Il leader della classifica si fa scortare da Dixon fino al penultimo giro, poi vince sullo svedese. Sale il già ampio vantaggio in classifica
La IndyCar 2025 è quella categoria dove può succedere di tutto, tutti ci provano ma, alla fine, a spuntarla è quasi sempre Alex Palou. Il tre volte campione e leader della classifica infila la sesta vittoria in nove gare, vincendo l’edizione 2025 del GP sulla meravigliosa pista di Road America, in una gara condizionata da cinque caution, di cui tre nei primi 11 passaggi.
Le tre neutralizzazioni iniziali imprimono subito una sferzata alle strategie di gara, con diversi piloti e team che decidono di diversificare la gestione del carburante e delle gomme, rientrando in anticipo. Ne esce una gara dagli stint sfalsati, che porta come al solito il team di Chip Ganassi a condurre la sua masterclass in ambito strategie.
Prova ne è la classica gara da rimonta di Scott Dixon che, fino a pochi giri dal termine, è addirittura in testa alla corsa seguito da Palou, dopo essere partito 25°. Ad aiutarlo in termini di risparmio carburante servirebbe un’altra caution ma, da metà gara in poi, il tutto fila liscio senza più neutralizzazioni. A due giri dal termine il sei volte campione è costretto a fermarsi per rabboccare lasciando strada al compagno, seguito con un vantaggio di sicurezza da un ottimo Felix Rosenqvist.
Palou infila quindi, dopo essere stato scortato per diversi giri dal compagno, l’ennesima vittoria di stagione, andando ad aumentare ancora di più il vantaggio in classifica. Lo spagnolo sale infatti a 386 punti in classifica, con Kyle Kirkwood che scavalca Pato O’Ward per il secondo posto e sale a 293, mentre il messicano si porta a 275.
Il terzo posto a Road America è di un felicissimo Santino Ferrucci, in recupero dal 18° posto in qualifica. Kirkwood perde giusto una posizione rispetto alla terza del via con la prima monoposto del team Andretti, seguito da Marcus Armstrong (Meyer Shank Racing) e dalla terza monoposto di Chip Ganassi, quella di Kyffin Simpson, sesto al traguardo da 23° in griglia. David Malukas porta al traguardo al seconda vettura di A.J. Foyt dopo essere stato autore della prima caution di gara nel corso del primo passaggio.
Quella di Nolan Siegel è la prima ed unica Arrow McLaren in top ten all’ottavo posto, davanti a Scott Dixon che lascia la prima posizione a due dal termine per uno splash&go e a Rinus Veekay, che chiude i primi dieci con la monoposto del team di Dale Coyne.
Il Poleman Louis Foster chiude 11° davanti alla prima Penske, quella di Scott McLaughlin. Balzato in testa dopo pochi passaggi, il neozelandese è arretrato nel corso di una gara disastrosa per Roger Penske. Will Power chiude 14° con un testacoda, Josef Newgarden va a muro alla fine del 30° passaggio causando l’ultima caution di giornata.
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Foster parte bene tenendo la prima posizione su McLaughlin e Kirkwood, ma la gara è subito fermata con Pace Car per l’insabbiata di Malukas. Si riparte al 4° giro con McLaughlin che si porta in testa, ma ci si ferma ancora, per la seconda volta, per Shwartzman in sabbia. Qualche pilota approfitta per le prime soste.
Si riparte all’8° passaggio: Lundgaard passa Foster ma arriva la terza caution con Robb a muro per evitare la frenata di Armstrong. Diversi piloti rientrano ai box: Dixon si ritrova primo su O’Ward e Rossi con la SC che rientra all’inizio del 14° giro, caratterizzato da una battaglia multipla tra le Penske. Palou al 18° passaggio supera McLaughlin e Newgarden approfittando della lotta tra loro.
O’Ward e Dixon si fermano tra 21° e 22° passaggio, giusto in tempo prima che Daly finisca in sabbia nel tentativo di passare Malukas. Ancora caution. Il pilota dell’Indiana riparte con il cavo di traino attaccato al posteriore. Al 24° giro, in neutralizzazione, tutti ai box. Si riparte al 25° con Lundgaard in testa su Kirkwood e Rosenqvist e i primi due che si cambiano posizione nelle prime due curve.
Lundgaard si ferma al 28° giro lasciando Kirkwood, Armstrong e Dixon al comando della corsa. Power va in testacoda al termine del giro perdendo diverse posizioni. I primi due si fermano un giro dopo lasciando Dixon in testa su Newgarden e Malukas, che ha recuperato dall’insabbiata del primo passaggio.
Altra gara sfortunata per Newgarden che va in testacoda all’uscita dell’ultima curva al 30° giro, andando a picchiare dalla parte opposta. Ritiro e altra caution. Si riparte all’inizio del 33° giro con Dixon davanti a Rossi e Palou. Lundgaard va in testacoda nel tentativo di passare Herta alla fine del 35° passaggio.
Rossi si ferma all’inizio del 38° giro, Dixon un passaggio dopo lasciando Palou in testa su Ferrucci e McLaughlin, con questi due che si fermano subito dopo. Palou rientra per la sua ultima sosta al 41° passaggio tornando in pista alle spalle del compagno di squadra Dixon. Ora i due hanno otto piloti davanti ed è da capire quanti di questi si fermeranno prima della fine della gara.
Rosenqvist, Kirkwood, Foster e Rasmussen rientrano al 43° passaggio. Armstrong e Abel fanno il loro ingresso in pitlane un giro più tardi. Ancora un giro ed è il turno di Malukas e Siegel che lasciano, quindi, il comando delle operazioni a Dixon e Palou, vicinissimi tra loro con Rossi a 4 secondi.
Rosenqvist è quarto a 7 secondi e, essendosi fermato più tardi, può spingere senza dover gestire il carburante. A 7 dalla fine. Rossi sale a quasi 5 secondi di ritardo e Rosenqvist scende a 5.7. Rossi si ferma a 4 dalla fine per uno splash&go, lasciando strada libera allo svedese che si lancia all’inseguimento delle monoposto di Chip Ganassi.
Dixon si ferma a 2 dal termine, costretto a fare a sua volta uno splash&go, lasciando quindi la testa della corsa a Palou che gestisce i tre secondi e mezzo rimasti di vantaggio su Rosenqvist. Finisce così con lo spagnolo che conquista la sesta vittoria in nove gare.
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