10° tempo di Rossi, il 12° di O’Ward, il 15° di Sato, il 17° di McLaughlin, il 21° di Newgarden e il 26° di Pagenaud. Dalton Kellett è invece l’ultimo pilota attualmente qualificato grazie al 30° tempo in qualifica.
A seguire la classifica completa dei primi 30 classificati; a termini di regolamento, agli ultimi cinque sono state tolte le prestazioni ottenute oggi e pertanto sono ufficialmente senza tempi cronometrati
Le qualifiche di domani saranno divise in due parti: dalle 19:00 alle 20:15 gli ultimi cinque del sabato dovranno, a tutti gli effetti, ri-qualificarsi, il che significa che scenderanno in pista sulla base del sorteggio del venerdì e non dei tempi ottenuti nel primo giorno di prove. Una volta che tutti avranno completato il loro primo run, gli esclusi potranno tornare in pista a piacimento (rinunciando alla prestazione ottenuta fino a quel momento) per provare a qualificarsi fino allo scadere del tempo. I piloti che occuperanno le ultime due posizioni in classifica al termine delle prove saranno esclusi dalla 500 Miglia.
Diversa sarà la procedura per i primi nove: a partire dalle 21:00 italiane si svolgerà il Fast Nine Shootout, nel quale ciascun pilota avrà a disposizione uno e un solo tentativo per provare a conquistare la pole position in vista della 500 Miglia di Indianapolis; l’ordine di entrata in pista sarà dato dal ribaltamento della classifica dei primi nove del primo giorno di prove.
La cronaca delle qualifiche
Il primo giorno di qualifiche in vista della 500 Miglia di Indianapolis inizia regolarmente alle 12 locali, le 18 italiane, con Scott Dixon che piazza immediatamente il miglior tempo alla media di 231.8 miglia orarie. Durante questa prima fase, durante la quale a tutti i piloti viene garantito almeno un tentativo lanciato, si conferma il leit-motiv dei giorni scorsi: le vetture motorizzate Honda, in particolare quelle di Ganassi e Andretti, guidano il gruppo, mentre le Chevy soffrono.
Il principale colpo di scena nella prima metà delle prove riguarda Will Power, che con il 31° tempo finale risulta essere il primo dei “condannati” al “Last Chance Qualifying” della domenica. Tra gli esclusi figura anche Jack Harvey, ma il suo ultimo tempo è stato figlio esclusivamente di una delaminazione alla gomma posteriore destra; nonostante il problema, l’inglese è comunque riuscito a completare il suo primo tentativo lanciato ad oltre 225 mph di media.
L’unico pilota che rinuncia a scendere in pista quando arriva il suo momento è Richard Clay Enerson, che però rimedia non appena gli altri suoi colleghi hanno effettuato il loro tentativo; pur ottenendo la miglior prestazione personale del weekend, le 227 mph del pilota della Florida sono insufficienti ad assicurargli un posto in griglia.
Il primo a tornare in pista per un secondo tentativo è Josef Newgarden, che migliora leggermente la propria prestazione ma non guadagna posizioni; decisamente meglio va a VeeKay, che passa dalla 12esima alla quinta posizione rientrando nel gruppo dei piloti ammessi alla Fast Nine; migliora anche Andretti, che recupera quattro posizioni ma rimane nella parte bassa della classifica.
Dopo Andretti tocca a Harvey, che finalmente riesce a completare un tentativo pulito e a piazzarsi in 20esima posizione subito davanti a Newgarden; dopo il pilota del Meyer-Shank Racing entra in pista il suo connazionale Stefan Wilson, che però non riesce a migliorare il tempo ottenuto precedentemente.
Al contrario di quanto accaduto nelle prime ore, il sole ha oramai fatto capolino sopra l’Indianapolis Motor Speedway alzando le temperature e rallentando notevolmente la pista; Sato e Ferrucci provano a loro volta a migliorare le rispettive prestazioni, ma rientrano ai box ancor prima di completare i quattro giri lanciati.
Anche Palou entra in pista e, al contrario di quanto accaduto a chi è sceso in pista prima di lui, i suoi tempi sono molto competitivi; tuttavia, all’inizio del terzo giro lanciato, la monoposto #10 va in sovrasterzo e lo spagnolo, nel tentativo di controllarla, innesca un effetto pendolo che lo porta a sbattere contro le barriere di Curva 2; il pilota è illeso mentre la macchina è seriamente danneggiata, ma il telaio è salvo e non sarà necessario sostituirlo.
Dopo una decina di minuti di interruzione si riparte, ma la pista non permette miglioramenti: Castroneves, Daly, Karam e Herta provano a rientrare sul tracciato, ma nessuno di loro riesce ad abbattere i riferimenti messi a segno precedentemente.
Dopo più di mezz’ora di pausa, si riparte a circa 50 minuti dalla fine. Il primo a tentare la sorte è Juan Pablo Montoya, che innesca dietro a sé un effetto a catena che porta numerose macchine in coda per tornare in pista; il colombiano, tuttavia, non migliora il proprio tempo e mantiene il 24° tempo.
Chi invece guadagna parecchio è Ed Jones, che arriva a sfiorare la Fast Nine passando dalla 19esima all’11esima posizione sulla griglia. Le posizioni guadagnate dal pilota di Dubai illudono che la pista sia finalmente tornata in buone condizioni, ma per il momento non è così: Stefan Wilson ottiene un tempo molto vicino a quello ottenuto in precedenza, ma non si migliora e resta 28°; discorso analogo per Sage Karam, al momento fuori dai primi 30, che rinuncia al proprio tentativo di qualifica dopo i primi due giri.
Molto meglio va a Felix Rosenqvist, che si porta dalla 18esima alla 14esima posizione, solamente due dietro al suo compagno di squadra O’Ward; nessun cambiamento invece per Andretti, che rimane 25°.
Mentre il figlio e nipote d’arte è in pista, viene finalmente inaugurata la Fast Lane: Simona De Silvestro è la prima a rinunciare al tentativo segnato in precedenza per provare a qualificarsi. Nonostante un buon primo giro, la pilota svizzera rimane in 34esima posizione. Non va molto meglio a Power: l’australiano tira giù un decimo rispetto al tempo precedente e guadagna una posizione, ma il 31° posto è insufficiente per garantirgli un posto al via e, a termini di regolamento, il suo tempo viene cancellato.
Dopo Power tocca a Kimball, che però fin dal primo giro è troppo lento e pertanto decide di abortire il proprio tentativo ancor prima di completarlo; lo stesso accade a RC Enerson, il cui tentativo viene bloccato direttamente dalla INDYCAR per dar modo agli altri piloti nella Fast Lane di migliorare.
Tocca poi a Dalton Kellett, che al contrario degli ultimi piloti entrati in pista si trovava già tra i primi 30: il suo tentativo è decisamente lento, anche più dell’ultimo effettuato da Power, ma a salvare il canadese interviene il regolamento: la cancellazione d’ufficio del tempo che non aveva consentito all’australiano di qualificarsi permette al pilota del team di Foyt di mantenere la sua ultima posizione sullo schieramento.
L’ultimo tentativo della giornata avviene per opera di Simona de Silvestro, ma la pilota svizzera non è abbastanza rapida per insidiare la trentesima posizione di Dalton Kellett. I verdetti sono scritti: Power, de Silvestro, Karam, Kimball ed Enerson si giocheranno gli ultimi tre posti in griglia nei 75 minuti del “Last Chance Qualifying” di domani, mentre Kellett si qualifica alla 500 Miglia di Indianapolis.
Immagine di copertina da IndyCar Media/Chris Owens
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