Indycar | GP Road America 2020: Poker Ganassi, Rosenqvist si aggiudica Gara-2

IndyCar
Tempo di lettura: 4 minuti
di Andrea Gardenal
12 Luglio 2020 - 21:02
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La striscia vincente di Scott Dixon si ferma a tre successi consecutivi, ma Chip Ganassi ha comunque degli ottimi motivi per sorridere: la gara che ha chiuso il double header di Road America è stata infatti vinta da Felix Rosenqvist, che dallo scorso anno guida la monoposto #10 del team di Chip Ganassi, che conquista così il suo quarto successo nelle prime quattro gare del campionato NTT IndyCar 2020.

Per Rosenqvist si tratta della prima vittoria in carriera nella NTT IndyCar Series; più in generale, lo svedese torna alla vittoria ad oltre due anni dal successo nell’ePrix di Marrakech del 2018, al volante della Mahindra. La monoposto #10 torna così in Victory Lane a quasi sei anni di distanza dal successo di Tony Kanaan nella 500 Miglia di Fontana del 2014.

Rosenqvist era già andato al successo nella NTT IndyCar Series lo scorso anno, quando a Mid-Ohio ha tagliato il traguardo con meno di un decimo di ritardo nei confronti di Scott Dixon; stavolta lo svedese è riuscito a vincere la resistenza di uno stoico Pato O’Ward nel corso del penultimo giro, approfittando del miglior stato di forma delle proprie gomme.

Proprio O’Ward è stato il protagonista indiscusso di questa gara, nel quale ha mostrato un ottimo passo fin dal primo giro. Purtroppo per lui, non è bastato ripartire dai box dopo l’ultima sosta in prima posizione: Rosenqvist gli ha mangiato decimo dopo decimo i sei secondi di vantaggio, anche perché il messicano ha affrontato l’ultimo stint di gara con gomme dure usate. Per O’Ward si tratta comunque del miglior risultato in carriera nella NTT IndyCar Series.

Al terzo posto si è invece piazzato Alexander Rossi, autore finalmente di una gara priva di strani incidenti o di rotture meccaniche. Rossi non è riuscito a tenere il passo dei primi due, anche perché ad inizio gara aveva perso parecchi secondi, ma può comunque sorridere per il miglior risultato dal GP di Portland 2019.

Ottima anche la quarta posizione di Marcus Ericsson, autore di una gara di rimonta dopo essere partito dall’ottava fila; molto buona anche la quinta posizione di Colton Herta, che anche in Gara-2 non ha potuto godere di una macchina particolarmente veloce ma che, al tempo stesso, continua a portare a casa punti importanti.

Molto buono il risultato di Santino Ferrucci, che bissa il sesto posto di ieri nonostante una strategia sfasata rispetto a quella dei suoi avversari. Alle sue spalle si è piazzato il suo compagno di squadra, Alex Palou, che ha preceduto Takuma Sato.

Non pervenuti tutti gli altri protagonisti del campionato: Newgarden ha tagliato il traguardo in nona posizione, ma si può dire che non sia mai realmente stato in gara; discorso analogo per Simon Pagenaud, solamente 13° sotto la bandiera a scacchi.

Non è andata meglio a Scott Dixon, che può comunque dire di aver vissuto una giornata storta nel miglior momento possibile, quando neanche i suoi avversari nella corsa per il titolo sono andati particolarmente bene. Il leader del campionato ha chiuso la gara al 12° posto dopo aver sofferto il degrado delle gomme posteriori per tutta la durata della corsa, in particolare negli ultimi giri dei vari stint; il neozelandese ha poi perso ulteriori posizioni alla ripartenza dall’ultima sosta, quando ha fatto spegnere il motore.

Un discorso a parte lo merita Will Power, 11° al traguardo alle spalle di Kimball. L’australiano ad inizio gara è stato protagonista di due incidenti distinti, nei quali si è reso responsabile delle uscite di pista di Ryan Hunter-Reay (centrato alla staccata della prima curva nel corso del primo giro) e di Graham Rahal.

Dopo essere stato spedito all’ultimo posto come punizione per il suo comportamento al primo giro, l’australiano è poi finito in testacoda in occasione della prima ripartenza e si è insabbiato, tornando così in fondo al gruppo.

Per rimontare, Power ha corso la sua intera gara facendo fuel saving e provando a risparmiare etanolo. La scelta, alla fine, ha pagato solo a metà, perché l’australiano è comunque arrivato a centro gruppo e con un distacco di quasi 20 secondi da Ferrucci, pilota con cui condivideva la strategia di gara.

Al termine della gara i ritirati sono stati tre: oltre a Hunter-Reay e Rahal, che sono usciti di scena al via, si è fermato anche Oliver Askew, uscito di pista nel corso dell’ultimo giro. Per il secondo pilota del team Arrow McLaren SP è stato un weekend da dimenticare, con un 15° e un 21° posto al termine delle due gare.

Il prossimo appuntamento con la NTT IndyCar Series è tra cinque giorni, quando si tornerà in pista all’Iowa Speedway: l’ovale di Newton sarà sede del secondo double header consecutivo, con due gare da 250 giri ciascuna in due notti consecutive.

Immagine di copertina da IndyCar Media/Joe Skibinski

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