Indycar | GP Alabama 2022: O’Ward trionfa davanti a Palou

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Andrea Gardenal
1 Maggio 2022 - 22:07
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A quasi un anno dall’ultimo successo, Patricio O’Ward torna in Victory Lane: il pilota messicano del team Arrow McLaren SP ha vinto il GP dell’Alabama 2022 grazie ad un deciso sorpasso nei confronti di Rinus Van Kalmthout pochi secondi dopo che i due avevano effettuato la loro seconda ed ultima sosta della corsa.

Per due terzi di gara il pilota olandese era stato dominatore incontrastato, capace di mantenere senza troppa difficoltà un vantaggio costante di un paio di secondi nei confronti di O’Ward senza mai lasciarsi impensierire. Tutto è cambiato, come detto, dopo l’ultima sosta: Van Kalmthout fin dai primi metri ha dato prova di non trovarsi particolarmente a suo agio e ad O’Ward sono bastati pochi secondi per infilarlo all’esterno di Curva 5; oltre alla prima posizione, il pilota del team Carpenter ha poi perso anche la seconda a vantaggio di Alex Palou, capace di rientrare in pista davanti a lui dopo la sua ultima sosta ai box, effettuata un paio di giri dopo.

Le posizioni dei primi tre maturate dopo l’ultimo giro di pit stop non sono più cambiate: Palou ha mantenuto il contatto con O’Ward per gli ultimi trenta giri di gara, ma senza mai essere abbastanza vicino da provare un attacco. Van Kalmthout, dal canto suo, ha invece sofferto moltissimo nell’ultimo stint di gara, tanto che il suo ritardo sotto la bandiera a scacchi nei confronti dei primi due è stato superiore ai dieci secondi.

Al di là del risultato, va notato che finalmente O’Ward e la sua vettura hanno dato l’impressione di riuscire a gestire alla perfezione gli pneumatici anche su un circuito stradale permanente, il terreno che lo scorso anno aveva dato i maggiori grattacapi al team McLaren da questo punto di vista. Il messicano, che raggiunge quota tre vittorie in carriera nella NTT INDYCAR SERIES, ha dimostrato di essere in pieno controllo della situazione sia nella fase iniziale della gara, quando si trovava dietro a Van Kalmthout, sia a fine gara mentre era in testa.

Alle spalle dei primi tre, che con un’età media di 23 anni vanno a formare uno dei podi più “giovani” di sempre nella NTT INDYCAR SERIES, si è piazzato uno dei veterani della categoria: nonostante la partenza dalla decima fila, Will Power ha rimontato abilmente fino al quarto posto aiutato da una strategia perfetta per numero di pit stop e per sequenza di pneumatici. Oltre al lavoro del muretto va evidenziato anche quello del pilota, che si è guadagnato di forza la posizione finale con due sorpassi molto decisi ai danni di Scott Dixon e di Scott McLaughlin, rispettivamente quinto e sesto al traguardo.

Dietro al neozelandese del Team Penske, un po’ appannato nell’ultima fase di gara dopo aver occupato a lungo la terza posizione, si è piazzato Romain Grosjean, che proprio all’ultimo giro ha avuto ragione di Graham Rahal; l’americano figlio d’arte, a sua volta, negli ultimi 10 giri aveva tentato di strappare la sesta posizione dalle mani di McLaughlin, senza però riuscirci.

Completano la Top-10 Alexander Rossi, che come Van Kalmthout e McLaughlin è andato in grande difficoltà con l’ultimo set di gomme, e Colton Herta, protagonista assoluto nel bene e nel male. Il pilota della #26, come Newgarden e Grosjean, ha provato l’azzardo della strategia a tre soste per impostare una gara tutta d’attacco. Alla ripartenza dopo l’unica vera neutralizzazione della gara, giunta peraltro nel momento peggiore in assoluto per la sua strategia, Herta ha saltato come birilli i suoi avversari, risalendo dal 18° al 9° posto in una dozzina di tornate.

La sua gara di rimonta si è però bloccata dopo l’ultima sosta, quando si è ritrovato davanti McLaughlin: il neozelandese ha resistito ai suoi attacchi in modo duro ma corretto e a 15 tornate dalla fine ha indotto l’avversario in errore. Herta ha provato un attacco in Curva 5, il punto dove si è vista la maggior parte dei sorpassi, ma con la sua manovra disperata ha toccato McLaughlin, la sua vettura si è scomposta ed è finita in testacoda. Il giovane pilota americano è ripartito perdendo pochissimo tempo grazie ad un perfetto 360°, ma questo errore l’ha fatto scivolare fino al decimo posto da dove non si è più schiodato.

Tra le delusioni della gara figura sicuramente Josef Newgarden, il primo dei protagonisti ad azzardare la carta delle tre soste; ciononostante, il pilota del Tennessee non è stato in grado né di trovare il giusto ritmo, né di compiere dei sorpassi con la stessa relativa facilità con cui riuscivano a Herta e a Grosjean. Alla fine il pilota del Team Penske ha chiuso la gara in una mesta quattordicesima posizione alle spalle di Pagenaud, Ericsson e Sato.

Alle spalle di Newgarden si è classificato Christian Lundgaard, che oggi è stato anche il miglior rookie al traguardo davanti a Rosenqvist e a DeFrancesco.

Escludendo un tentativo di partenza abortito che ha fatto sì che il primo giro effettivo di gara si disputasse sotto caution, l’unica neutralizzazione della gara è arrivata nel corso del 32° giro quando Ilott è finito nella ghiaia della chicane 8-9 a seguito di un maldestro tentativo d’attacco nei confronti di Castroneves. L’inglese è successivamente ripartito, ma questo errore gli ha precluso ogni possibilità di ottenere un buon risultato dopo aver mantenuto l’ottava posizione per tutto il primo terzo di gara.

Dal punto di vista del campionato, la NTT INDYCAR SERIES si prepara ad affrontare le due gare di Indianapolis con una situazione estremamente incerta: il nuovo leader del campionato è Alex Palou, che capitalizza al massimo i tre podi conquistati nelle prime quattro gare di questa stagione. Lo spagnolo conduce la classifica generale con 144 punti e con un vantaggio di 3 e di 9 lunghezze nei confronti di McLaughlin e di Newgarden. Con il successo di oggi, O’Ward sale in quinta posizione a 114 punti, alle spalle anche di Will Power.

Il prossimo appuntamento con la NTT INDYCAR SERIES è per il 14 maggio con il Gran Premio di Indianapolis, che oramai è diventato il tradizionale “antipasto” alla 500 Miglia in programma per domenica 29 maggio.

Immagine di copertina da Indycar Media/Joe Skibinski

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