Seconda vittoria stagionale per l’alfiere Andretti, Ferrucci ed Herta completano il podio. Palou messo fuori gioco da Malukas.
Il GP Detroit, sin da quando è tornato a disputarsi al Renaissance Center nel 2023, è stato identificato come un evento dalle mille variabili e in cui, spesso e volentieri, può accadere l’inaspettato. Ciò che non è inaspettato è vedere Kyle Kirkwood competitivo nei cittadini durante una gara IndyCar: è stato proprio il pilota di Andretti Global a vincere la gara di stasera. Honda, come motorista, conquista così la sua settima vittoria stagionale su sette prove disputate, proprio nella gara di casa della rivale Chevrolet.
Un successo, quello di Kyle, maturato probabilmente nelle primissime fasi: dopo il primo pit stop il #27 si è ritrovato di nuovo alle spalle del poleman e compagno di squadra Colton Herta, ma a dargli una preziosa mano è stato l’attacco inaspettato di Nolan Siegel in curva 3 sull’altro pilota Andretti, che ha permesso a Kirkwood di approfittarne e di superare a propria volta Herta alla 4.
Per tutto il resto della gara il #26 non è più stato in grado d’impensierire Kirkwood in pista e, al termine della corsa, Colton ha concluso al terzo posto. I due Andretti sono giunti al traguardo a posizioni invertite rispetto al via, con Herta che non è sembrato affatto soddisfatto del risultato finale ottenuto (pur essendo il suo primo podio dell’anno).
In mezzo ai due troviamo la sorpresa di questa gara, ovvero Santino Ferrucci: il tempismo perfetto di una Caution al 67° giro ha permesso all’alfiere di A.J. Foyt di ritrovarsi in testa su una strategia perfetta, ma la mancanza di ritmo e l’usura delle gomme non gli hanno permesso di difendersi degnamente da Kirkwood, una volta ripresa la gara. Per l’italo-americano è comunque il miglior piazzamento in carriera in IndyCar, ottenuto tra l’altro in un cittadino (tipologia di pista poco nelle sue corde).
Proprio alla ripartenza del 73° passaggio è arrivato il colpo di scena più importante della gara, ovvero il ritiro di Álex Palou. L’inizio di campionato da sogno del campione in carica si è interrotto alla bandiera verde del 73° giro, quando David Malukas, alle sue spalle, ha calibrato male la frenata in curva 1 ed ha toccato il posteriore della Dallara-Honda #10, facendola finire addosso le barriere.
Dell’uscita di scena di Palou ne ha approfittato anche Will Power, anche se l’australiano non ha saputo farlo al meglio. Il #12, sulla stessa strategia di Kirkwood ed Herta, era riuscito a risalire fino alla seconda posizione quando mancavano meno di venti giri alla bandiera a scacchi, ma nell’ultima fase della corsa Power è stato preso in contropiede sia da Ferrucci che da Herta, perdendo così il podio e chiudendo quarto.
Questa lotta a tre per la piazza d’onore si è consumata in seguito alla bandiera rossa esposta all’85° giro, provocata dal brutto incidente che ha coinvolto Louis Foster e Felix Rosenqvist. Il debuttante del team Rahal, in fondo al lungo rettilineo della East Jefferson, si è ritrovato con la sospensione anteriore destra divelta e, dopo un contatto col muro di cemento sulla destra, ha centrato in pieno la monoposto dello svedese. Felix è stato portato via in barella per il dolore ad una gamba, ma entrambi i piloti, fortunatamente, sono usciti dalle loro vetture perfettamente coscienti.
A completare la top five è stato il primo dei piloti Ganassi, Kyffin Simpson. Come Ferrucci, anche il #8 si è ritrovato al posto giusto al momento giusto quando c’è stato l’incidente di Callum Ilott in curva 3, ottenendo così il proprio miglior piazzamento in IndyCar. Marcus Armstrong è giunto sesto.
Settima ed ottava posizione per le Arrow McLaren di Patricio O’Ward e Christian Lundgaard. Ripensando all’avvio, la gara della squadra papaya non è stata granché proficua, col danese autore di uno start eccezionale che da quarto l’ha fatto salire al secondo posto in curva 3, ma col prosieguo dell’evento la gara del #7 si è spenta.
Diversa quella di O’Ward, partito 18° ma capace di districarsi nel traffico. Siegel, nonostante la bella manovra su Herta, si è visto rovinare la propria gara per colpa di una tamponata da parte di Scott McLaughlin al 17° giro, sempre dopo una ripartenza. Chiudono la top ten Josef Newgarden ed Alexander Rossi, seguiti da Scott Dixon (409a partenza in una gara IndyCar o della vecchia CART/Champ Car, già sopra il vecchio record di Mario Andretti) e McLaughlin (penalizzato per il contatto con Nolan).
Nonostante i soli cinque punti guadagnati da Palou, parlare di campionato riaperto è ancora un po’ ottimistico: Kirkwood recupera 48 punti allo spagnolo ma è ancora a -102 dalla vetta, mentre O’Ward, suo primo inseguitore, è a -90. Occasione persa per Rosenqvist, con lo svedese che recupera solo cinque punti ad Álex (311 contro 175).
Tra due settimane la IndyCar tornerà in scena e lo farà in Illinois, per la Bommarito 500 sull’ovale di Madison. E’ qui che Palou dovrà riprendersi da questo passo falso, mentre i suoi avversari dovranno cercare di recuperare altri punti sul #10 di Ganassi.
Qui i risultati di gara e la classifica piloti dopo sette gare.
Fonte immagine: indycar.com
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