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IndyCar | GP Portland 2024: Will Power vince con una gara perfetta su Palou e Newgarden

di Alessandro Secchi
alexsecchi83 alexsecchi83
Pubblicato il 26 Agosto 2024 - 00:13
Tempo di lettura: 5 minuti
IndyCar | GP Portland 2024: Will Power vince con una gara perfetta su Palou e Newgarden
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Power mette in scena una gara senza sbavature, prendendo la testa della corsa al via per non lasciarla più

È Will Power il vincitore del GP di Portland 2024 della IndyCar Series. Il pilota del team Penske ha guidato la gara per tutta la sua durata, dopo aver conquistato la testa della corsa al via sul poleman Santino Ferrucci, con un sorpasso millimetrico alla prima chicane in fondo al rettilineo dei box.

Con Dixon subito fuori dai giochi (incidente nel corso del primo giro) e Ferrucci senza il passo per restare con Power (superato anche da Palou) si è aperta una lotta per la vittoria che è durata per tutta la gara tra lo spagnolo di Ganassi e il portacolori del team Penske. La gara, corsa su tre soste, ha visto i due vicinissimi per gran parte della sua durata, alternati nel rientro in pitlane in tutte e tre i pit stop. La gara è stata regolare, senza interruzioni con caution a parte quella iniziale per l’incidente di Dixon, con Power abile a mantenere Palou a distanza di sicurezza e freddo nei momenti in cui, causa traffico, ha sentito il fiato sul collo del leader del campionato alle spalle.

Penske completa una buona gara anche con Josef Newgarden e Scott McLaughlin. Newgarden, partito 5°, è risalito fino alla posizione bassa del podio. Meglio ha fatto il compagno di squadra, partito addirittura 20° dopo una pessima qualifica e tornato in top ten, chiudendo settimo. Quarta posizione per Colton Herta, autore di una gara diligente e con quattro posizioni recuperate rispetto al via. L’americano era in lizza per la terza posizione quando la sua monoposto si è spenta in pitlane alla ripartenza dall’ultima sosta. Per la fretta, Herta ha riavviato la vettura tramite l’ibrido, cosa vietata in pitlane, incappando nell’obbligo di “restituire” i secondi guadagnati senza affidarsi all’avviatore manuale. Dietro di lui buone le gare dei due Marcus, Armstrong ed Ericsson, rispettivamente quinto e sesto.

La gara di Santino Ferrucci, dopo la pole fantastica di ieri, si è chiusa con l’ottavo posto finale davanti a Graham Rahal e Kyle Kirkwood, che hanno chiuso la top ten. Disastrosa la seconda metà di gara di Romain Grosjean, ai piani alti della classifica fino ad un testacoda con rientro pericoloso che gli è costato la possibilità di segnare buoni punti.

La Cronaca

Will Power prende subito la testa della corsa alla prima chicane, ma il primo colpo di scena è quello che vede Scott Dixon a muro nel corso del primo giro. Kirkwood porta il neozelandese sullo sporco: Dixon torna in pista ma è più lento di chi sopraggiunge, Fittipaldi tenta di infilarsi all’interno ma decolla sul cordolo interno, tocca la monoposto del team Ganassi e la manda a muro. Subito Caution.

Si riparte all’inizio del sesto giro con Power davanti a Ferrucci, Palou, Grosjean e Lundgaard. Fittipaldi viene penalizzato con un DT per la toccata con Dixon. Siegel, Daly, Simpson, Harvey e Lundqvist si sono già fermati ai box.

Palou passa Ferrucci e sale al secondo posto, mentre Herta prende la quinta posizione su Lundgaard. Power cerca di scappare da Palou ma, dopo 20 giri, i due sono distanziati di poco più di un secondo.

Fittipaldi continua la sua domenica no, toccando e mandando in testacoda Conor Daly all’inizio del 23° giro (riceverà un secondo DT) e poi, un paio di passaggi dopo, ostacolando leggermente Will Power con Palou aggressivo alle spalle.

Dopo 30 giri Power comanda su Palou, Ferrucci, Grosjean, Herta, Newgarden, Armstrong ed Ericsson.

Con le prime soste effettuate, Power resta in testa su Palou, Kirkwood, Newgardem Grosjean e Ferrucci, che ha passato Herta dopo un errore dell’americano.

Power allunga leggermente su Palou, portandosi a 2.7 secondi dopo 45 giri. Il pilota Penske guida la gara su Palou appunto, Kirkwood, Newgarden, Grosjean, Ferrucci, Herta e Armstrong. Il vantaggio su Palou aumenta a 3.5 secondi a metà gara e prima del secondo giro di soste.

Il 62° giro è quello del disastro di Grosjean. Il francese va in testacoda alla chicane, viene colpito da Rasmussen mentre tenta di ripartire e poi esce ancora di pista su tre ruote a causa di una foratura.

Nel frattempo, Palou si è riportato sotto alla Penske di Power quando siamo a 65 giri sui 110 totali, con Newgarden terzo su Herta, Ferrucci e Armstrong. Grosjean viene penalizzato con un DT per il rientro pericolo in pista.

Liberatosi di un po’ di traffico, Power si riporta sopra il secondo e mezzo di vantaggio su Palou al 74° giro, mentre Newgarden si trova a 8.5 dalla testa.

All’84° giro Palou si è riportato ancora sotto Power, mentre c’è lotta anche per la terza posizione tra Newgarden e Herta. Proprio Herta rientra ai box all’86° passaggio e stalla per un paio di secondi perdendo tempo prezioso. Un giro dopo tocca a Power e Newgarden effettuare l’ultima sosta. Ancora un passaggio ed è Palou a fermarsi. Lo spagnolo esce dai box distanziato di più di due secondi e mezzo, con i primi due su gomme diverse, soft per Penske e dure per Palou.

Al 90° giro, con le terze soste effettuate, Power comanda con 3.2 su Palou, 17 secondi su Newgarden e 20 su Herta. Colpo di scena al 92° giro: Colton Herta rallenta e perde sette secondi in un giro, per poi riprendersi, ma si scopre che è stato costretto a rallentare per uso improprio del sistema ibrido in pitlane.

A 12 giri dal termine il vantaggio di Power sale a 5.7 secondi, con Palou che sembra aver alzato ormai bandiera bianca. Il finale di gara non vede cambiare i valori in pista, con lo spagnolo che sale addirittura a 9 secondi di ritardo. Finisce così, con Power che vince su Palou e Newgarden.

Con questo risultato, Herta sale a quota 484 punti in classifica a tre gare dal termine con 54 punti di vantaggio su Will Power e 67 su Colton Herta.

Segue il risultato di gara e la rpima parte della classifica

Immagine: Media IndyCar

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