Mezzo secolo di motorsport in California del Sud sarà celebrato questo weekend con la 50ª edizione dell’Acura Grand Prix di Long Beach
Oltre a F1, Motomondiale e Superbike, anche la IndyCar sarà di scena in questo weekend con la 50a edizione del GP di Long Beach. L’evento ha avuto il suo via nel 1975 con una gara di Formula 5000, ma la IndyCar e le sue antenate hanno avuto un ruolo fondamentale nel trasformarlo nella vetrina dei circuiti cittadini del Nord America. Nessun altro evento di questo tipo – passato o presente – ha il prestigio di Long Beach.
L’attuale tracciato è costituito da 11 curve e circa 3,2 km, attraversa Shoreline Drive e passa davanti alla fontana dell’Acquario del Pacifico, una delle due zone più caratteristiche insieme all’iconico tornante finale, presente fin dalla prima edizione.
Molti dei migliori piloti della storia hanno domato questo tracciato. Scott Dixon, sei volte campione della serie, ha vinto la gara lo scorso anno, regalando al team Chip Ganassi Racing la settima vittoria a Long Beach. Dixon vinse per la prima volta qui nel 2015. Anche il Team Penske – la squadra più vincente nella storia della serie – ha conquistato sette successi, l’ultimo con Josef Newgarden (due volte vincitore della Indy 500) nel 2022.
La prima sfida dell’associazione organizzatrice del GP di Long Beach fu dimostrare alla Formula 1 di poter ospitare un evento di livello in una città portuale industriale in declino. Non fu facile dare vita alla visione di Chris Pook, e ancora oggi c’è chi racconta di essere entrato gratis a quella prima edizione. Quella gara inaugurale fu vinta da Brian Redman su una Lola del team Carl Haas Racing.
La F1 arrivò a Long Beach nel 1976 con grande clamore, ma fu la vittoria di Mario Andretti nel 1977 – già vincitore della Indy 500 nel ’69 – a trasformare l’evento in un appuntamento imperdibile. Tra i vincitori successivi ci furono campioni del mondo come Nelson Piquet, Alan Jones e Niki Lauda.
Nel 1984 ecco l’arrivo della IndyCar e fu proprio Mario Andretti a vincere la prima edizione della nuova era. Mario vinse anche nel 1985 e nel 1987, mentre suo figlio Michael trionfò nel 1986 e 2002, vittorie che corrispondono alla sua prima ed ultima vittoria in carriera.
Per celebrare i 50 anni, sono previste gare con vetture storiche delle tre categorie principali – Formula 5000, F1 e INDYCAR.
Pochi eventi possono vantare un tale legame con i campioni come Long Beach. I primi 27 vincitori sotto il marchio Indycar hanno o avrebbero vinto il campionato o la Indy 500. Al Unser Jr., due volte campione e due volte vincitore a Indianapolis, guida la classifica con 7 vittorie a Long Beach. Paul Tracy ha vinto 4 volte, Sebastien Bourdais 3. Altri campioni o vincitori della Indy 500 con successi a Long Beach includono: Danny Sullivan, Jimmy Vasser, Alex Zanardi (2), Juan Pablo Montoya, Helio Castroneves, Will Power (2), Dario Franchitti, Ryan Hunter-Reay, Takuma Sato, Simon Pagenaud e Alexander Rossi (2).
Cinque dei primi 10 piloti in classifica quest’anno hanno già vinto a Long Beach, tra cui Dixon (3°), Kyle Kirkwood (6°) e Colton Herta (8°), entrambi di Andretti Global. Dixon, Rossi (9°) e Power (14°) contano due vittorie ciascuno. Newgarden (7°) è l’altro vincitore presente.
Curiosamente, né Palou (leader della classifica dopo due vittorie iniziali), né Pato O’Ward (2°) hanno mai vinto qui, pur avendoci provato. Palou ha sempre chiuso nei primi cinque in quattro gare, incluso il 3° posto del 2023. O’Ward ha chiuso 5° nel 2022. Andretti Global vanta grande tradizione: oltre a Herta (2021) e Kirkwood (2023), ha vinto nel 2010 (Hunter-Reay), 2011 (Mike Conway), e due volte con Rossi (2018 e ’19). L’attuale squadra – che include anche il vincitore della Indy 2022 Marcus Ericsson – ha vinto tre gare su circuiti cittadini nelle ultime due stagioni, inclusa la doppietta a Toronto nel 2023.
Dixon ha vinto 58 gare nella sua illustre carriera, ma poche stressanti come quella del 2024. Partito ottavo, sembrava avere poche speranze. Effettuato il secondo pit stop al 51° giro, prese la testa quando Herta rientrò 10 giri dopo. Negli ultimi 10 giri, con Newgarden, Herta e Palou in rimonta, Dixon dovette gestire gomme e carburante. Il contatto tra Herta e Newgarden al tornante favorì Dixon, che resistette e vinse con un margine di 1 secondo.
“È una pista difficile. Ci sono grandi staccate e strategie decisive. È molto tecnica. Anche se il circuito ha subito molte modifiche, da quando l’ho visto per la prima volta nel 1999 è rimasto sostanzialmente lo stesso. Questo permette grandi gare”. Questo il commento del sei volte campione.
Gli orari
Sabato 12 aprile
00:00 | FP1
17:30 | FP2
20:30 | Qualifiche
Domenica 13 aprile
18:00 | Warmup
22:30 | Gara (Sky Sport F1)
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