La Petit Le Mans è iniziata e Porsche Penske è al primo e secondo posto dopo tre ore di gara. Disastro Cadillac, mentre in GTD Pro svetta la Lamborghini-Iron Lynx. Problema tecnico per Rexy
La 27esima Petit Le Mans è iniziata alle 12:10 locali, regalando sin da subito i primi colpi di scena. A circa tre ore dalla bandiera verde la classifica vede Porsche Penske al comando con la 963 #7 di Nasr, Cameron e Campbell, seguiti a breve distanza dal prototipo gemello guidato da Tandy, Jaminet ed Estre. Scenario pertanto ideale per le Porsche del team diretto da Roger Penske, che vantano un margine di sicurezza sull’Acura #10 di WTR-Andretti (R. Taylor/Albuquerque/Hartley), avvicinatasi in occasione dell’ultima sosta. Come scritto in apertura, ad ora non sono mancate le sorprese, con le Cadillac colpite ai fianchi dalla direzione gara. La #01 di Bourdais/van der Zande/Dixon, attualmente in 11^ piazza con 2 giri di ritardo, è stata costretta a scontare un Drive Through per delle irregolarità tecniche, soffrendo poi un’altra sanzione pochi minuti fa dovuta ad un contatto con la LMP2 di High Class Racing. Non è andata meglio alla Cadillac #31 di Action Express Racing, partita dalla Pole Position e forte di un gran passo nella prima fase della corsa. Lavoro cestinato da ben due Drive Through, il primo per aver superato in regime di bandiera gialla, il secondo causato da un contatto occorso pochi giri fa tra Tom Blomqvist e la BMW RLL #24 di Jesse Krohn, speronata dallo svedese in curva 10. Per quanto riguarda la Lamborghini-Iron Lynx la corsa è stata fin qui solida, con Matteo Cairoli appena uscito dai box dopo il quarto pit stop occupando la settima posizione.
In LMP2 è Richard Mille AF Corse a dettare legge, allungando sulla AO Racing di PJ Hyett grazie ad un prezioso stint di Nicklas Nielsen. Terza posizione per la TDS Racing di Mikkel Jensen, appena tornato in pista dal pit stop, così come Tom Dilmann – quinto – sulla Inter Europol Competiton by PR1 Mathiasen Motorsports, risultato che sarebbe sufficiente per conquistare il titolo di categoria. Disastro, invece, per la United Autosports #2 di Keating/Pino/Hanley, scontratasi con la Corvette #4 in curva 6 dopo 70 minuti di gara.
In GTD Pro la caccia al titolo ha già subito uno scossone per via del problema alla trasmissione verificatosi sulla Porsche #77 di AO Racing, ancora in gara sì ma in ritardo di 5 passaggi. Un grande assist, dunque, per Ross Gunn (Aston Martin Heart of Racing #23), obbligato ad approfittare dell’avaria di “Rexy” allo scopo di avere la meglio su Laurin Heinrich nella classifica piloti. Attualmente la GTD Pro è comandata da Mirko Bortolotti sulla Lamborghini-Iron Lynx con ben 20 secondi di vantaggio sull’Aston Martin #23 di Alex Riberas. Bene per ora le due Ford Multimatic, rispettivamente al terzo e quarto posto, mentre la Ferrari di Risi Competizione è sesta, staccata sì di quasi un minuto ma improntata su una strategia diversa. Tra gli eventi accaduti poco fa citiamo la sportellata di Kirchofer (McLaren Pfaff Motorsport #9) nei confronti della Ferrari Cetilar, spinta quasi contro le barriere esterne di curva 11. Kirchofer ha rimediato sia una foratura alla posteriore sinistra che un drive through per condotta antisportiva.
Chiudiamo questo primo recap con la GTD, categoria in cui Patrick Gallagher (BMW Turner Motorsport #96) si è appena fermato cedendo il comando alla Ferrari di Conquest Racing, guidata al momento da Sbirrazzuoli. Secondo posto per la Mercedes Winward Racing #57 di Dontje, Ellis e Ward, i capoclassifica di categoria, poi la Lamborghini di Forte Racing affidata all’ex-IndyCar Devlin DeFrancesco, Loris Spinelli e Misha Goikhberg. Inizio complicato per la Mercedes AMG GT3 del Lone Star Racing, scattata dalla prima posizione ma uscita di pista nei primi istanti di gara perdendo quei giri che cercherà di recuperare nelle prossime ore.
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Immagine di copertina: Porsche Motorsport – X
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