Indycar | GP Portland 2023, la cronaca della gara al Delta Park

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
4 Settembre 2023 - 20:24
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Álex Palou ha vinto il GP Portland 2023 ed ha conquistato il suo secondo titolo nella Indycar Series.


Segue la cronaca del GP Portland 2023, penultima prova del campionato Indycar Series. A vincere la gara, conquistando contemporaneamente il secondo titolo nella serie, è stato Álex Palou su Dallara-Honda del team Chip Ganassi Racing, davanti a Felix Rosenqvist (Arrow McLaren SP) e al compagno di squadra e rivale Scott Dixon. La gara è durata 110 giri.


La scelta delle gomme al via della gara di Portland si rivela importante, come da prassi nelle corse della Indycar: Graham Rahal, come prevedibile, opta per le Alternate partendo dalla pole, ma gran parte dei suoi avversari, come Palou, sceglie invece le Primary.

Al via Rahal ha un ottimo slancio all’esposizione della bandiera verde e mantiene il comando su Scott McLaughlin mentre Palou, dall’esterno della 2, supera sia Scott Dixon che Colton Herta, mettendosi in terza posizione. Già durante il primo giro avviene il primo incidente in curva 7, con Romain Grosjean che colpisce il retrotreno di Callum Illott dopo che entrambi erano finiti fuori pista e sull’erba, alzando un gran polverone.

Il franco-svizzero danneggia pesantemente la sospensione anteriore sinistra ed è costretto immediatamente ai box per delle lunghe riparazioni, che saranno complete solo al dodicesimo giro. Al terzo passaggio, intanto, Will Power finisce in testacoda in curva 4 nel tentativo di resistere all’attacco di Alexander Rossi; l’australiano non sbatte ma gli si spegne il motore e la direzione gara deve dichiarare la prima caution.

Mentre il campione in carica riparte con un giro di ritardo, i piloti si preparano alla ripartenza e le scintille arrivano dal duello in casa Arrow McLaren, tra Rossi e Felix Rosenqvist per la settima posizione: i due si scambiano la posizione un paio di volte, fino a quando lo svedese non scavalca definitivamente l’americano. Rahal, intanto, ha 1″5 di vantaggio sul pilota Penske alle sue spalle.

Al diciannovesimo giro, comincia il girone delle soste per i big: Colton Herta rientra e lo stesso fanno Rossi e Marcus Ericsson, col #7 che paga una sosta lenta e si ritrova in lotta con Rinus VeeKay e Christian Lundgaard in uscita dai box, finendo in 20a posizione. Va anche peggio ad Herta, il quale supera il limite di velocità in corsia box e deve quindi compiere un drive through nel giro successivo.

Palou, intanto, sale in seconda posizione e comincia a ridurre il proprio svantaggio da Rahal a solo mezzo secondo, con McLaughlin intanto già rientrato per la sua sosta. Al 22° giro il leader della gara rientra e torna in pista sì davanti al neozelandese, ma alle spalle del duo McLaren Rosenqvist-O’Ward, rientrati ai box insieme.

Lo stint di Palou e Dixon, ora in testa alla gara, è decisamente più lungo e redditizio rispetto ai due piloti in prima fila, segno che partire con le gomme dure è stata la scelta corretta. Quando Álex rientra per la sua prima sosta al 31° giro, il suo vantaggio sul compagno-rivale è di 3″, ma nel suo ultimo passaggio lo spagnolo è stato rallentato da Jüri Vips. Quando esce dai box, Palou ha 11″ di vantaggio su Rahal e McLaughlin.

Nel giro successivo è il turno di Dixon di rientrare, mentre Josef Newgarden scavalca McLaughlin e punta alla sesta posizione occupata dal poleman. Kyle Kirkwood, intanto, rientra ai box al 39° giro dopo uno stint piuttosto lungo.

La fase centrale della gara si rivela la più preoccupante per Palou: dopo soli diciotto giri, lo spagnolo torna ai box con un set di Alternate che non ha funzionato granché, permettendo così a Dixon e a Rosenqvist di allungare i rispettivi secondi stint per, eventualmente, avere una situazione col carburante migliore nel finale. Il #10, nel frattempo, rientra nono davanti ad Hélio, da cui si difende anche in maniera molto aggressiva pur di non perdere la posizione.

Al 50° giro, il successivo, entra Newgarden per la sua seconda sosta, imitato un paio di giri dopo da McLaughlin e Rahal i quali, dopo i loro pit, vengono scavalcati con facilità anche da Ericsson e da Rinus VeeKay. Il #3 viene anche attaccato da Rossi alla chicane veloce.

Rosenqvist e Dixon riforniscono rispettivamente al 58° e 60° giro, col pluriridato che monta le gomme morbide per la prima ed ultima volta in gara. Palou ora è tornato al comando ed ha un vantaggio di 10″, ma dovrà allungare sensibilmente i prossimi due stint (e sperare in una neutralizzazione) per evitare di fare una seconda sosta.

Fino al 77° passaggio la situazione rimane in stacco, con giusto la sfida tra Kirkwood (uscito dai box) ed Hunter-Ray ad accendere un po’ gli animi. Davanti, intanto, la situazione distacchi vede Palou con un vantaggio di meno di 7″ su Dixon.

All’80° giro Palou entra ai box ed imbarca il pieno di etanolo, ritrovandosi anche nel traffico tra Sting Ray Robb, doppiato, e Rahal, col quale deve lottare per la sesta posizione. Dixon, tuttavia, non riesce ad allungare come voluto lo stint con le Alternate e si ferma solo due giri più tardi, rientrando in pista con un ritardo di circa 3″-4″ dall’iberico. Paura, intanto, nella piazzola di Marcus Armstrong, col neozelandese che perde una ruota alla ripartenza dopo che questa non è stata fissata bene dal meccanico.

Anche Pato O’Ward vorrebbe inserirsi nella lotta per la vittoria, ma ad ostacolarlo c’è il doppiato Hunter-Ray, che non gli lascia strada alla chicane veloce e lo costringe anche a forzare in uscita dall’ultima curva. Canapino, intanto, taglia sull’erba la stessa chicane e finisce in testacoda, causando così la seconda caution.

La direzione gara, prima di esporla, lascia che David Malukas e Felix Rosenqvist facciano la loro sosta, in modo da non falsare il risultato. Mentre Canapino riparte dalla via di fuga, Palou è tornato in testa davanti a Rosenqvist, a Dixon e ad O’Ward. Il neozelandese, via radio, si lamenta col proprio box per non esser rimasto più a lungo in pista nel precedente stint.

All’89° giro la Pace Car rientra e la gara riprende, con Palou che mantiene serenamente il comando su Rosenqvist; dai box hanno avvisato il #10 che non ci sono preoccupazioni per il carburante e ciò mette Álex nelle condizioni di spingere. Dixon, nel frattempo, deve difendersi dall’attacco di O’Ward e a dargli una mano è Armstrong, il quale lo lascia passare e si frappone poi tra i duellanti facendo perdere qualche metro al messicano. Herta, intanto, si aggiudica la nona posizione a spese di McLaughlin.

C’è anche un grosso spavento dato da Ericsson e Rossi, con lo statunitense che entra in contatto con la ruota posteriore destra dello svedese in pieno rettilineo, finendo per rompere l’ala e dovendo tagliare ad alta velocità per la chicane. Rossi riesce a tornare ai box immediatamente per la sostituzione dell’ala, ma la sua gara è fortemente compromessa (mentre Ericsson riesce a proseguire indenne). Ciò permette ad Herta e a Malukas di recuperare una posizione.

Palou, in testa, comincia a ricostruire il proprio vantaggio ed il suo ritmo infernale pare la ciliegina sulla torta perfetta per coronare questa gara. L’ultimo spavento lo regala il testacoda di Colton a quattro giri dalla fine, col pilota Andretti che tenta di avvicinarsi ad Ericsson ma finisce nell’erba di curva 6, girandosi e perdendo cinque posizioni. Il motore Honda della sua Dallara, però, non si spegne ed il #26 riprende dalla 13a posizione, dietro un Rahal scomparso dopo le soste.

Gli ultimi giri sono una passerella per Álex Palou, che conquista la sua quinta vittoria stagionale e, soprattutto, il secondo titolo Indycar, cosa che gli permette di eguagliare, tra gli altri, Will Power, Josef Newgarden ed Alex Zanardi. Rosenqvist è secondo mentre Dixon deve alzare bandiera bianca nella corsa iridata col terzo posto di gara. O’Ward, Newgarden, VeeKay, Ericsson, Malukas, McLaughlin e Kirkwood completano la top ten.

Nella classifica piloti Palou corona quest’impresa toccando quota 618 punti contro i 527 di Dixon, mentre Josef Newgarden, terzo, è ancora più staccato con 470 punti, ovvero 148 di ritardo. La lotta per il podio della classifica di campionato sarà a tre a Laguna Seca, con Pato a soli nove punti dal #2 e McLaughlin a -22 dal compagno.

Qui i risultati della gara e la classifica iridata Indycar ad una gara dalla fine.

Fonte immagine: indycar.com

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