Indycar | GP St. Petersburg 2023: Colpo di fortuna nel finale, Ericsson vince davanti a O’Ward

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Andrea Gardenal
5 Marzo 2023 - 22:26
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La stagione 2023 della NTT INDYCAR SERIES si è aperta in modo a dir poco caotico: tra incidenti, errori e problemi di affidabilità, il GP di St. Petersburg è stata una vera e propria corsa ad eliminazione che dalla bandiera verde a quella a scacchi è durata quasi due ore e mezza.

Alla fine ad emergere è stato Marcus Ericsson, che ad un paio di tornate dal traguardo ha approfittato di un momentaneo calo di potenza del motore Chevrolet di Patricio O’Ward, andato in modalità protezione all’ingresso del rettilineo del traguardo, per acciuffare la prima posizione e vincere la prima gara stagionale davanti al messicano della McLaren e a Scott Dixon.

Ai piedi del podio troviamo Alexander Rossi, ottimo quarto alla sua prima gara con il team McLaren; ancor più sorprendente è la quinta posizione di Callum Ilott, capace di uscire indenne da tutte le insidie che si sono prodotte nel corso della gara. Alle spalle del pilota inglese si sono piazzati Rahal, Power, Palou (ottavo dopo aver perso un paio di posizioni nei giri finali), Lundgaard e Malukas.

Il miglior rookie sul traguardo è stato Marcus Armstrong, che nonostante abbia subito una foratura nelle prime fasi di gara a causa di un tamponamento subito da Malukas ha limitato i danni chiudendo ai margini della Top-10. Alle sue spalle, in dodicesima posizione, si è invece piazzato Agustín Canapino, autore di un debutto tutto sommato positivo in un contesto drasticamente diverso da quello delle competizioni Turismo.

Il vero momento saliente della gara si è però materializzato al termine del secondo e ultimo round di pit stop di Scott McLaughlin e Romain Grosjean, che fino a quel momento avevano monopolizzato la gara. All’uscita dalla pit lane il neozelandese si è reimmesso in pista immediatamente davanti al francese, che però poteva sfruttare le gomme già in temperatura essendosi fermato al giro precedente.

Alla staccata di Curva 4, la prima dopo l’uscita box, Grosjean ha tentato un attacco all’esterno e McLaughlin ha allungato la staccata per resistere. Le gomme fredde, tuttavia, non sono riuscite a fornire al neozelandese tutta l’aderenza di cui aveva bisogno, la macchina si è scomposta ed è scivolata verso l’esterno colpendo l’incolpevole Grosjean; entrambi sono così finiti rovinosamente contro le barriere di protezione. Il francese ha dovuto alzare bandiera bianca, il neozelandese è riuscito a ripartire anche se con un giro di ritardo.

L’incidente tra Grosjean e McLaughlin non è stato né l’unico della giornata, né il più cruento. La gara è infatti iniziata con un pauroso incidente, per fortuna senza conseguenze, innescatosi a centro gruppo già pochi secondi dopo la bandiera verde. L’innesco è stata la collisione tra Ferrucci e Castroneves, con il primo che ha tamponato il secondo in piena percorrenza di Curva 3, portando il brasiliano al testacoda.

Da quel momento in poi, tra il fumo degli pneumatici e le macchine intraversate, si è innescato un effetto a catena che ha visto coinvolti nella carambola, oltre ai due piloti citati in precedenza, anche Simon Pagenaud, Devlin DeFrancesco, Sting Ray Robb e Benjamin Pedersen, con quest’ultimo che dal fondo del gruppo ha centrato in pieno la macchina di DeFrancesco facendola letteralmente decollare; il volo dell’italo-canadese, impressionante a vedersi, si è fortunatamente concluso senza conseguenze e tutti i piloti sono potuti rientrare ai rispettivi motorhome solamente con alcune contusioni.

DeFrancesco non è però stato l’unico pilota a spiccare il volo. Alla ripartenza dopo una caution, innescata da un contatto tra Kirkwood e Daly che aveva portato quest’ultimo a finire in testacoda, Rinus Van Kalmthout ha allungato troppo la frenata in Curva 4 ed ha colpito le barriere di protezione poste all’esterno. Dietro a lui hanno allargato la traiettoria anche Jack Harvey e Kyle Kirkwood, che non hanno potuto far altro che colpire la vettura del pilota olandese.

Nella dinamica dell’incidente, Kirkwood è saltato sopra alla parte posteriore della macchina di Harvey e, come DeFrancesco, si è sollevata da terra ricadendo violentemente con il posteriore. Incredibilmente, nonostante la violenza dell’urto, Kirkwood è riuscito a riprendere la gara e a transitare sotto la bandiera a scacchi, sia pur con tre giri di ritardo. Meno bene è andata a Van Kalmthout e ad Harvey, entrambi ritirati, con quest’ultimo che è stato anche portato in ospedale per degli accertamenti.

Un incidente ha tolto dalla gara anche Colton Herta, che nel corso di un tentativo di sorpasso ai danni di Will Power è stato “accompagnato” verso le barriere poste all’esterno di Curva 8. Per questo incidente Power è stato anche penalizzato con la ripartenza dal fondo al termine del successivo periodo di neutralizzazione.

Weekend da dimenticare per Josef Newgarden, che dopo essere stato eliminato ieri nel corso della prima manche di qualifica è stato anche coinvolto nella carambola iniziale, dove ha rimediato una foratura per aver colpito un detrito. Ripartito dal fondo, il pilota americano era riuscito a tornare all’interno della top-10 sfruttando le disavventure altrui, anche perché il suo passo di gara non è mai sembrato essere al livello di quello dei migliori. A completare la giornata ci ha pensato la rottura del suo motore Chevrolet, arrivata a cinque giri dalla bandiera a scacchi.

La classifica generale riflette quella della gara di oggi: Ericsson è al comando del campionato con 51 punti davanti a O’Ward (41) e a Dixon (36).

Il prossimo appuntamento sarà con la PPG 375 al Texas Motor Speedway tra quattro settimane.

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