Indycar | Confermato l’utilizzo della DW12 per altri 4 anni

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Andrea Gardenal
25 Ottobre 2016 - 22:45
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Vanno definendosi i piani a medio e lungo termine della Indycar Series: Jay Frye, president of competitions della categoria, ha confermato che la Dallara DW12 resterà la base sulla quale verrà implementato il nuovo kit aerodinamico universale che esordirà nel 2018 e verrà utilizzata fino al 2020. Sempre stando alle parole rilasciate da Frye a racer.com, a partire dal 2021 si potrebbe vedere qualcosa di completamente nuovo.

La Dallara DW12 ha fatto il suo esordio in occasione del campionato 2012 quando ha sostituito la vecchia monoposto, dotata di motore aspirato, che di fatto, salvo qualche piccolo aggiornamento, era rimasta sempre la stessa a partire dal 2003. Per i primi 3 anni la DW12 è stata uguale per tutti, poi a partire dal 2015 sono arrivati gli aerokit sviluppati dai due motoristi, Honda e Chevrolet; lo sviluppo in tal senso è andato avanti fino al termine della scorsa stagione, quando sono state omologate le varie parti aerodinamiche per il 2017. Dal 2018 al 2020, come detto in precedenza, verrà usato un nuovo pacchetto uguale per tutti.

Le misure prese sono volte alla ricerca di una certa stabilità a beneficio sia dei team, sia dei costruttori; l’obiettivo dichiarato è quello di portare nella categoria un terzo motorista che vada ad affiancarsi a Honda e Chevrolet.

Nel frattempo sono state rivelate le linee guida della veste aerodinamica che verrà utilizzata in Indycar dal 2018: i cambiamenti, annunciati da Jay Frye e da Tino Belli, una delle persone preposte alla supervisione dello sviluppo aerodinamico della serie, saranno radicali e promettono di riportare le monoposto a delle forme simili a quelle della Panoz DP01 che è stata utilizzata nel 2007 dalla Champ Car World Series.

La novità principale sarà la rimozione dell’ampia presa d’aria posta sopra la testa del pilota, ereditata dai tempi in cui in Indycar si utilizzavano i propulsori atmosferici; al suo posto dovrebbe comparire un cofano motore molto più basso e l’aria arriverà ai motori da delle aperture poste nella parte laterale della monoposto. Quest’ultimo accorgimento determinerà una riduzione nello sviluppo delle canalizzazioni interne con benefici per quanto riguarda la potenza delle unità motrici.

Un cambiamento altrettanto importante riguarderà la distribuzione percentuale nello sviluppo del carico aerodinamico, che dovrebbe spostarsi maggiormente nella parte inferiore della monoposto: il fondo verrà allargato al fine di produrre più downforce, mentre la zona superiore della carrozzeria verrà ripulita da buona parte della ali che attualmente la ricoprono. Oltre al fondo dovrebbero essere allargate anche le pance laterali, mentre le paratie posteriori che servono ad evitare i decolli delle monoposto verranno conservati solamente sui superspeedway.

Immagine di copertina da indycar.com

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