Indycar | GP Indianapolis 2021: La cronaca e le classifiche

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Andrea Gardenal
16 Maggio 2021 - 09:19
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A seguire il resoconto e le classifiche del GP di Indianapolis 2021 vinto da Rinus VeeKay davanti a Romain Grosjean e ad Alex Palou.

La cronaca

La griglia di partenza vede Romain Grosjean e Josef Newgarden in prima fila, Harvey e Palou in seconda, McLaughlin e Daly in terza. Il poleman francese parte alla grande e tiene senza problemi la prima posizione, mentre Harvey guadagna la seconda posizione alle spalle di Newgarden.

Alle loro spalle, Daly non parte benissimo e viene risucchiato a centro gruppo: all’imbuto della prima staccata il pilota americano viene toccato da Pagenaud nella ruota posteriore destra e va a sua volta a sbattere contro Rahal, generando un po’ di scompiglio a centro gruppo: diversi piloti finiscono sull’erba per evitare l’incidente, mentre O’Ward tira dritto e torna in pista da una via di fuga secondaria appositamente predisposta per questo scopo.

Chi ha la peggio, tuttavia, è proprio Daly, la cui macchina rimane bloccata sull’erba dopo i tanti colpi subiti. La pace car viene richiamata in pista mentre i commissari recuperano la vettura #20, che sarà rimessa in pista solamente mezz’ora dopo.

Durante la caution Dixon e O’Ward rientrano ai box per controllare le vetture e soprattutto per riempire il serbatoio di etanolo; lo stesso fa Rahal, la cui vettura presenta però dei danni, almeno estetici, ben più evidenti. I meccanici usano un po’ di nastro adesivo per rattopparla, ma l’appendice aerodinamica davanti alla sua ruota posteriore destra rimarrà in posizione instabile per il resto della gara.

Si riparte all’inizio del Giro 5 con Grosjean al comando davanti a Harvey, Newgarden, Palou, McLaughlin e VeeKay; le prime posizioni non cambiano, con il solo Jones che passa Pagenaud per la nona posizione. Grosjean allunga immediatamente e alla fine del settimo giro ha gia 2 secondi su Harvey, che in questo primo stint di gara sta utilizzando le meno performanti gomme dure; Newgarden e Palou seguono da vicino con le gomme morbide.

Bourdais è il primo a fermarsi in regime di bandiera verde al Giro 10; due tornate dopo si ferma VeeKay, che si trovava in sesta posizione, imitato al passaggio successivo da Harvey e McLaughlin. Al Giro 14 si fermano anche Newgarden, Herta e Pagenaud. Forte di una sosta molto rapida, il pilota americano del Team Penske riesce a tornare in pista davanti a Harvey; quest’ultimo, tuttavia, è più rapido e al Giro 17 si riprende la posizione in Curva 7.

Oltre a Harvey, anche VeeKay dimostra un ottimo stato di forma in questa fase di gara: al Giro 19 l’olandese supera a sua volta in Curva 7 il due volte campione dalla NTT IndyCar Series, ripetendo la manovra compiuta 4 tornate prima su Scott McLaughlin.

In testa alla gara rimangono Grosjean e Palou, che si fermano in coppia al termine del Giro 25: il francese torna al comando della gara, ma in questi giri ha perso un po’ di terreno nei confronti di Harvey che ora è a due soli secondi di ritardo da lui; lo spagnolo riparte invece davanti a Harvey, occupando la terza posizione (virtuale, giacché alcuni piloti non si sono ancora fermati).

La prima tornata di pit stop si completa al Giro 30 con la sosta di Graham Rahal, che pianifica di completare la gara con una fermata in meno rispetto ai suoi avversari. A situazione stabilizzata, Grosjean è in testa con 2 secondi su Harvey, 6 su Palou, 7 su VeeKay, 13 su Newgarden e 14 su McLaughlin e Herta.

In questi passaggi l’unico sorpasso nelle prime posizioni avviene per opera di Pagenaud, che al Giro 36 si libera di Herta in Curva 7 dopo aver provato un primo attacco in Curva 1. Al termine di quello stesso giro, VeeKay dà il via alla seconda tornata di rifornimenti.

Al Giro 37 si interrompe la bella gara di Harvey: in occasione della sua sosta, la sua macchina viene rimessa a terra mentre la posteriore destra non è ancora avvitata e il pilota inglese perde diversi secondi; una volta tornato in pista, lo stesso pneumatico inizia ad afflosciarsi e Harvey è costretto a tornare una seconda volta ai box per sostituire di nuovo gli pneumatici. Per aggiungere la beffa al danno, in occasione di uno di questi pit stop Harvey attraversa la linea bianca che delimita la corsia di rientro in pista e per questo motivo viene penalizzato con un drive through.

Mentre Harvey è alle prese con i suoi problemi, ai box le soste si susseguono: a Giro 39 si ferma Newgarden e una tornata dopo rientra anche Palou; proprio nel giro di rientro in pista di quest’ultimo, VeeKay compie un sorpasso strabiliante infilandosi in mezzo tra lo spagnolo e il doppiato Jimmie Johnson, risalendo virtualmente in seconda posizione. nel giro di rientro in pista, lo spagnolo viene leggermente

Al termine del Giro 43 si ferma Grosjean, che per la prima volta monta gomme dure e che perde un po’ di tempo per regolare l’incidenza dell’ala anteriore: il francese torna in pista subito davanti a VeeKay, che nei giri precedenti gli aveva recuperato diversi secondi, ma nel giro d’uscita l’handicap delle gomme dure e fredde è troppo pesante e alla staccata di Curva 12 l’olandese lo infila portandosi virtualmente in testa alla gara. La sua leadership diventa ufficiale al Giro 48, dopo le soste ai box di Dixon e Hunter-Reay.

Su gomme morbide, VeeKay non ha difficoltà ad allungare: complice qualche sbavatura di Grosjean, il suo vantaggio sul francese sale ben presto al di sopra dei tre secondi, mentre Palou è terzo ad un paio di secondi dal pilota del team Coyne. Il ritmo di VeeKay viene rallentato solamente dai doppiati, in particolare da Montoya che percorre numerosi giri davanti a lui permettendo a Grosjean di riavvicinarsi al leader.

L’ultimo giro di pit stop viene inaugurato al Giro 58 da Graham Rahal, che sta riuscendo nell’impresa di portare a termine la gara con una sosta in meno; due tornate dopo è VeeKay a fermarsi per la terza e ultima sosta, imitato al Giro 62 da Palou e da Newgarden a al Giro 63 da Grosjean; durante queste soste va segnalato solamente un problema nella sostituzione della posteriore destra dello spagnolo del Team Ganassi, che gli fa perdere il contatto con Grosjean.

L’ultima tornata di pit stop viene completata al Giro 65 da Scott Dixon, che avendo ritardato la sosta è riuscito a recuperare diverse posizioni nei confronti di Power, Ericsson, Herta e Hunter-Reay, impegnati in battaglie in pista che hanno fatto perdere loro qualche secondo di troppo; al suo rientro in pista il neozelandese è nono, subito alle spalle del suo connazionale McLaughlin.

A 20 giri dal termine VeeKay ha 5 secondi su Grosjean, 11 su Palou, 16 su Newgarden e 27 su Rahal; tra questi l’unico ad utilizzare gomme dure è Palou, che infatti perde contatto con la coppia di testa e si fa ben presto raggiungere da Newgarden. In questi giri iniziano a cadere anche le prime gocce di pioggia sul circuito di Indianapolis, ma l’acqua in pista è decisamente insufficiente per convincere i piloti a fermarsi per usare le gomme da bagnato.

Nelle tornate conclusive VeeKay allunga ulteriormente portando a 9 secondi il vantaggio su Grosjean, rallentato dalla presenza di Sebastien Bourdais davanti a lui; dietro a loro, Newgarden è sempre più vicino a Palou e a 10 giri dalla fine i due sono separati da appena mezzo secondo; ciononostante, il pilota del Team Penske non avrà mai lo spunto per provare un attacco nelle tornate conclusive della gara.

Dietro a loro, Rahal insegue con oltre mezzo minuto di ritardo dal leader nel tentativo di non farsi superare da Pagenaud. Pur permanendo la necessità di conservare carburante, il compito del pilota americano è agevolato dal fatto che negli ultimi giri Pagenaud si ritrova senza più push to pass a disposizione.

Gli ultimi giri non modificano la classifica: sul traguardo del Giro 85 Rinus VeeKay vince la sua prima gara in carriera nella NTT IndyCar Series prendendo la bandiera a scacchi sullo stradale di Indianapolis; Grosjean chiude in seconda posizione a 5 secondi davanti a Palou, staccato di 15 secondi dalla vetta. Newgarden è quarto davanti a Rahal, che riesce a portare a termine la gara con due sole soste precedendo Pagenaud, Rossi, McLaughlin, Dixon ed Ericsson.

Le classifiche

Immagine di copertina da IndyCar Media/Joe Skibinski

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