Ancora una volta lo spagnolo gestisce al meglio ogni situazione ed ottiene l’ottava vittoria dell’anno. Lundgaard ed Herta a podio.
Dopo la prestazione maiuscola vista in qualifica, in gara a Laguna Seca non c’è stata storia. Il GP Monterey 2025 della IndyCar Series ha visto trionfare Álex Palou, che si è dimostrato assolutamente dominante sul tracciato californiano, in cui ha ottenuto il proprio terzo successo dopo quelli delle edizioni 2022 e 2024.
Per il catalano è, allo stesso tempo, anche l’ottavo sigillo di campionato su quattordici gare, che lo pone tra i grandi in termini di record: il 2025 di Palou è tra le dieci stagioni con più vittorie di sempre, affiancando il nome di Álex a quello di altri grandi nomi della serie americana, quali Mario Andretti, Michael Andretti, Sébastien Bourdais o Al Unser Jr.
Una gara, quella nella Laguna, dominata quasi in ogni sua fase, nonostante le numerose Caution susseguitesi sin dalle prime battute del Gran Premio. Il #10 di casa Ganassi è stato sempre pronto a ricostruire un vantaggio decisivo ad ogni ripartenza, senza mai dare nessuna chance agli avversari di tentare un attacco. Honda, come motorista, mantiene inalterata la propria striscia di vittorie in quest’evento, rientrato in calendario dal 2019.
Il podio è stato completato da Christian Lundgaard e Colton Herta. Il danese, dopo delle qualifiche non eccezionali, ha guadagnato posizioni sfruttando una Caution a quindici giri dalla fine per il testacoda di Marcus Ericsson sul Rahal Straight (tra l’altro chiamata in ritardo rispetto a quando serviva), mentre lo statunitense si conferma uno dei migliori interpreti del tracciato californiano.
Patricio O’Ward, partito in prima fila al fianco di Palou, ha concluso al quarto posto sulla seconda Arrow McLaren. Dal messicano ci si aspettava un po’ più di battaglia con lo spagnolo per poter insidiare la sua leadership di campionato, ma un brutto start e l’attacco subito da Herta all’Andretti Hairpin l’hanno relegato ai piedi del podio, davanti al rimontante Scott Dixon (che, ancora una volta, ha pescato il coniglio dal cilindro grazie ad una strategia impeccabile).
La sorpresa più grossa di questa gara è Callum Ilott, giunto sesto. L’inglese di Prema Racing aveva già dimostrato il proprio potenziale durante la Practice 1 del venerdì, ma il risultato ottenuto va oltre ogni più rosea aspettativa del pilota di Cambridge e della squadra veneta. Meno fortunato Robert Shwartzman, 21° al traguardo e vittima di un contatto già al primo giro in curva 3, provocato da Conor Daly.
A seguire Ilott troviamo il primo dei piloti Penske, Will Power. La gara dell’australiano è stata, finalmente, priva di scossoni o passi falsi, ma allo stesso tempo il #12 non è stato capace di massimizzare l’ottima posizione di partenza rimediata in qualifica. I suoi due compagni di squadra, Scott McLaughlin e Josef Newgarden, hanno concluso rispettivamente decimo ed 11°, per un GP in cui la squadra dell’Illinois non ha patito sfortune ma comunque opaco in linea di massima.
A completare la top ten, in mezzo ai due Penske, ci sono Marcus Armstrong e Christian Rasmussen, autori di una gara tutta d’attacco. Specie il neozelandese di Meyer Shank non ha mostrato timori reverenziali entrando in battaglia con Power e Newgarden, risollevando un Gran Premio iniziato malissimo per il team “satellite” di Ganassi a causa di un contatto tra Felix Rosenqvist e Kyffin Simpson, provocato da quest’ultimo con una frenata sbagliata in curva 6. Questo episodio ha provocato la prima Caution di gara al giro 1.
Gara (e weekend in generale) sottotono per Kyle Kirkwood, solo 16° al traguardo e reo di aver mandato fuori pista Rinus VeeKay con un tamponamento in curva 3. Dalla successiva penalità rimediata il #27 non è stato in grado di risollevarsi, chiudendo il GP Monterey alle spalle di Alexander Rossi. Occasione sprecata anche per Nolan Siegel, che ha passato anche dei giri al comando avendo anticipato la prima sosta, ma ha rovinato tutto con un testacoda in uscita dal Cavatappi mentre era in lotta con Louis Foster.
Il campionato piloti torna ad essere fortemente indirizzato: Palou comanda con 590 punti ed un vantaggio abissale di 121 su O’Ward, il quale è saldamente al secondo posto. Adesso la sfida principale è per il gradino più basso del podio iridato, con Dixon che balza in terza piazza a -198 ai danni di Kirkwood (a -213 da Palou) e di Lundgaard (-233). Perde terreno cruciale Rosenqvist, il quale ora ha Herta a soli due punti ed il compagno Armstrong ad otto lunghezze.
Dopo un luglio intensissimo, la IndyCar si prenderà una pausa di due settimane prima dell’ultimo Gran Premio su un circuito permanente, ovvero il GP di Portland nell’Oregon. Lo scorso anno questa pista ha regalato a Will Power la propria ultima vittoria in carriera e chissà che, finalmente, non possa esserci un attimo di respiro per il team Penske, anche se il favorito d’obbligo, manco a dirlo, sarà lo spagnolo di Chip Ganassi Racing, il quale potrebbe già mettere a segno il match-point iridato.
Qui i risultati della gara di Laguna Seca ed il campionato piloti, a tre round dalla fine.
Fonte immagine: indycar.com
AVVISO: Se vuoi ricevere le notifiche dei nuovi articoli pubblicati, scegliendo tu per quali categorie abilitare gli avvisi, collegati al nostro NUOVO GRUPPO TELEGRAM
Stai visualizzando da visitatore. Accedi o registrati per navigare su P300.it con alcuni vantaggi
È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.