Indycar | GP Alabama 2022: La cronaca e le classifiche

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Tempo di lettura: 9 minuti
di Andrea Gardenal
5 Maggio 2022 - 23:24
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A seguire il resoconto e le classifiche del GP dell’Alabama 2022, vinto da Patricio O’Ward davanti ad Alex Palou e a Rinus Van Kalmthout.

La cronaca

Il Gran Premio dell’Alabama prende il via su una pista completamente asciutta ma priva di qualsiasi traccia di gomma lasciata nei giorni precedenti a causa della forte pioggia mattutina. Nonostante il maltempo delle ore precedenti, il cielo è sereno e non si prevede pioggia.

Dalla pole position parte Rinus Van Kalmthout con Patricio O’Ward al suo fianco; dietro a loro ci sono Alex Palou e Scott McLaughli, mentre in terza fila si schierano Alexander Rossi e Felix Rosenqvist.

Il primo tentativo di partenza viene subito abortito perché a centro gruppo le macchine non sono schierate correttamente; dopo un ulteriore giro sotto caution, valevole a tutti gli effetti per la gara, al successivo passaggio sulla linea di partenza viene sventolata la bandiera verde. Van Kalmthout mantiene la prima posizione davanti ad O’Ward mentre McLaughlin parte bene e scavalca Palou all’esterno della prima curva. Newgarden, primo tra i piloti partiti con le gomme dure, soffre questa scelta e scivola dalla settima alla decima posizione, mentre va segnalata l’ottima partenza di Ilott che si porta all’ottavo posto guadagnando tre posizioni.

I primi giri riservano poche emozioni: i duelli sono pochi e i piloti pensano principalmente a risparmiare etanolo e a gestire gli pneumatici. Il primo pilota a giocare la carta della strategia è Marcus Ericsson, che si ferma dopo 10 giri di gara; alla tornata successiva è la volta di Newgarden e dopo un’ulteriore passaggio rientra anche Herta; entrambi passano dalle gomme dure alle morbide.

Al Giro 13 si ferma Grosjean, che all’uscita dai box precede Newgarden; tuttavia quest’ultimo lo scavalca poche centinaia di metri dopo grazie alle gomme in temperatura. Due tornate dopo il francese viene infilato anche dal suo compagno di squadra Herta all’esterno della chicane 12-13; il duello tra i due era però iniziato all’inizio di quello stesso giro, quando il californiano aveva azzardato l’attacco in Curva 1 finendo fuori pista dopo essere passato vicinissimo al muretto box, nella parte più sporca del tracciato.

In testa alla gara nulla cambia: Van Kalmthout è sempre in testa con tre secondi di vantaggio su O’Ward il quale è seguito da McLaughlin, Palou, Rossi e Rosenqvist; il divario tra un pilota e l’altro si aggira sempre attorno al secondo.

La gara si accende al Giro 28, quando Rosenqvist rientra per la prima delle sue due soste; subito dopo lo svedese si fermano O’Ward, Rossi (Giro 29), Van Kalmthout, McLaughlin e Palou (Giro 30). A soste completate l’olandese del team Carpenter si trova di nuovo davanti ad O’Ward e a McLaughlin, mentre Palou ha perso una posizione a vantaggio di Rossi.

Davanti a tutti, però, ci sono Josef Newgarden e Colton Herta, che hanno sfruttato meglio di chiunque altro la strategia sfalsata sui tre pit stop; chi è più in palla tra i due è il pilota del team Andretti, che mette pressione al vincitore dei campionati 2017 e 2019.

Al Giro 32 arriva la seconda caution di giornata, la prima “reale” dopo la falsa partenza: durante un duello con Castroneves, Ilott finisce largo alla chicane 8-9 e perde il controllo della vettura che si insabbia. Con il pilota inglese bloccato, l’intervento della pace car è obbligato.

La neutralizzazione svantaggia pesantemente i piloti sulle tre soste, in primis Newgarden e Herta, che sulla carta avrebbero dovuto sfruttare questi giri a pista libera e con gomme morbide per guadagnare terreno sui leader “virtuali” della gara, tutti sugli pneumatici a mescola più dura.

Alla fine del Giro 33 viene aperta la pit lane e tutti i piloti sulle tre soste, capitanati da Newgardene e Herta, ne approfittano per un pit stop; al loro rientro in pista occupano le posizioni dalla 17esima in poi, a testimonianza di quanto la caution sia arrivata nel momento peggiore in assoluto per loro.

Si riparte al termine del Giro 35 con Van Kalmthout al comando davanti ad O’Ward, McLaughlin, Rossi, Palou, Rosenqvist, Dixon e Power, risalito fino al settimo posto dopo essere partito dalla decima fila per aver ritardato il primo pit stop. I due veterani dei team Ganassi e Penske sono anche gli unici tra i piloti di testa a montare gomme morbide.

Nei primi giri dopo la ripartenza l’unico cambiamento di rilievo riguarda Rosenqvist, che tra il Giro 39 ed il Giro 40 viene passato prima da Dixone e poi da Power. Chi dà spettacolo vero è invece Colton Herta: liberatosi di Newgarden e di Johnson ancora prima del passaggio sul traguardo della ripartenza, il californiano salta gli avversari come birilli e tra il Giro 36 ed il Giro 41 si libera di Malukas, Kellett, DeFrancesco, Lundgaard e Sato.

Herta impiega un po’ più di tempo per liberarsi di Pagenaud, ma nel corso del Giro 45 riesce a superarlo e a conquistare la decima posizione; due giri dopo il pilota del team Andretti passa anche Rosenqvist, che poco prima era stato superato anche da Graham Rahal. Proprio contro quest’ultimo si infrange la rimonta del californiano, che continuerà a tallonarlo nei successivi 15 giri senza mai riuscire ad attaccarlo.

Con Herta bloccato alle spalle di Rahal, chi finalmente si fa vedere da centro gruppo è il suo compagno di squadra Grosjean, che tra il Giro 55 ed il Giro 58 si libera nell’ordine di Newgarden, Lundgaard, Sato e Rosenqvist, risalendo così fino all’11esima posizione.

In testa alla gara continua ad esserci poco movimento: Van Kalmthout si trova sempre al comando con un paio di secondi di vantaggio su O’Ward, che a sua volta ha un vantaggio simile nei confronti di McLaughlin; seguono Rossi, Palou, Dixon e Power, tutti separati l’uno dall’altro da circa un secondo.

Al Giro 60, esattamente a due terzi di gara, si apre l’ultimo giro di pit stop: il più lesto a fermarsi è Rossi seguito da Rahal e Pagenaud, mentre al termine della tornata successiva rientrano Van Kalmthout, O’Ward, McLaughlin e Power; restano in pista Palou, Dixon ed Herta, chiaramente col rischio che una bandiera gialla possa compromettere la loro gara.

All’uscita dalla pit lane Van Kalmthout, O’Ward, McLaughlin e Power mantengono le rispettive posizioni, ma nelle prime centinaia di metri l’olandese non trova il giusto ritmo con delle gomme fredde non ancora in temperatura; il pilota McLaren coglie la palla al balzo e, mentre Van Kalmthout si porta all’interno della staccata di Curva 5, lui completa la manovra di sorpasso all’esterno portandosi al comando virtuale della gara.

La scaramuccia tra i due favorisce chi è rimasto in pista, in particolare Palou che si ferma al termine del Giro 62; al rientro in pista lo spagnolo si trova subito dietro ad O’Ward, ma ampiamente davanti a Van Kalmthout. La carta del pit stop posticipato si è rivelata vincente, tanto da aver permesso a Palou di salire dalla quinta alla seconda posizione.

Dietro ai primi tre anche Dixon guadagna terreno e al rientro in pista si trova davanti a McLaughlin, anche se quest’ultimo non ha difficoltà a superarlo in Curva 5; pochi secondi dopo, tuttavia, il pilota del Team Penske commette un errore alla chicane 8-9 e il connazionale ne approfitta per tornargli davanti e portarsi in quarta posizione.

A posizioni stabilizzate dopo il pit stop, Patricio O’Ward è il nuovo leader della gara davanti a Palou e a Van Kalmthout; Dixon è quarto, ma staccato di oltre tre secondi da chi ha davanti ed è seguito da McLaughlin e da Power. Rossi, settimo, è quello che ha perso di più in questo giro di pit stop, ma per lui i problemi non sono terminati: al Giro 66 viene scavalcato da Rahal in Curva 5 e al Giro 67 Herta lo passa all’ingresso della Chicane 10-11 dopo essere uscito molto meglio di lui dalla precedente Chicane 8-9.

Se davanti la situazione è tutto sommato stabile, nelle posizioni di rincalzo il movimento non manca: al Giro 68 Power attacca e supera McLaughlin in Curva 5 per la quinta posizione; nello stesso punto, due giri dopo, Herta guadagna la settima posizione ai danni di Rahal e Grosjean si porta al decimo posto superando il connazionale Pagenaud.

Herta è ora alle spalle di McLaughlin, che però si difende strenuamente la sua sesta posizione: l’americano prova un primo attacco in Curva 5 al Giro 72, ma il pilota del Team Penske mantiene la posizione. Tre giri dopo, mentre Power sta superando Dixon, Herta riprova nuovamente l’attacco su McLaughlin; la staccata tirata è però troppo profonda, la vettura #26 tocca la #3 e si scompone finendo in testacoda. Il californiano è velocissimo a completare un perfetto 360° e a rimettersi nel corretto senso di marcia, ma la piroetta gli fa perdere tre posizioni.

A 15 tornate dalla conclusione O’Ward è sempre in testa con un secondo e mezzo di vantaggio su Palou; Van Kalmthout scivola ad oltre sette secondi dal leader, mentre Power è quarto a 12 secondi; seguono a ruota Dixon, McLaughlin, Rahal e Grosjean.

Gli ultimi giri vivono sul duello a tre fra McLaughlin, Rahal e Grosjean per la sesta, settima ed ottava posizione. Nonostante il suo ritmo sia più alto rispetto a quello degli avversari, il neozelandese si difende bene e, con la sua guida, fa sì che sia Rahal ad essere messo sotto pressione da Grosjean; i due arrivano anche due volte al contatto nel corso del Giro 87, non senza polemiche, ma entrambi proseguono regolarmente.

Le scaramucce nelle posizioni di rincalzo non infastidiscono minimamente Patricio O’Ward, che taglia il traguardo del 90° giro in prima posizione andando a conquistare la terza vittoria in carriera, la prima su un circuito stradale; alle sue spalle Alex Palou e Rinus Van Kalmthout completano il podio più giovane di sempre nella storia della NTT INDYCAR SERIES.

Quarto posto per un grandissimo Will Power, partito dalla decima fila, davanti a Scott Dixon e a Scott McLaughlin; settimo Grosjean, che proprio all’ultimo giro ha preso la posizione ai danni di Rahal; completano la Top-10 Alexander Rossi e Colton Herta.

In classifica generale i primi quattro sono racchiusi in appena 10 punti: nonostante non abbia ancora vinto una gara quest’anno, Alex Palou è il nuovo leader del campionato con 144 punti davanti ai 141 di McLaughlin, ai 135 di Newgarden e ai 134 di Power.

Il prossimo appuntamento con la NTT INDYCAR SERIES è con il GP di Indianapolis del 14 maggio.

Le classifiche

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