Il pit durante la Caution d’inizio gara dà a Palou la 12a vittoria con una strategia perfetta. Dixon, secondo, beffa Newgarden (terzo).
La gara d’apertura della IndyCar 2025 non sarà stata tra le più movimentate della storia del campionato, ma il desiderio di vittoria dei protagonisti giunti nelle prime tre posizioni ha reso gli ultimi giri di St. Pete davvero tesi. Ad avere la meglio qui in Florida è stato Álex Palou, che vince per la seconda volta la gara d’apertura, come accaduto nel 2021.
Per il catalano si tratta della prima vittoria al GP St. Petersburg, ottenuta al termine dell’ennesimo capolavoro strategico marchiato Chip Ganassi Racing. Il team dell’Indiana ha messo i propri due piloti di riferimento, Palou appunto e Scott Dixon, sulla strategia corretta sin dalle prime fasi, approfittando della Full Course Caution del primissimo giro (provocata da una carambola al via comprendente Will Power, Nolan Siegel e Louis Foster).
Al termine del valzer dei pit stop, il campione in carica si è quindi ritrovato in testa e, ad una ventina di giri dalla fine, la situazione sembrava perfettamente sotto controllo per Palou. Il traffico dei doppiati, rappresentato da Sting Ray Robb, ha però riaperto i giochi per la vittoria, permettendo il recupero di Josef Newgarden prima e di Dixon poi.
Solo a cinque giri dalla fine il pilota di Juncos Hollinger Racing ha lasciato strada allo spagnolo, che ha così rimesso quel secondino di margine necessario sul pilota Penske per andare a vincere la propria 12a gara nella serie americana a ruote scoperte.
Nel giro finale è arrivata anche la beffa per Newgarden, rimasto a corto di carburante e superato anche da Scott Dixon. Ganassi inizia la stagione con un perentorio uno-due, anche se il neozelandese, ancora una volta, non riesce a scalfire la maledizione che lo perseguita a St. Pete, location in cui non ha mai vinto.
Il vero deluso di giornata, però, è il quarto classificato Scott McLaughlin: dopo la bella pole position ottenuta sabato, il neozelandese di Penske sembrava pronto a ripetere il trionfo del 2022, ma a livello strategico la sua gara si è complicata sin dall’inizio. Essendo partito su gomme Prime, McLaughlin ha preferito non fermarsi alla Caution del primo giro, mantenendo la testa virtuale della corsa fino a metà gara.
I nodi al pettine sono arrivati, però, nel momento in cui è stato necessario montare le gomme Alternate al primo pit stop: dopo appena quattordici giri, McLaughlin è rientrato nuovamente tornando sulle Prime, ma questa situazione gli ha fatto perdere parecchio tempo nei confronti dei tre piloti di testa. Tuttavia, nonostante l’ovvia delusione per il quarto posto finale, questi sono comunque punti importanti in chiave campionato.
A completare la top five è stata la sorpresa Kyle Kirkwood sulla prima delle vetture di Andretti Global. Il team di Michael Andretti ha parecchio da rimproverarsi, soprattutto per come si è sviluppata la gara di Colton Herta, sfortunatissimo nei pit stop tra una sosta lenta (dovuta ad inserimento difficoltoso della gomma posteriore destra) ed un problema al rifornimento dell’etanolo nella stessa fermata, che l’ha costretto a rientrare nuovamente dopo pochissimi giri; per il figlio d’arte solo un 16° posto.
Marcus Ericsson, sulla terza Dallara-Honda di Andretti, ha concluso al sesto posto dopo una gara in sordina ma solidissima, precedendo Felix Rosenqvist e Christian Lundgaard. I due scandinavi, per la prima parte di gara, sono stati parte della contesa per la vittoria, ma negli ultimi due stint hanno perso terreno poi cruciale. Tuttavia, è andata molto peggio a Marcus Armstrong, il quale è dovuto fermarsi per un non meglio specificato problema alla ruota posteriore sinistra (non si è capito se si è trattato di un mancato avvitamento della gomma, della rottura del semiasse o di un contatto con una barriera).
Rinus VeeKay ha concluso al nono posto precedendo Alexander Rossi, il quale ha ereditato il suo sedile nel team di Ed Carpenter. E’ stato un ottimo inizio anche per la squadra Dale Coyne Racing grazie alla performance dell’olandese, mentre Jacob Abel ha chiuso come ultimo dei classificati in 23a piazza.
Appena fuori dalla top ten Patricio O’Ward, il quale ha tentato di allungare l’ultimo stint nella speranza di una Caution che, però, non è arrivata. 12° Graham Rahal sulla prima delle vetture di RLL Racing, davanti alla coppia di A.J. Foyt Racing formata da David Malukas e Santino Ferrucci.
Posizioni 19 e 20 per le Prema di Callum Ilott e Robert Schwartzman. Le due macchine preparate dalla squadra veneta, seppur attardate, sono riuscite a completare a pieni giri questo primo Gran Premio, tra l’altro proprio davanti alla lotta per la vittoria.
I risultati odierni fanno sì che Palou sia in testa alla classifica con 51 punti ed un vantaggio di dieci sul compagno di squadra Dixon, mentre Newgarden e McLaughlin sono terzo e quarto a pari merito, a quota 36. Nonostante il ritiro al primo giro, Power è stato comunque ricompensato con cinque punti, ma il suo campionato inizia già in salita.
Il prossimo appuntamento si svolgerà tra tre settimane a The Thermal Club, nell’omonima cittadina della California. L’anno scorso questa pista ha ospitato una gara dal format atipico e non valevole per i punti iridati, ma quest’anno sarà un round ufficiale a tutti gli effetti e che potrebbe fornire un’ulteriore indicazione sugli stati di forma dei vari protagonisti della IndyCar.
Qui i risultati del Gran Premio di St. Pete e la classifica piloti dopo il primo round.
Fonte immagine: indycar.com
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