In un mondiale già marchiato Red Bull, meglio pensare al contorno

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Tempo di lettura: 2 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
8 Maggio 2023 - 13:00
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I social della mattina post Miami sono pieni di immagini relative alla presentazione dei piloti prima della partenza del GP. Cheerleaders (loro sì, le Grid Girls no, ne parlerò poi), orchestra e musica dal vivo, momenti da Hollywood in pieno american style per l’ingresso in scena dei protagonisti.

Un contenitore impacchettato alla Liberty Way per un contenuto che, però, ha già detto il suo dopo cinque gare. Il mondiale, ieri, ha chiarito se ce ne fosse ancora bisogno qual è il team migliore e, al suo interno, qual è il pilota di riferimento.

Ci sarà poi modo di capire com’è possibile che, un regolamento studiato appositamente per regalare gare più ravvicinate, abbia prodotto una monoposto dominante nel 2022 e ancor di più in questo inizio di 2023. Forse basta ricordare che, almeno dal 2009, chi azzecca la prima vettura di un ciclo si porta avanti il vantaggio in mancanza di veri test e per tutte quelle che sono le limitazioni odierne.

La Red Bull di questo inizio mondiale ricorda la Mercedes del 2016, capace di vincerne 19 su 21. All’interno del team, il rapporto di forze tra Verstappen e Pérez è lampante. Lo è sempre stato ma, viste le ultime uscite, una gara come quella di ieri è servita. Attaccarsi alla speranza che il messicano possa in qualche modo mettere in difficoltà l’olandese per vedere un mondiale meno scontato è poca cosa. Sperare che Max produca un errore ad ogni qualifica anche, perché ha già dimostrato (anche l’anno scorso, tra l’altro) di poter recuperare dal fondo.

Tra l’altro, il movimento visto (a centro gruppo soprattutto) nella gara di Miami è stato favorito dall’incognita asfalto nuovo e dalla pioggia della notte, che ha pulito la pista e portato ad un mix di scelte di gomme dall’ottava posizione in poi. L’incrocio delle strategie tra medie e hard ha quindi portato a battaglie in pista anche godibili, tra cui quella davanti tra Pérez e Verstappen durata, però, il tempo di un sorpasso.

A questo punto meglio pensare al contenitore e cercare di renderlo il più bello possibile agli occhi di chi guarda. Perché, al netto di quelle tre o quattro gare pazze che in campionato lungo possono arrivare, nel normale svolgimento del mondiale l’ordine sarà praticamente sempre questo, con l’unica lotta di interesse data da Mercedes e Ferrari per il terzo posto. Un po’ poco se si vuole vendere il campionato più cool del mondo.

Immagine: Media Red Bull

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