14° centro in carriera per Palou, che continua a far man bassa nella IndyCar 2025. Lundgaard secondo, McLaughlin terzo.
Ripercorrendo la storia della IndyCar per come la conosciamo, è difficile ricordare un inizio di stagione come quello che sta vivendo Álex Palou. Per l’asso del team Chip Ganassi Racing il GP Alabama ha riservato la terza vittoria in quest’inizio di campionato, oltre che il quarto podio consecutivo.
Per Palou è la 14a vittoria nella serie a ruote scoperte americana, nonché il secondo al Barber Motorsports Park, a quattro anni e poco più dal primo trionfo ottenuto al debutto con la squadra Ganassi. Contando anche il secondo posto di Long Beach, il pilota di Sant Antoni de Vilamajor ha il 100% di podi conquistati nel 2025.
Impressionanti anche i gap patiti dagli inseguitori: nella terza gara di fila disputata senza l’intervento di una o più Caution, il #10 ha rifilato la bellezza di 16″ di distacco a Christian Lundgaard, secondo classificato. Ciò ovviamente non toglie nulla alla splendida gara disputata dal danese, che dalla settima casella in griglia è riuscito, durante il girone delle soste, a balzare al secondo posto; tuttavia, la prestazione di Palou è stata di un altro livello.
Terza posizione per Scott McLaughlin, il quale continua ad essere il principale baluardo del Team Penske. Il neozelandese, partito bene, ha cercato al secondo giro di cogliere di sorpresa lo spagnolo alla frenata di curva 5, ma da lì in poi Álex ha cambiato passo e “Scotty” non ha potuto fare altro che difendere il podio.
McLaughlin, infatti, ha dovuto resistere al rientro in extremis di Rinus VeeKay, autore di un weekend solidissimo. Il pilota della squadra Dale Coyne Racing ha approfittato del traffico nelle ultime tornate per avvicinare il neozelandese, ma purtroppo non è riuscito a raggiungere la coda della Dallara-Chevrolet #3 in tempo per un attacco.
Will Power, quinto, completa la top five alla bellezza di 32″ da Palou, comandando un terzetto piuttosto ravvicinato e completato da Patricio O’Ward e Colton Herta. Il messicano è stato messo nuovamente in grossa difficoltà dal suo nuovo compagno di squadra Lundgaard (il quale sta spostando gli equilibri all’interno del box Arrow McLaren), mentre lo statunitense ha patito l’ennesima sfortuna ai box, per via di uno spegnimento del motore alla ripartenza dalla seconda sosta; ciò l’ha fatto scendere in settima piazza.
Alexander Rossi ha chiuso ottavo difendendosi nel finale da Nolan Siegel (nono), mentre a completare la top ten c’è la terza vettura Penske di Josef Newgarden, staccato ben 25″ dal compagno di squadra giunto terzo. Deludente anche Kyle Kirkwood, che dopo la prestazione da sogno a Long Beach è tornato, qui a Birmingham, alla dura realtà.
In gara si è assistito a diversi problemi ai pit stop e molti possibili protagonisti ne hanno patito non poco, vedendo il risultato finale. Tra questi c’è Marcus Armstrong, autore di una partenza grandiosa nella pancia del gruppo col quale si è messo a ridosso delle Arrow McLaren, ma una seconda sosta fallace l’ha spedito al 17° posto finale. Il suo connazionale ed ex-compagno, Scott Dixon, ha terminato 12° alla fine di una gara in cui ha sì recuperato posizioni dopo i guai della qualifica, ma senza spunti particolari.
La classifica di campionato vede Palou sempre più in fuga solitaria: il bottino dello spagnolo è di 195 punti, con ora Lundgaard nelle vesti di suo primo inseguitore a -59 (ergo, più di un round di svantaggio). Kirkwood mantiene la terza posizione, ma a -68 dalla vetta.
Col GP Alabama è anche cominciato il “Month of May” della IndyCar, la quale tornerà in azione tra appena sette giorni ad Indianapolis, per il Sonsio Grand Prix. In questa gara ci sarà l’obbligo aggiuntivo dell’uso di due set di gomme per tipologia, ma in ogni caso sarà solo l’inizio delle attività nel catino dell’Indiana che culmineranno con lo svolgimento della 500 Miglia d’Indianapolis.
Qui i risultati della gara al Barber e la classifica piloti aggiornata.
Fonte immagine: indycar.com
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