Indycar | Bommarito 500 2023, la cronaca della gara di Gateway

IndyCar
Tempo di lettura: 7 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
28 Agosto 2023 - 19:38
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Scott Dixon si è aggiudicato la Bommarito 500 della Indycar per la seconda volta in carriera.


Segue la cronaca della Bommarito 500 2023, terzultima prova della NTT Indycar Series. A vincere è stato Scott Dixon su Dallara-Honda IR18 del team Chip Ganassi Racing, per la seconda volta consecutiva dopo Indianapolis. Il neozelandese ha concluso i 260 giri di St. Louis davanti a Patricio O’Ward (Arrow McLaren SP) e David Malukas (Dale Coyne Racing).


Dopo il caos del sabato dovuto al meteo, il cielo sopra Gateway è sì nuvoloso ma comunque sereno. La gara inizia quindi regolarmente dopo i classici giri di formazione.

Cala la bandiera verde e subito si passa alla gialla: mentre i piloti davanti rimangono piuttosto cauti, la gara di Benjamin Pedersen finisce in curva 1 per via del tamponamento causato da Ed Carpenter, che gli partiva alle spalle. La vettura #55 è distrutta, mentre Carpenter, pur proseguendo, sarà costretto ad uno stop&go di 30″ per aver causato l’incidente.

Dopo dieci giri di caution si riparte, col poleman Newgarden che prende subito un buon margine sugli inseguitori, capitanati da Herta. C’è lotta anche per il terzo gradino del podio, con Malukas e Rosenqvist che scavalcano un O’Ward un po’ dormiente alla ripartenza, relegandolo così al quinto posto. L’autore della media più alta delle qualifiche, Scott McLaughlin, entra in top ten scavalcando Linus Lundqvist.

Il neozelandese di Penske si porta alle spalle di Palou, mentre tra i primi due piloti c’è uno scarto di mezzo secondo. Il primo gruppo è di sei e comprende Newgarden, Herta, Malukas e le tre McLaren, con Grosjean più attardato.

Dopo una fase di stallo, il girone delle soste comincia a rimescolare le carte, con Takuma Sato che rientra al 52° giro. Il giapponese, tuttavia, si dimostrerà incredibilmente lento in pista e diventerà presto un ostacolo da evitare più che un pilota da superare.

Josef, ancora davanti, guida indisturbato la gara con 1″5 su Herta, il quale incappa proprio nel doppiaggio ostico di Sato e finisce per esporsi all’attacco di quattro piloti. Malukas è ora secondo seguito dal trio arancio-nero O’Ward-Rosenqvist-Rossi, mentre Herta, scelto in settima posizione, rientra al 57° giro.

I big cominciano a fermarsi in massa: Palou, Rosenqvist e McLaughlin rientrano ai box al 58° passaggio, venendo imitati una tornata dopo da O’Ward e Rossi. Newgarden, pur spingendo, riesce ad allungare più di tutti lo stint arrivando a sessantadue tornate compiute, rientrando di nuovo virtualmente in testa davanti ad Herta (tornato secondo grazie all’undercut). Malukas, invece, perde due posizioni a vantaggio anche del messicano. Si ritira, intanto, Callum Ilott per un contatto con le barriere esterne mentre era alle prese con Sato.

Il “Ninja”, forte delle gomme morbide, riesce ad avere un grande slancio in uscita dall’ultima curva e scavalcare Herta per la seconda piazza. La rimonta del #5 sul leader della gara comincia e da 1″3 lo svantaggio cala a 0″4, anche grazie ad alcuni doppiaggi un po’ ostici per il #2. I due sono su un altro ritmo ed hanno seminato Herta e Malukas, entrambi ad oltre 7″.

La seconda caution viene evitata per un pelo quando Sting Ray Robb sfiora il muro della 1, ma è, senza sorprese, Sato a provocarla: il #11, ancora afflitto dal sottosterzo, va a muro alla prima piega a sinistra e costringe al rientro la pace car.

Ciò avviene proprio mentre era iniziato il secondo giro delle soste, dopo il quale O’Ward aveva tentato di attaccare Newgarden sul rettilineo opposto ma senza riuscire a concretizzare il sorpasso. Da segnare il sorpasso molto aggressivo del pilota del Tennessee su Carpenter in curva 2, a costo di guadagnare margine sul #5 (poi annullato dalla caution).

La caution provocata da Takuma al 123° giro permette a Dixon, su una strategia diversa, di fermarsi e di mantenere comunque la leadership. Il girone delle soste ha fatto perdere posizioni ad Herta (11°) e a Rosenqvist (12°), mentre ad altri è andata ancora peggio; ad esempio a Marcus Ericsson, la cui ruota posteriore sinistra non viene avvitata regolarmente ed il #8 finisce quasi per perderla in pitlane.

La ripartenza del 135° giro viene abortita per via del gruppo poco compatto, ma nel passaggio successivo la bandiera verde sventola regolarmente. O’Ward si dimostra di nuovo aggressivissimo per cercare di liberarsi di Newgarden, ma anche stavolta l’americano riesce a stargli davanti (con tanto di leggero contatto andando verso curva 2). Power, nel frattempo, ha perso due posizioni nei confronti di Herta e Palou, mentre il suo compagno McLaughlin è risalito in sesta piazza.

L’ex-pilota delle Supercar viene sopravanzato con grande maestria da Malukas all’esterno della curva finale, col lituano che sale così in sesta posizione ma che non riesce a tenere il passo dei tre piloti davanti. A capitanare gli inseguitori è ora Rossi, il quale fatica a doppiare Santino Ferrucci.

La situazione, come nel primo stint, rimane stabile fino all’inizio del terzo girone di fermate, eccezion fatta per il duello tra Álex Palou e Colton Herta per un posticino in top ten. Ad avere la meglio è il leader della classifica, mentre Pato, al 165° giro, fa la sua mossa e rientra in corsia box prima dei due avversari davanti a sé.

Newgarden si ferma un giro dopo e tutto fa presagire che anche Dixon farà lo stesso, ma non è così: la vettura arancio-blu di Ganassi continua imperterrita e macina giri su giri con un ritmo più che buono. L’obiettivo di Dixon è chiaro: arrivare ad avere un margine di carburante sufficiente per compiere solo un’altra sosta, contro le due previste per Newgarden ed O’Ward.

Power, ora secondo alle spalle di Dixon, cerca d’imitare la strategia del neozelandese e lo stesso prova a fare Kyle Kirkwood, ma l’americano e l’australiano si fermano rispettivamente al 190° e 191° giro ed una settantina di passaggi sembrano troppi in termini di gestione del carburante.

Questa teoria è però prontamente smentita da Dixon, che completa il terzo stint con 69 giri compiuti e rientra al giro 196, con ancora 64 tornate da percorrere e la possibilità di gestire l’etanolo, mentre Newgarden e quasi tutti gli altri saranno costretti ad un’altra sosta. Nel frattempo O’Ward, grazie alla fermata anticipata, è ora in testa con 60 giri da compiere ancora.

Josef, costretto a giocare completamente in attacco, a -52 dalla fine rientra per il suo ultimo pitstop, ma la sua gara durerà poco da lì in poi: nel tentativo di rimanere in scia a Devlin DeFrancesco, il #2 patisce l’aria sporca della Dallara #29, va sui marbles della 1 e, come Ilott, impatta col muretto esterno danneggiando irrimediabilmente la sospensione posteriore destra. La corsa di Gateway e all’iride per il pilota Penske e finite, mentre Palou si ritrova ora con un avversario in meno nella sfida per il titolo 2023.

L’unico rivale rimasto per lo spagnolo è Dixon, il quale si ritrova al comando dopo le fermate in sequenza di O’Ward (che rientra ottavo), Rossi ed Herta. Le uniche due cose che potrebbero impensierire ora Dixon sono la gestione carburante e Will Power, a soli 0″4 da lui e sulla stessa strategia. Kirkwood, terzo, è ad oltre 16″.

Il vincitore di Long Beach non riesce a tenere duro fino al traguardo con l’etanolo e la sosta, al 236° giro, è inevitabile, così come quella di Power due giri dopo. Ora Dixon è solo al comando ed il neozelandese rallenta vistosamente col ritmo pur di evitare qualsiasi rischio. O’Ward, dopo le soste, è virtualmente secondo, ma con oltre venti secondi di ritardo ed un ritmo che non sembra permettergli di riprendere il neozelandese.

Scott Dixon macina così le ultime miglia di Gateway e conquista la sua seconda vittoria consecutivi dopo il GP di Gallagher, davanti al messicano e alla sorpresa David Malukas (secondo podio di fila per lui qui). Quarto Alexander Rossi, seguito da Scott McLaughlin, Colton Herta, Álex Palou, Felix Rosenqvist, Will Power e Marcus Ericsson.

Nella classifica piloti solo la coppia di punta di Ganassi è rimasta in lizza per la corona della Indycar: grazie al settimo posto Palou ha mantenuto un vantaggio cospicuo nei confronti di Dixon (565 a 491), mentre Newgarden, pur mantenendo il terzo posto, è ora sotto assedio da O’Ward, a -11, e da McLaughlin, a -14.

Ecco i risultati della Bommarito 500 2023 e la classifica aggiornata.

Fonte immagine: indycar.com

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