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IndyCar | GP Mid Ohio 2024: la prima Pole dell’era ibrida è di Palou. O’Ward dietro per appena 2 millesimi, tanti big indietro

di Alessandro Secchi
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Pubblicato il 7 Luglio 2024 - 01:55
Tempo di lettura: 3 minuti
IndyCar | GP Mid Ohio 2024: la prima Pole dell’era ibrida è di Palou. O’Ward dietro per appena 2 millesimi, tanti big indietro

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La prima qualifica della nuova era ibrida della IndyCar va al due volte campione del team Ganassi.

L’esordio dell’era ibrida della IndyCar avviene senza grossi problemi nelle qualifiche del GP Mid Ohio, dove Alex Palou comanda tutte le sessioni in cui prende parte conquistando la Pole per appena due millesimi sulla Arrow McLaren di Pato O’Ward, unico a tenere il passo dello spagnolo nel finale.

Palou, come detto, ha ottenuto il miglior tempo nel suo turno nel round 1 e anche nel round 2, con i 12 migliori dai due gruppi precedenti. Nel corso delle varie sessioni si sono registrate esclusioni importanti: Scott Dixon, Will Power e Josef Newgarden, per citare tre big, partiranno rispettivamente 14°, 16° e 18° nella gara di domani.

Ottima la prestazione di David Malukas. Dopo le varie vicissitudini degli ultimi mesi, il pilota Meyer Shank si piazza in terza posizione davanti a Colton Herta e Marcus Armstrong (ottima anche la sua qualifica). Ultimo posto nella Fast 6 per Marcus Ericsson con Andretti che piazza due monoposto nei primi 6 così come Ganassi.

Il primo pilota del Team Penske è Scott McLaughlin, settimo e primo degli esclusi del secondo round. Con Power e Dixon che partono arretrati, Palou (già in testa alla classifica) ha la possibilità di allungare ulteriormente.

Le qualifiche hanno offerto l’opportunità di vedere in azione il nuovo sistema ibrido, con le batterie che si rigenerano in fase di frenata e la potenza immagazzinata che può essere scaricata a discrezione del pilota nel corso del giro. La potenza disponibile, almeno dalle grafiche a disposizione, cala rapidamente, quindi sta al pilota gestire al meglio dove e quanta utilizzarne.

Nel primo gruppo passano Palou (con il miglior tempo, 1:05.491), Malukas, Rossi, McLaughlin, Rasmussen ed Ericsson. Esclusi Rosenqvist, Kirkwood, Sigel, Rahal, Ferrucci, Fittipaldi e il rookie Sowery, con qualche problema tecnico alla sua monoposto.

Nel secondo gruppo i primi colpi di scena. Passano Armstrong (milgior tempo, 1:05.504), Herta, Lundgaard, O’Ward, Kundqvuist e Grosjean. Restano esclusi nomi eccellenti: non passano infatti al turno successivo Dixon, Power e Newgarden, esclusi insieme a Veekay, Canapino, Simpson, Robb e Harvey.

Il round 2, con i 12 migliori dei primi due turni, vede passare alla Fast 6 Palou (miglior tempo, 1:05.284), O’Ward, Herta, Malukas, Armstrong ed Ericsson. Uscita eccellente quella di McLaughlin, settimo, oltre a quelle di Rossi, Rasmussen, Lundgaard, Lundqvist e Grosjean.

Dopo i primi tre gruppi da 10 minuti, arriva la Fast 6 da 6 minuti. Palou si mette subito in testa in 1:06.015, ma O’Ward risponde in 1:05.513, portandosi in testa su Malukas e lo stesso Palou. Lo spagnolo, però, è implacabile e a tempo già scaduto migliora il suo tempo in 1:05.351. O’Ward ha l’ultimo colpo in canna ma resta ad appena 2 millesimi dalla Pole in 1:05.353, con McLaughlin terzo davanti a Rossi, Malukas e Rasmussen.

Seguono i tempi finali delle qualifiche.

Immagine: Media IndyCar

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