Nell’ultimo stint di gara Palou compie il capolavoro, rimontando e superando prima Lundgaard (terzo) e poi O’Ward (secondo).
Quella di oggi poteva essere una giornata davvero storica per McLaren, che per 53 dei 66 giri previsti ha accarezzato il sogno di poter conquistare, nello stesso giorno, una vittoria in F1 ed una in IndyCar, cosa che non accadeva addirittura dal 1976. Ed invece a tagliare il traguardo per primo in questa primissima edizione del GP Thermal Club è stato, ancora una volta, Álex Palou.
L’asso spagnolo di Chip Ganassi Racing, già vincitore della $1 Million Challenge dello scorso anno, si è aggiudicato la sua 13a vittoria nel campionato IndyCar, probabilmente la sua più bella in carriera poiché ottenuta al termine di un lungo inseguimento, durato oltre venti giri, nei confronti di Patricio O’Ward.
Il campione in carica, infatti, dopo il terzo pit stop era in terza posizione all’inseguimento delle Arrow McLaren del messicano e di Christian Lundgaard con un distacco di circa 11″ dalla leadership, ma sfruttando le gomme Alternate fresche (scelte anche dallo stratega di Palou, Barry Wanser) il catalano si è dimostrato nettamente più veloce di entrambe le vetture papaya.
Dopo tre giri di lotta, Palou è riuscito a scavalcare un a dir poco coriaceo Lundgaard e, con venti giri ancora a disposizione, si è messo alla caccia di O’Ward. Approfittando del maggior grip dato dalle coperture morbide e del traffico, in appena sette giri lo spagnolo ha azzerato il distacco sul messicano, superandolo in curva 7 e completando la rimonta.
Gli unici timori sono arrivati nel finale per il possibile degrado delle gomme, ma la gestione delle coperture, da parte del #10, è stata perfetta e ciò gli ha permesso di ottenere due vittorie su due in questo inizio di stagione. Gli unici ad esserci riusciti, in anni recenti, sono stati Will Power nel 2010 e Scott Dixon nel 2020.
Patricio O’Ward, pur tornando sul podio, mastica amarissimo: ha guidato con autorevolezza tre quarti del Gran Premio, ma Pato non ha potuto fare nulla per contenere l’assalto di Palou. Il ritorno sul podio, dopo la pessima prova in Florida, rappresenta una magra consolazione, anche se il team Arrow McLaren è riuscito a mettere ben due dei propri piloti in top tre.
Quarta posizione per Colton Herta, che come Pato doveva riscattare un primo appuntamento a St. Petersburg ben poco esaltante. Il #26 è stato il primo “degli altri” visti i ben 35″ di ritardo rimediati, ma allo stesso tempo è riuscito a sopravanzare il compagno Kyle Kirkwood nel finale (per via della crisi di gomme dell’altro pilota Andretti) e a difendersi dal rientro di Felix Rosenqvist (quinto).
Del crollo totale di Kirkwood nel finale ha giovato anche Will Power: dopo la Caporetto che il Team Penske ha vissuto nelle qualifiche, l’australiano è riuscito a metterci una pezza in gara, chiudendo al sesto posto finale. Sono i primi punti importanti che il bicampione della serie porta a casa, il quale ha concluso davanti alla seconda Dallara di Meyer Shank Racing, guidata da Marcus Armstrong.
Kirkwood ha terminato ottavo precedendo Alexander Rossi (anche lui sprofondato nel finale per lo stesso motivo), mentre Scott Dixon, sulla seconda vettura di Chip Ganassi, completa la top ten in seguito al sorpasso compiuto ai danni di Graham Rahal. Solo 13° Josef Newgarden, il quale stava recuperando in tandem con Power prima di perdere smalto nell’ultimo stint.
A Scott McLaughlin è capitata una sorte anche peggiore, essendosi ritirato. Dopo essersi qualificato in penultima fila, il neozelandese sulla terza Penske è stato vittima di un contatto paradossale, poiché avvenuto quando la gara nemmeno era iniziata; Devlin DeFrancesco, infatti, ha speronato lateralmente il #3 ancor prima della rolling start, rovinando la gara di McLaughlin ancor prima che cominciasse.
Brutta gara anche per Louis Foster, per cui si nutrivano grandi speranze dopo le qualifiche ma che, per qualche ragione, è sprofondato col susseguirsi degli stint; il debuttante ha chiuso 24°, due posizioni più indietro rispetto a Robert Schwartzman (quest’ultimo svantaggiato da un primo pit stop lento).
Il campionato piloti della IndyCar è, per ora, un monologo di Álex Palou: lo spagnolo conta 102 punti con O’Ward suo primo inseguitore, dopo aver guadagnato 44 punti ed essere ora a quota 63, quindi già a -39 dall’avversario di Ganassi. Terzo posto momentaneo per l’altro pilota CGR, Dixon (61).
Ora sarà necessario attendere altre tre settimane per il prossimo appuntamento della stagione, previsto anch’esso nello Stato della California. Trattasi del Gran Premio di Long Beach, seconda gara più importante del calendario dopo la Indy 500 e secondo GP cittadino dopo St. Pete. Questa, solitamente, è una gara per specialisti, perciò il dominio di Palou potrebbe vacillare di più.
Qui i risultati del GP Thermal Club e la classifica piloti aggiornata.
Fonte immagine: indycar.com
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