Indycar | Gallagher GP 2022: Rossi torna al successo dopo tre anni

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Andrea Gardenal
31 Luglio 2022 - 00:59
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Herta rompe una sospensione su un cordolo, Rossi ringrazia e vince davanti a Lundgaard

Ad oltre tre anni dalla sua ultima affermazione, Alexander Rossi torna finalmente nella Victory Lane della NTT INDYCAR SERIES e lo fa nel palcoscenico più prestigioso, quello dell’Indianapolis Motor Speedway. Al termine del secondo appuntamento stagionale sul circuito stradale ricavato all’interno del catino più famoso del mondo, il californiano ha interrotto un digiuno di vittorie che durava dal Gran Premio di Road America del 2019; Rossi, che a fine anno lascerà la Andretti Autosport per accasarsi in Arrow McLaren SP, ha preceduto sul traguardo Christian Lundgaard, al suo primo podio in assoluto nella categoria.

Come accaduto la scorsa settimana, è stato un problema meccanico a decidere l’esito della gara: in Iowa era stato l’ammortizzatore della sospensione posteriore sinistra di Newgarden a cedere, spedendo il pilota americano contro il muro e lasciando campo libero al successo di O’Ward; oggi invece è stata la vettura di Colton Herta a cedere, probabilmente a causa della rottura di una sospensione dopo un violento passaggio su un cordolo.

Herta aveva preso il comando della gara nel corso dell’ottavo giro superando il poleman Rosenqvist e, al netto degli avvicendamenti indotti dalle strategie, non aveva più mollato la prima posizione fino alla 42esima tornata, quando il cedimento citato in precedenza l’ha costretto ad alzare bandiera bianca.

A salire in cattedra è quindi stato il suo compagno di squadra Rossi, che da quel momento in poi non ha avuto rivali: come spesso accade le uniche preoccupazioni sono arrivate dai doppiati, ma il pilota della Andretti Autosport ha saputo effettuare le varie operazioni di sorpasso con la relativa calma e senza troppi problemi. Restava solamente da affrontare lo spettro di St. Petersburg 2020, quando era finito incredibilmente a muro subito dopo l’ultima sosta al termine di una gara dominata che, col senno di poi, è forse stata un vero spartiacque nella carriera recente del pilota californiano.

Stavolta, tuttavia, Rossi non ha commesso errori e ha tagliato il traguardo davanti a tutti vincendo per la prima volta sul circuito stradale di Indianapolis; per lui si tratta del secondo successo su questo impianto dopo la storica vittoria ottenuta nel 2016 alla sua prima 500 Miglia di Indianapolis in carriera.

Alle spalle di Rossi si è classificato Christian Lundgaard, che conferma il suo rapporto speciale con questa pista dove aveva esordito un anno fa. All’epoca il danese aveva stupito in prova con il quarto tempo, ma in gara era stato decisamente meno efficace chiudendo fuori dalle prime 10 posizioni; questa volta, forte di una maggiore esperienza, ha gestito perfettamente le varie fasi di gara portandosi in una posizione da podio già dopo i primi giri di gara per non mollarla più fino alla bandiera a scacchi.

Sul gradino più basso del podio troviamo Will Power, capace di porre rimedio ad una gara che per lui era iniziata malissimo: al via era stato coinvolto in una collisione con Colton Herta, che l’aveva toccato portandolo ad allargare la traiettoria e a toccare l’incolpevole Patricio O’Ward sulla ruota posteriore sinistra, spedendo il messicano in testacoda ed in fondo alla classifica. Nella tornata successiva l’australiano era nuovamente finito in mezzo ai guai, stavolta a causa di una manovra di sorpasso fin troppo aggressiva da parte di Helio Castroneves in Curva 7.

La neutralizzazione arrivata nel corso del giro successivo per il testacoda di Kellett in Curva 7 ha portato gli strateghi del Team Penske a cambiare la strategia di Power facendolo rientrare ai box già nel corso del quarto giro, con l’obiettivo di effettuare solamente altre due soste da lì alla fine della gara.

La mossa, rischiosa, ha pagato: da quel momento Power, scivolato nelle retrovie, ha iniziato a girare su un ritmo molto blando al solo scopo di risparmiare etanolo ed evitare una quarta sosta a fine gara che sarebbe stata disastrosa per il suo risultato finale.

La strategia, anche grazie ad una caution arrivata al Giro 36 per la fermata di Pagenaud, rimasto senza carburante, è stata premiante: l’australiano è stato costretto a girare al risparmio nei giri nella seconda metà di gara, ma ciononostante ha mantenuto la quarta posizione (poi diventata terza grazie al ritiro di Herta) fino alla bandiera a scacchi senza mai essere realmente impensierito dai suoi due compagni di squadra.

Alle spalle di Power si sono infatti piazzati Scott McLaughlin e Josef Newgarden, che hanno tagliato il traguardo al quarto ed al quinto posto al termine di una gara tutto sommato poco appariscente ma molto concreta. Per il risultato del neozelandese, in particolare, è stata decisiva la scelta di partire con le gomme più morbide, al contrario di quanto fatto dalla maggior parte dei suoi avversari che ha preferito scrollarsi immediatamente di dosso il fastidio di usare quelle più dure, decisamente meno performanti.

In questo modo McLaughlin è potuto rimanere in pista più a lungo dei suoi avversari nel corso del primo stint di gara, girando a pista libera e recuperando numerose posizioni rispetto alla quindicesima di partenza ed alla nona in cui aveva concluso il primo giro.

Newgarden si è invece contraddistinto soprattutto in partenza, quando ha recuperato subito due posizioni grazie ad una staccata profondissima alla prima curva; per il resto, il pilota del Tennessee ha compiuto una gara buona ma priva di acuti, situazione tutto sommato comprensibile viste le sue condizioni fisiche dopo l’incidente dell’Iowa.

Sesto e settimo posto per Rinus Van Kalmthout, che hanno corso in tandem per larga parte della gara scambiandosi le posizioni in occasione della prima tornata di rifornimenti. Ottava posizione per Scott Dixon, miglior pilota Ganassi al traguardo nonostante la desolante ventesima posizione sullo schieramento di partenza.

Destino opposto per Felix Rosenqvist, che non è riuscito a convertire la pole position di ieri in un buon risultato sul traguardo. Lo svedese è scivolato fuori dalle prime posizioni nel corso dei giri iniziali della gara, per poi sprofondare ulteriormente ai margini della top 10 in occasione della prima sosta senza che ci fossero stati particolari problemi. Poca fortuna anche per Alex Palou, solamente decimo al traguardo; fatale per lui è stata la tempistica della seconda sosta, in occasione della quale ha perso ben quattro posizioni nei confronti dei piloti con cui era precedentemente in lotta.

Alle spalle del campione uscente della NTT INDYCAR SERIES troviamo colui che, fino a poche ore fa, occupava la prima posizione in campionato: Marcus Ericsson ha chiuso all’undicesimo posto una gara di rimonta, condizionata dalla rottura meccanica avuta in qualifica che l’ha costretto a partire dal fondo dello schieramento. Lo svedese ha perso la prima posizione in campionato a vantaggio di Will Power, che con il terzo posto di oggi sale in testa alla classifica con 9 punti di vantaggio nei confronti del vincitore dell’ultima edizione della 500 Miglia di Indianapolis.

Chi invece rischia di uscire dalla lotta per il campionato è Patricio O’Ward, 12° dopo essere stato spedito in testacoda al via proprio da Will Power, a sua volta colpito da Colton Herta. Il messicano ha seguito la stessa strategia dell’australiano del Team Penske, ma non è riuscito a metterla a frutto con la medesima efficacia. Il distacco di O’Ward dal nuovo leader del campionato rimane sempre al di sotto della soglia psicologica dei 50 punti, ma le sue chance di lottare per il primo titolo in carriera stanno diventando sempre più fioche.

Alle spalle del messicano hanno chiuso due rookie, David Malukas e Callum Ilott, con quest’ultimo fresco di rinnovo contrattuale col team Juncos-Hollinger Racing con il quale sta maturando una bella sintonia.

Gli unici a non aver concluso la gara sono stati i già citati Colton Herta e Simon Pagenaud: il primo per il cedimento di una sospensione mentre si trovava al comando della gara, il secondo per essere rimasto senza etanolo prima del secondo rifornimento; proprio in quest’occasione si è verificato il secondo ed ultimo ingresso giornaliero in pista della pace car.

In classifica generale Power è il nuovo leader del campionato con 431 punti, 9 in più di Ericsson; seguono Newgarden a 32 lunghezze, Dixon a 38, O’Ward a 46 e Palou a 52. Con il successo di oggi, Rossi sale all’ottavo posto in campionato (alle spalle anche di McLaughlin) con 113 punti di ritardo da Power.

Domenica prossima si chiuderà il tour de force iniziato a Toronto un paio di settimane fa con il Gran Premio di Nashville, ultimo appuntamento stagionale su un circuito cittadino.

Immagine di copertina da Indycar Media/

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