Indycar | Hinchcliffe vince a Long Beach

IndyCar
Tempo di lettura: 8 minuti
di Andrea Gardenal
10 Aprile 2017 - 00:56
Home  »  IndyCar

La 43ª edizione del Gran Premio di Long Beach si è conclusa con James Hinchcliffe primo sul traguardo che ha preceduto Sebastien Bourdais e Josef Newgarden. Per il canadese e per il team di Sam Schmidt si tratta del primo successo in Indycar da New Orleans 2015.

Il tema dominante della gara è stato quello delle strategie: con la distanza gara portata quest’anno da 80 a 85 giri, è risultata evidente la spaccatura tra chi ha scelto la strategia a due soste e chi ha scelto quella a tre soste. Alla fine la strategia migliore si è indiscutibilmente rivelata quella delle due soste, scelta tra gli altri da Hinchcliffe, Rossi e Hunter-Reay; questi avrebbero monopolizzato tranquillamente i tre gradini del podio, se i due piloti statunitensi non fossero stati costretti al ritiro dalla rottura dei rispettivi propulsori.

Bourdais, secondo sul traguardo dopo il successo di St.Pete, si è invece fermato ai box per tre volte, ma dato che la sua prima sosta si è svolta in regime di pace car dopo solamente un paio di giri di gara è chiaro che la sua tattica di gara ha rispecchiato in tutto e per tutto quella di chi ha scelto le due soste.

Josef Newgarden ha invece occupato il gradino più basso del podio, ed è stato il primo pilota a giungere sul traguardo tra quelli che hanno adottato una vera e propria strategia a tre pit stop. Il pilota della monoposto #2, al suo primo podio per il Team Penske, ha preceduto sul traguardo Scott Dixon e Simon Pagenaud; quest’ultimo è stato autore di una prima parte di gara molto aggressiva, durante la quale si è portato nella top-10 in appena una decina di giri.

Ottimo sesto il rookie Ed Jones, che continua a sorprendere in positivo, davanti a Carlos Muñoz e a Spencer Pigot. Nona posizione finale per Castroneves, che ha vissuto una vera e propria giornata no: dapprima è partito malissimo dalla pole position ritrovandosi al quinto posto dopo poche centinaia di metri, dopodiché è stato penalizzato per aver superato il limite di velocità in corsia box. Sfortunato anche Rahal, quinto fino a pochi giri dalla fine quando è stato costretto a rientrare ai box a causa di una foratura; il pilota dell’Ohio ha tagliato il traguardo in decima posizione.

Solamente tredicesimo Will Power, autore di una manovra da kamikaze nei confronti di Charlie Kimball nel corso del primo giro: il campione Indycar 2014 ha provato ad attaccare il californiano all’interno della curva 4, ma la manovra è stata portata troppo in ritardo e la collisione tra i due è stata inevitabile. Kimball è stato costretto al ritiro, Power è riuscito a proseguire, ma una vettura non perfetta e la totale assenza di neutralizzazioni durante il periodo dei pit stop hanno impedito all’australiano di rimontare.

Veniamo ora ai veri sconfitti di giornata: il team Andretti Autosport ha messo a segno un vero e proprio record negativo durante la gara di oggi, con tutte e quattro le sue vetture costrette al ritiro a causa di problemi al motore. Ha iniziato la trafila Marco Andretti dopo appena 14 giri di gara; successivamente è stata la volta di Alexander Rossi, che col secondo posto saldamente in mano dopo l’ultima sosta è stato costretto al ritiro al 63° giro. Stessa sorte per Takuma Sato al 79° giro e per Ryan Hunter-Reay all’80°; anche quest’ultimo, esattamente come Rossi, si trovava tranquillamente in seconda posizione. Nei prossimi giorni dovranno sicuramente essere svolte delle indagini più approfondite che permettano di capire come mai tutte e quattro le monoposto della squadra di Michael Andretti hanno sofferto di problemi al motore.

La classifica generale vede ancora Sebastien Bourdais al comando con 94 punti davanti a Hinchcliffe con 74, Pagenaud con 71 e Dixon con 70. Il prossimo appuntamento con la Indycar Series è con il Gran Premio di Alabama sul circuito del Barber Motorsports Park, che si terrà tra due settimane.

Seguono la cronaca della gara e le classifiche

La cronaca

Partenza: Castroneves parte malissimo dalla pole e perde immediatamente numerose posizioni: Dixon si porta al comando davanti a Hinchcliffe e Hunter-Reay. Alla curva 4 Power prova un attacco su Kimball, lo colpisce e lo manda contro il muro. L’americano riporta danni ingenti che lo portano di fatto fuori dalla gara, mentre Power se la cava con la semplice sostituzione del musetto. Pace car immediatamente in pista

2° giro: Kanaan, Sato, Daly e Bourdais entrano immediatamente in pit lane per fare il pieno di etanolo. Sulla monoposto di Daly viene inoltre sostituito l’alettone posteriore.

5° giro: Green flag, si riparte.

6° giro: Hunter-Reay scavalca Hinchcliffe alla curva 6 guadagnando la seconda posizione.

10° giro: Pagenaud scavalca Aleshin e si porta in 11ª posizione. Partenza scoppiettante per il francese, chiaramente indirizzato verso una strategia a tre pit stop e una gara tutta d’attacco. Al termine del giro Andretti e lo stesso Aleshin entrano ai box.

11° giro: Sosta anche per Kanaan e Power.

12° giro: Pit stop per Pagenaud che riparte con gomme morbide nuove.

13° giro: Problemi per Andretti, che prima arriva lungo in curva 5 e poi procede lentamente.

14° giro: Sosta per Castroneves e Muñoz. Il brasiliano riparte davanti a Pagenaud ma il francese, forte di pneumatici già in temperatura, riesce a scavalcarlo alla curva 6.

16° giro: Andretti abbandona la propria monoposto. Al termine del giro Dixon e Newgarden rientrano ai box, abbandonando la strategia delle due soste.

18° giro: Pagenaud scavalca Newgarden e si porta in ottava posizione: in questo momento il campione in carica si trova immediatamente alle spalle di Scott Dixon.

28° giro: Hinchcliffe e Rossi entrano ai box, Hunter-Reay resta fuori. Il canadese riparte alle spalle di Dixon, Rossi viene infilato prima da Pagenaud e poi da Newgarden

29° giro: Pit stop anche per Hunter-Reay e Rahal, anch’essi chiaramente indirizzati verso la strategia delle due soste.

31° giro: Dopo la sosta di Bourdais la classifica vede Dixon al comando con 6 secondi di vantaggio su Hunter-Reay e 7 su Hinchcliffe. Al termine del giro Pagenaud entra ai box per la sua seconda sosta: riparte 18°.

32° giro: Pit stop per Will Power, che riparte con un giro di ritardo da Dixon.

33° giro: Rientrano ai box anche Newgarden e Hildebrand.

37° giro: Sosta per Castroneves, che si trovava in quarta posizione. Tra i piloti che hanno scelto la strategia a tre soste resta in pista solamente Dixon.

41° giro: Pit stop per Dixon che riesce a ripartire immediatamente davanti a Rahal. Nonostante le gomme ancora fredde, il neozelandese riesce a mantenere la posizione nei confronti del pilota americano.

45° giro: Dopo parecchie tornate Hunter-Reay riesce a doppiare Conor Daly, trovandosi così con pista libera.

56° giro: Rossi scavalca Hinchcliffe in fondo al rettilineo principale. Al termine del giro Hunter-Reay e Rossi entrano ai box per effettuare la loro ultima sosta della giornata. Hinchcliffe resta in pista.

57° giro: Sosta per Hinchcliffe, Rahal e Pigot. Hinchcliffe torna in pista davanti sia ad Hunter-Reay che a Rossi, guadagnando così la leadership virtuale della gara.

58° giro: Gran sorpasso di Rossi che si libera di Hunter-Reay all’esterno della curva 9.

59° giro: Sosta per Bourdais e Pagenaud, Dixon si riporta al comando della gara. L’obiettivo per il neozelandese è portare il proprio vantaggio nei confronti di Hinchcliffe e Rossi sopra ai 35 secondi, nella speranza che non intervenga una caution.

60° giro: Battaglia tra Dixon e Newgarden: i due si stanno contendendo la prima posizione in pista, ma così facendo fanno il gioco di Hinchcliffe, Rossi e Hunter-Reay. Al termine del giro Newgarden e Castroneves entrano in pit lane per l’ultimo pit stop.

61° giro: Rientra in pit lane anche Scott Dixon, che negli ultimi giri dello stint non è riuscito a tenere alto il proprio ritmo.

63° giro: Caution: rottura del motore per la vettura #98 di Alexander Rossi, autore fino a questo momento di una gara ottima. Il gruppo si ricompatta con Hinchcliffe al comando davanti a Hunter-Reay e Bourdais, che grazie alla strategia si ritrova ancora una volta nei piani alti della classifica. Quarto Newgarden, quinto Dixon, sesto Rahal davanti a Pagenaud.

70° giro: Si riparte. Hinchcliffe allunga immediatamente su Hunter-Reay, mentre più indietro Bourdais, Newgarden e Dixon vengono rallentati da alcuni doppiati.

77° giro: Gran sorpasso di Kanaan su Aleshin all’esterno della curva 1: sfortunatamente le due monoposto vanno a contatto e chi ne paga le conseguenze è proprio il brasiliano, vittima di una foratura allo pneumatico posteriore sinistro.

79° giro: Sato rallenta in fondo al rettilineo dei box: fortunatamente riesce a portarsi in una zona sicura senza provocare la neutralizzazione della gara. Rahal rientra ai box a causa di una foratura.

80° giro: Si ferma anche Ryan Hunter-Reay, immediatamente dopo la zona della fontana. Questa volta viene chiamata in pista la safety car, ma si apre un enorme punto interrogativo sull’affidabilità dei motori Honda sulle vetture del team Andretti

82° giro: I doppiati vengono chiamati in pit lane per permettere ai piloti a pieni giri di lottare apertamente per la vittoria.

83° giro: Si riparte per gli ultimi tre giri: Hinchcliffe è al comando davanti a Bourdais, Newgarden e Dixon.

85° giro: Bandiera a scacchi: non ci sono stati eventi significativi nelle prime posizioni e Hinchcliffe taglia per primo il traguardo davanti a Bourdais, Newgarden, Dixon e Pagenaud. Si segnala un incidente tra Hildebrand e Aleshin proprio all’inizio dell’ultimo giro, con l’americano che ha tamponato il russo alla staccata della prima curva.

Le classifiche

Immagine di copertina da https://twitter.com/IndyCaronNBCSN

Leggi anche

Tutte le ultime News di P300.it

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

LE ULTIME DI CATEGORIA
Lascia un commento

Devi essere collegato per pubblicare un commento.

COLLABORIAMO CON

P300.it SOSTIENE

MENU UTENTE

REGISTRATI

CONDIVIDI L'ARTICOLO