IndyCar | Approvato, con effetto immediato, il Charter System per i dieci team principali

Autore: Alyoska Costantino
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Pubblicato il 24 Settembre 2024 - 18:35
Tempo di lettura: 3 minuti
IndyCar | Approvato, con effetto immediato, il Charter System per i dieci team principali
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Per la prima volta l’IndyCar godrà di un sistema a franchigie che garantirà 25 posti in griglia totali a dieci team principali.


Terminato il campionato 2024, per la Indycar l’inverno in vista della stagione 2025 si sta rivelando ricco di novità, non solo per quanto riguarda il mercato piloti con le varie news ma anche per quanto concerne le novità regolamentari, su tutte il Charter System approvato ufficialmente nella giornata di ieri.

Il Charter System, in italiano traducibile come sistema a franchigie, garantisce alle dieci squadre principali in IndyCar un totale di 25 posti in griglia, così distribuiti:

I charter resi disponibili sono stati dati alle squadre che hanno corso in toto le ultime due stagioni della IndyCar ed è per questo motivo che è assente da questa lista Prema Racing, che debutterà nel 2025 con due vetture (di cui una assegnata a Callum Ilott) e che verrà quindi valutata come parte degli iscritti “Open”. Questo permettere alle venticinque macchine dei dieci team di prendere parte di diritto ad ogni appuntamento del calendario IndyCar, fatta eccezione per la Indy 500 che può vedere l’esclusione anche di una vettura di un top team.

Quest’accordo, valido fino al 2031, si estende anche Leaders’ Circle Program, l’accordo che permette alle 22 vetture iscritte (e in possesso della franchigia) meglio piazzate nella classifica piloti dell’anno precedente di ottenere dei compensi economici.

Alcuni proprietari di alcune squadre si sono voluti esporre sull’accordo, a cominciare da Larry Foyt per il team di A.J.: “Apprezzo gli sforzi compiuti dai gruppi dirigenti di indyCar e Penske, così come da tutti i proprietari delle squadre, per avviare questo sistema di charter. È incredibilmente impegnativo mettere d’accordo un folto gruppo di proprietari su qualcosa e certamente c’è stato un po’ di dare e avere, ma, alla fine, credo che questo sia un percorso vantaggioso per tutti i proprietari e per la IndyCar, mantenendo comunque anche la possibilità di avere una competizione aperta”.

Poi a parlare è stato Chip Ganassi: “Quando guardi indietro all’era moderna delle corse IndyCar, vedrai alcuni momenti importanti, il primo è stato l’unificazione di questo sport, il successivo è stato l’acquisto da parte di Roger Penske della IndyCar Series e dell’IMS e credo davvero che il terzo sarà il sistema charter”.

Ed Carpenter ha continuato: “Siamo molto lieti di iniziare questa nuova era. Il processo è stato approfondito ma, alla fine, molto emozionante. Questo sistema di charter rafforzerà chiaramente le nostre squadre mentre continuiamo a far crescere lo sport. Vorrei ringraziare Roger [Penske, n.d.r.] e tutto il suo team della IndyCar. Ed Carpenter Racing compirà presto degli annunci e non so se sarebbero stati possibili senza l’aiuto di un programma come questo. Con questo sviluppo rivoluzionario, il nuovo accordo televisivo con FOX e lo slancio che si è creato, il futuro della IndyCar è molto luminoso”.

Infine, le dichiarazioni di Michael Shank: “L’accordo charter, per me, è il pezzo più importante per il futuro della serie. Sono grato che ci siamo riuniti tutti insieme su questo e ringrazio il gruppo di Roger Penske per aver collaborato con i proprietari del team per averlo portato a termine”.

Fonte immagine: indycar.com

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