A seguire il racconto di Gara-2 del REV Group Grand Prix di Road America, al termine della quale Felix Rosenqvist ha conquistato il suo primo successo in carriera nella NTT IndyCar Series.
La cronaca
La griglia di partenza per Gara-2 vede O’Ward e Herta in prima fila, Palou e Hunter-Reay in seconda, Rahal e Power in terza. Ancor prima della bandiera verde, nelle retrovie, Daly tampona Askew e rompe l’ala anteriore.
Alla prima staccata succede il finimondo: Dixon dalla terza fila supera Hunter-Reay, che non ha una partenza felice; alle sue spalle arriva Will Power che con la sua anteriore destra tocca la posteriore sinistra della monoposto #28 spedendola contro le barriere di protezione esterne. L’urto è particolarmente violento e la gara di Hunter-Reay finisce ancora prima di arrivare alla prima curva.
Alle loro spalle Harvey finisce in testacoda dopo essere stato toccato da Ferrucci e nella sua piroetta coinvolge anche Chilton oltre allo stesso Ferrucci.
Non finisce qui, perché Power prova ad attaccare anche Rahal all’interno di curva 3, ma tra le due monoposto non c’è spazio sufficiente e i due si toccano; in uscita di curva Rahal perde il controllo della propria monoposto, va a sbattere di piatto contro la macchina di Rosenqvist per poi scartare verso l’esterno contro il muretto di protezione; anche per il figlio del vincitore dell’edizione ’86 della Indy 500 il double header di Road America finisce qui.
Con tutto quel che è successo nelle prime curve, l’ingresso in pista della pace car è inevitabile; la classifica nelle prime posizioni vede O’Ward ancora al comando davanti a Herta, Palou e Dixon; Power è inizialmente quinto, ma prima della ripartenza viene spedito in fondo al gruppo dalla Direzione Gara che lo ritiene responsabile degli incidenti al via. Una sorte analoga tocca a Ferrucci e a Daly.
Al quinto giro torna a sventolare la bandiera verde: O’Ward tiene bene la prima posizione davanti a Herta e Palou. Al termine dello stesso passaggio Power va largo in curva 13, compiendo il medesimo errore effettuato ieri da Rossi e Andretti ad inizio gara; l’australiano perde il controllo della sua monoposto, finisce in testacoda e si insabbia all’esterno di curva 14, provocando una nuova neutralizzazione della gara. Durante la successiva neutralizzazione Ferrucci, Power, Daly e Askew si fermano ai box per un rabbocco di carburante e per il cambio gomme.
Alla ripartenza, avvenuta all’ottavo giro, O’Ward comanda ancora il gruppo precedendo Herta, Palou, Dixon, Rosenqvist e VeeKay; lo spagnolo riesce a prendere la scia di Herta nel rettilineo dei box e lo passa all’esterno di curva 1, mettendosi così alle spalle di O’Ward.
Alle loro spalle Newgarden, che alla ripartenza era nono, inizia a perdere terreno a causa della scarsa competitività delle sue gomme dure e, nell’arco di un paio di giri, viene superato da Veach, Kimball e Andretti. Al termine dell’11° giro il campione in carica si ferma ai box, mentre O’Ward continua a condurre la gara con un secondo di vantaggio su Palou e 4 su Herta e Dixon.
Al termine del 12° passaggio Herta e Dixon si fermano ai box per la prima volta; entrambi hanno dei problemi nel corso della sosta e perdono diversi secondi; alla tornata successiva si fermano Palou e VeeKay, con quest’ultimo che al momento di rientrare in pista si ritrova davanti a Dixon.
Al 15° giro si ferma il leader della gara, Pato O’Ward, che al momento di tornare in pista è abbondantemente davanti a Palou; dopo un’ulteriore giro si fermano anche Rosenqvist ed Ericsson: il pilota della #10 torna in gara alle spalle di Palou e davanti a Herta, mentre Ericsson viene sfilato dopo poche curve da Dixon e Rossi a causa delle gomme fredde.
Dopo la sosta e il conseguente passaggio dalle gomme dure alle morbide, inizia la rimonta di Alexander Rossi: tra il 18° e il 20° giro il californiano si libera sia di Dixon che di Herta, guadagnando la quarta posizione provvisoria in pista. Davanti a tutti, nel frattempo, sono risaliti Power e Ferrucci, che si trovano su una strategia alternativa dopo aver riempito il serbatoio nel corso della seconda neutralizzazione.
Al 21° passaggio O’Ward si riprende la testa della gara scavalcando Power in fondo al rettilineo dei box e nel giro successivo Rosenqvist supera Palou guadagnando la quarta posizione in pista; lo svedese sale poi al secondo posto quando, tra la 22esima e la 23esima tornata, Power e Ferrucci si fermano ai box.
In questo frangente di gara il vantaggio di O’Ward su Rosenqvist è di circa 8 secondi, ma lo svedese inizia a recuperare decimi su decimi e, al termine del 27° giro, il divario tra i due si è pressoché dimezzato. Emerge così uno dei leitmotiv della corsa, con O’Ward molto veloce all’inizio di ogni stint e con Rosenqvist in rimonta negli ultimi giri prima del rifornimento. Dixon, al contrario del compagno di squadra, è in evidente difficoltà con il consumo delle gomme e al 24° giro è nuovamente ai box per la seconda volta.
Al 25° giro Rossi supera Palou e si porta in terza posizione, ma il loro distacco dalla leadership di O’Ward è di circa 13 secondi; ancora più staccati sono Herta ed Ericsson, il cui ritardo da O’Ward è di 18 secondi. Herta rientra ai box al termine della 26esima tornata e quando torna in pista viene scavalcato da Dixon, che recupera così una posizione nei confronti del pilota della Andretti Autosport.
Tra il 27° e il 29° giro rientrano ai box Rossi, O’Ward e Rosenqvist; la sostituzione della anteriore sinistra sulla macchina dello svedese porta alla perdita di qualche secondo di troppo, ma al momento di tornare in pista Rosenqvist si trova comunque saldamente in seconda posizione. Chi ha perso moltissimo da questa seconda tornata di soste è Palou, che scivola dal quarto all’undicesimo posto.
La situazione nelle prime tre posizioni è abbastanza tranquilla, mentre nelle posizioni di rincalzo si verificano alcuni movimenti interessanti: in un paio di giri prima Herta e poi Ericsson superano Dixon e Power, risalendo al quinto e al sesto posto.
Al 36° giro, poco prima dell’ultima tornata di soste, Herta si prende il quarto posto ai danni di Ferrucci, mentre Dixon ha finalmente la meglio su Power per la settima posizione. L’australiano del Team Penske, nel tentativo di risparmiare carburante, perde altre posizioni a vantaggio di Newgarden, Sato e Palou prima di rientrare ai box al termine del 39° giro; oltre a Power si ferma anche Ferrucci, che pur dovendo risparmiare etanolo è riuscito a mantenere un ritmo molto più elevato.
Al 40° giro si fermano Herta (che nel frattempo aveva perso la quarta posizione a vantaggio di Ericsson), Dixon e Newgarden. Al momento di ripartire, Dixon fa spegnere il motore esattamente com’era accaduto in Gara-1 a Newgarden e perde posizioni su posizioni scivolando in 14esima piazza.
Tra il 41° e il 42° giro si fermano i leader: per primi rientrano O’Ward e Rossi, mentre Rosenqvist ed Ericsson rimandano la sosta di una tornata e si fermano a 13 passaggi dalla conclusione.
A 10 giri dalla fine O’Ward è ancora in testa con 5 secondi su Rosenqvist, 13 su Rossi, 22 su Ericsson e 27 su Herta. Alle spalle dei primi la situazione sembra essersi stabilizzata e l’unica incognita è legata alla tenuta degli pneumatici sulla macchina di O’Ward.
Rosenqvist rosicchia qualche decimo ad ogni giro nei confronti del pilota messicano, ma l’inerzia della gara cambia drasticamente tra il 51° e il 53° giro: O’Ward alza drasticamente i propri tempi e lo svantaggio di Rosenqvist passa da tre secondi a cinque decimi.
La gara si decide al 54° giro: Rosenqvist prende la scia di O’Ward nella discesa verso Curva 5 e prova un primo attacco all’esterno; O’Ward tiene l’interno, allunga la frenata ma arriva leggermente lungo e permette a Rosenqvist di affiancarsi in curva 6; O’Ward esce con mezza macchina davanti a quella dell’avversario, ma la sua accelerazione non è buona come quella dello svedese che nel breve allungo prima di Curva 7 prende la leadership della gara.
O’Ward prova a tenere il ritmo di Rosenqvist nelle curve successive, ma il passo della #10 è insostenibile per il pilota messicano che deve così accontentarsi della seconda posizione. Al termine dei 55 giri è Felix Rosenqvist che conquista il suo primo successo in carriera nella NTT IndyCar Series; O’Ward è secondo a 3 secondi, Rossi terzo a 9 ed Ericsson quarto a 14; tutti gli altri, a partire da Colton Herta, completano la gara con oltre 30 secondi di distacco da Rosenqvist.
Le classifiche
Immagine di copertina da IndyCar Media/Joe Skibinski
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