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IndyCar | GP Portland 2025, Gara: Will Power e Penske tornano a vincere, Álex Palou è campione per la quarta volta

Autore: Alyoska Costantino
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Pubblicato il 11 Agosto 2025 - 00:31
Tempo di lettura: 5 minuti
IndyCar | GP Portland 2025, Gara: Will Power e Penske tornano a vincere, Álex Palou è campione per la quarta volta
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Dopo un anno di digiuno, Power pone fine al momento buio della squadra. Doppietta titolo-Indy 500 in IndyCar per Palou.


Quella di oggi al Delta Park è una domenica storica, per la IndyCar Series. Il GP Portland 2025, terzultima gara di questa stagione, si conclude dando numerosi spunti e significati, per quelli che sono stati i principali protagonisti di un Gran Premio appassionante e della serie stessa.

A vincere la gara sul tracciato permanente dell’Oregon è stato Will Power. L’australiano si è aggiudicato la sua 43a vittoria in IndyCar terminando un digiuno che durava da un anno intero, proprio dal GP Portland dello scorso anno. Un trionfo che permette anche al team Penske di rivedere la luce in fondo al tunnel, dopo una stagione che, fino ad oggi, non poteva che esser definita disastrosa per la compagine dell’Illinois.

Il successo di Power (importantissimo anche in ottica futura, per consolidare il proprio sedile nel team per il 2026) è arrivato grazie ad un’ottima strategia, ad un gran ritmo gara su gomme morbide e ad una difesa eccezionale nelle fasi finali. Dopo una serie ravvicinata di tre Caution nei primi giri, il #12 ha infatti allungato il primo stint sulle Alternate, rientrando poi in pista, dopo la sosta, davanti ai piloti che avevano compiuto il pit in precedenza.

Negli ultimi giri, però, Will è stato rallentato da diversi doppiati (Marcus Ericsson su tutti) e si è dovuto guardare dall’attacco di Christian Lundgaard e, soprattutto, dal rientro dell’altro grande protagonista di giornata, Álex Palou. Pur essendo giunto solo terzo in gara, lo spagnolo è colui che ha più da festeggiare in questa giornata: il #10 del team Ganassi, infatti, ha conquistato il suo quarto alloro iridato a coronamento di una stagione assolutamente incredibile, con otto vittorie e cinque pole position finora conquistate.

Palou, con questo risultato, va ad infrangere numerosi record: si tratta del primo pilota a conquistare, durante la stessa stagione, la 500 Miglia di Indianapolis ed il titolo in IndyCar dai tempi di Dario Franchitti nel 2010. Inoltre, “Mr. Perfect” (questo il suo soprannome, coniato dai telecronisti americani) eguaglia proprio lo scozzese per numero di allori vinti nelle massime serie a ruote scoperte degli Stati Uniti, pareggiando anche i quattro titoli di Mario Andretti e Sébastien Bourdais. Ganassi Racing, inoltre, ottiene il proprio 17° titolo, pareggiando il team Penske nella classifica di tutti i tempi.

Una certezza matematica che, in realtà, è arrivata molto presto durante la gara e al 28° giro per la precisione, quando la vettura di Patricio O’Ward ha cominciato a rallentare in maniera anomala. Il messicano, partito dalla pole position, ha patito un problema tecnico che l’ha messo fuori gioco nelle prime battute, ovvero un guasto all’iniezione elettronica.

Rientrato ai box a passo di lumaca, il #5 ha ripreso la corsa solo diversi minuti dopo e con numerosi giri di ritardo; il guasto tecnico è stato incredibilmente beffardo per Pato che, per quanto fossero esigue, avrebbe sicuramente voluto giocarsi fino all’ultimo le proprie speranze iridate.

A consolare Arrow McLaren ci ha pensato Lundgaard, grande protagonista per tutta la corsa ma soprattutto molto coriaceo nel duello con Palou. Anche davanti al tetracampione il danese, penalizzato di sei posizioni dopo il miglior tempo ottenuto nelle qualifiche, non ha mostrato timori reverenziali, resistendo duramente ad un attacco all’esterno di Álex in curva 6 (anche a costo di allargarlo oltre il cordolo e sull’erba).

Giù dal podio Graham Rahal ed Alexander Rossi, rispettivamente al quarto e quinto posto. La gara dei due volti esperti dei team RLL e Carpenter è passata sotto traccia per via di quanto stesse accadendo nella lotta per il podio degli ultimi venti giri, ma entrambi gli statunitensi sono stati autori di prove solidissime, così quella del sesto classificato Callum Ilott.

L’inglese, infatti, ha continuato la propria striscia di risultati positiva a Portland dopo le belle prove di Toronto e soprattutto di Laguna Seca, confermando i progressi di Prema Racing in questo 2025 di apprendistato nella IndyCar. Meno incisiva la gara di Robert Shwartzman, giunto comunque 15°.

Settima piazza per la seconda delle vetture Penske, quella di Scott McLaughlin, davanti alla coppia di Meyer Shank Racing formata da Marcus Armstrong e Felix Rosenqvist. Soprattutto per lo svedese, partito in prima fila, questa è stata una grossa occasione sprecata: dopo il ritiro di O’Ward, l’ex-Formula E era in una posizione adeguata per poter puntare alla vittoria, ma la sosta anticipata sotto Caution ha compromesso la sua gara e Felix stesso non è stato capace di districarsi bene nel traffico.

Colton Herta completa la top ten, precedendo Scott Dixon. Gara opaca quella del neozelandese, che nella fase finale ha anche dovuto scontare un drive through in pit lane per aver mandato Josef Newgarden in testacoda. Altro boccone amaro per il pilota del Tennessee, giunto solo 24° al traguardo dopo esser rimasto fermo un giro in uscita da curva 2, prima di poter riaccendere il motore tramite il sistema ibrido.

Da segnalare il 12° posto di Christian Rasmussen, non tanto per il risultato in sé quanto per gli avvenimenti in cui il danese è stato coinvolto. Il giovane pilota di Ed Carpenter Racing, infatti, si è fatto notare in una serie di scontri ravvicinati con Conor Daly, culminati con un contatto tra i due alla chicane veloce che ha messo fuori gioco il #76, dopo un duro impatto con le barriere. Il figlio d’arte n’è uscito indenne fortunatamente, ma non ha perso tempo nello sfogarsi apertamente contro Rasmussen per quanto accaduto in pista.

La classifica piloti vede Palou già campione con 626 punti raccolti ed un vantaggio di 151 su O’Ward. Il messicano, quantomeno, ha ancora saldamente tra le mani la seconda piazza, avendo a propria volta un gap di 64 punti su Scott Dixon. Lundgaard, intanto, risale al quarto posto superando Kyle Kirkwood (oggi solo 20°), mentre Power (342 punti) recupera terreno ed è sesto nella generale, avendo scavalcato Rosenqvist (337), Herta (333) ed Armstrong (331).

Il prossimo appuntamento della IndyCar sarà tra due settimane, per la sedicesima e penultima gara della stagione. Si correrà nuovamente su un ovale breve, nello specifico al Milwaukee Mile di West Allis per la Snap-On 250, altra gara in cui Penske, reduce dalla vittoria dell’anno scorso con McLaughlin, potrebbe fare molto bene.

Qui i risultati del GP Portland e la classifica piloti aggiornata.

Fonte immagini: indycar.com

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