Josef Newgarden vince nel finale, non senza polemiche, la Bommarito 500 al World Wide Technology Raceway davanti al compagno McLaughlin
Si sono dovute aspettare le 3:10 di notte ora italiana per vedere Josef Newgarden vincere la Bommarito 500 al World Wide Technology Raceway di St. Louis, davanti al compagno di squadra in Penske, Scott McLaughlin, e Linus Lundqvist con la monoposto del team Ganassi. Il vincitore della Indy500 di pochi mesi fa ha tagliato il traguardo per primo dopo 260 giri tirati, un testacoda che ha rischiato di metterlo fuori gara, un sorpasso ai box all’ultima sosta ai danni del compagno di squadra McLaughlin e un restart che ha scatenato polemiche con l’altro uomo Penske, Will Power, infuriato proprio nei confronti del compagno di squadra.
Un Newgarden protagonista fortunato di una delle caution di gara quando, per tentare un sorpasso all’esterno su un doppiato, è andato in testacoda al giro 196, fortunatamente per lui senza sbattere e con l’accortezza di non far spegnere la sua monoposto. Ripresa la via della pista perdendo giusto un paio di posizioni, le strategie nel corso della gara hanno portato all’ultimo quinto dei 260 giri previsti con i primi quattro (i tre piloti Penske più l’ottimo Malukas) che si sono divisi nella gestione degli stint.
Il primo dei due episodi controversi di gara è arrivato a 20 giri dal termine: il tentativo di sorpasso di Malukas su Power non è andato a buon fine, con il pilota della #12 che ha stretto troppo verso l’interno senza lasciare spazio. La toccata ha mandato la monoposto di Meyer Shank Racing a muro, per il grande disappunto del giovane Malukas. L’episodio non è stato investigato, ma lo stesso Power avrebbe pagato dazio poco dopo. La caution ha portato Scott McLaughlin e Josef Newgarden a fermarsi sotto bandiera gialla, con il pilota della Penske #2 che ha operato il sorpasso sul compagno in pitlane con una sosta leggermente più veloce, prendendosi la leadership di gara.
Alla ripartenza del giro 251, Alexander Rossi ha colpito in pieno la Penske #12, impennando e mandando sé stesso e Power a muro, costringendo entrambi al ritiro. Lo stesso Power, invece che prendersela con il pilota di Arrow McLaren, una volta sceso dalla monoposto ha puntato il dito (medio…) verso Newgarden, accusato di aver gestito male la fase di ripartenza con – riportando la mimica del campione 2022 – continue accelerazioni e frenate. Dall’onboard e dall’audio del motore, in realtà, non si è notato niente di tutto questo, con Newgarden scattato meno di mezzo secondo dopo l’accensione della green light e senza accelerazioni o brusche frenate nella fase precedente.
L’incidente tra Power e Rossi (che ha coinvolto anche Grosjean, poi ripartito) ha così costretto la IndyCar a dare bandiera rossa ad otto giri dal termine, con i piloti rimasti fermi in pitlane per un buon quarto d’ora. Alla ripartenza, quando ci si apprestava ad assistere ad un duello all’ultimo sangue tra Newgarden e McLaughlin, il leader di gara è invece scappato via sin dai primi metri del restart (questa volta senza polemiche) mettendo subito tra sé e il compagno un vantaggio incolmabile. Newgarden ha quindi conquistato la corsa sul compagno di squadra e sul bravissimo Linus Lundqvist, abile nel finale a sopravanzare Colton Herta non senza qualche rischio.
Partito 16°, il leader della classifica Alex Palou si è salvato con un ottimo quarto posto, con una posizione recuperata nel finale per una penalità a Colton Herta. Il pilota di Andretti è stato penalizzato per una manovra di difesa un po’ troppo aggressiva nei confronti di Lundqvist, scalando al quinto posto. Ottima la gara di Nolan Siegel, sesto con la vettura superstite del team Arrow McLaren. Scott Dixon, partito 19°, è risalito fino all’11a posizione, un po’ sfortunato nel gioco delle soste ai box tra le varie caution.
La gara è terminata con sole cinque macchine a pieni giri e un totale di sei caution. Tra i ritirati, tre guai meccanici per O’Ward, Ericsson e Rahal. Per Newgarden è la seconda vittoria dell’anno dopo quella della Indy500, che lo porta a migliorare parzialmente la sua posizione di classifica.
Palou comanda sempre, con 443 punti, davanti ai 384 di Colton Herta e i 378 di Scott Dixon. Power scala al quarto posto davanti a McLaughlin, O’Ward, Kirkwood e Newgarden.
Il prossimo weekend si corre ancora, con la IndyCar che sarà di scena a Portland.
Questi i risultati finali di gara, mentre questa è la classifica a quattro gare dal termine del campionato.
Immagine: Media IndyCar / Joe Skibinski
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