Imola 2005 | Il primo weekend nella storia della GP2 Series

GP2 SeriesStoria
Tempo di lettura: 6 minuti
di Daniele Botticelli @DBDeiman
20 Aprile 2022 - 14:30
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Da quando nel 2017 ha preso l’attuale nome, in questo weekend la Formula 2 gareggerà per la prima volta ad Imola, facendo da contorno al Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna di Formula 1. Eppure, nel lontano 2005, la storia di questo campionato iniziò proprio dal circuito del Santerno, quando ad Imola si disputò il primo storico round dell’allora GP2 Series.

La GP2 Series nacque con l’idea di fornire ai giovani piloti una vetrina prestigiosa per mettersi in mostra in un campionato molto competitivo, sostituendo l’International Formula 3000 che ha chiuso i battenti al termine della stagione 2004.

La stagione d’esordio della nuova GP2 Series vide un boom di iscrizioni, con ben 12 team presenti che portarono in pista la bellezza di 24 vetture. Il campionato 2005 fu composto da 12 appuntamenti, tutti a supporto dei Gran Premi di F1 ad eccezione del round conclusivo in Bahrain. Nel weekend la serie disputa due gare, ad eccezione del round di Monaco dove si disputò una gara sola fino al 2007. Esattamente come vediamo ora (ad eccezione della stagione 2021), il format del weekend vede una Feature Race, all’epoca al sabato, che prevede l’obbligo di un pit stop, accompagnata da una Sprint Race dalla durata minore e con la griglia di partenza data dai risultati della prima gara con l’inversione dei primi 8 classificati.

Come detto in precedenza, il primo storico round della serie si disputò ad Imola nel weekend del 22-24 aprile 2005, facendo da contorno al Gran Premio di San Marino della Formula 1. Nicolas Lapierre fu il primo pilota a conquistare una pole position, fermando il cronometro nelle qualifiche del venerdì in 1:33.505, battendo per soli 5 millesimi Giorgio Pantano, che dopo aver concluso anzitempo l’esperienza in Formula 1 con la Jordan nel 2004 accettò di gareggiare in GP2 Series con il team inglese SuperNova International per rilanciare la sua carriera, riuscendo poi a vincere il titolo nel 2009.

La Entry List di quell’evento vede al suo interno alcuni nomi che da lì in avanti riusciranno poi ad imporsi nel motorsport come Heikki Kovalainen, José Maria Lopez, Adam Carroll, Nelson Piquet JR e il Campione del Mondo di Formula 1 del 2016 Nico Rosberg, che nel 2005 gareggiò con la ART Grand Prix e iniziò la propria stagione dall’11° posizione nella Feature Race di Imola, scattando davanti a Neel Jani in sesta fila.

Nonostante abbia ottenuto la pole position, il pilota francese non riuscì nemmeno a partire nella Feature Race per via di un problema tecnico sulla sua Arden, con le vetture GP2/05 fornite dalla Dallara che in tutto il weekend manifestarono diversi problemi sul fronte affidabilità, dovuti anche dall’inesperienza dei team con queste nuove monoposto, tanto da spingere la Direzione Gara a dare il via ad entrambe le gare con la partenza lanciata invece che con la tradizionale procedura della partenza da fermo.

La prima gara della serie venne vinta da Heikki Kovalainen, che si aggiudicò la Feature Race grazie ad una strategia intelligente nella seconda metà di gara approfittando anche dei problemi tecnici accusati da Giorgio Pantano negli ultimi giri, con l’italiano che ha dovuto alzare bandiera bianca dopo aver dominato la gara prima di doversi ritirare. Sul podio insieme al finlandese della Arden sono saliti José Maria Lopez e Scott Speed, secondo e terzo nonostante siano stati autori di un’escursione a testa durante la gara.

Il giorno successivo si è disputata la Sprint Race che, a differenza della gara disputata il giorno precedente, non vede l’obbligo di effettuare un pit stop durante la gara. La seconda gara del weekend imolese vede così Nico Rosberg scattare dalla pole position per via dell’ottavo posto ottenuto nella Feature Race, seguito al via dal suo compagno di squadra alla ART Grand Prix Alexandre Premat e Neel Jani, con Kovalainen relegato in ottava posizione alle spalle di Speed e Lopez.

La prima Sprint Race nella storia della GP2 va ad Adam Carroll, capace di risalire la classifica dopo essere scattato dalla quarta posizione al via: il pilota inglese si è liberato di Jani al terzo giro alla Rivazza, approfittando di un errore del pilota svizzero, riuscendo in seguito a recuperare e attaccare Premat all’ottavo giro, il tutto mentre il leader della gara Rosberg è costretto a rallentare per colpa degli ennesimi problemi tecnici visti nel weekend.

La coppia di inseguitori supera facilmente Rosberg alla Rivazza, con Carroll che poi torna ad attaccare Premat costringendolo all’errore alla Variante Bassa, dove il francese va lungo permettendo a Carroll di superarlo per la leadership della gara, rischiando anche il contatto con l’inglese che, a sua volta, ha dovuto gestire un forte sovrasterzo in uscita dall’ultima curva.

Carroll riuscirà poi a prendere il largo nei confronti di Premat, andando poi a vincere la gara. Alexandre Premat chiude secondo alle spalle del pilota inglese della Super Nova International, mentre Kovalainen riesce a rimontare fino al terzo posto, approfittando anche del ritiro di Rosberg e di una foratura avuta da Neel Jani alla gomma posteriore sinistra a quattro giri dal termine per salire sul gradino più basso del podio, non molto distante dal pilota francese davanti a lui.

Kovalainen lascerà Imola con due podi in altrettante gare, riuscendo poi a giocarsi il titolo fino alla fine del campionato dovendosi arrendere solamente a Nico Rosberg, che dopo uno scialbo weekend inaugurale riuscirà ad emergere imperiosamente conquistando ben cinque vittorie e 12 podi: un bottino utile per conquistare il titolo, che arriverà nell’ultimo round stagionale in Bahrain grazie ad una doppietta.

Dopo la vittoria del titolo Rosberg riuscirà a debuttare in Formula 1 nel 2006 con la Williams, riuscendo appieno nell’intento dell’allora neonata GP2 Series di far crescere i giovani piloti per aiutarli ad arrivare in F1. Negli anni seguenti altri piloti seguiranno le orme del pilota tedesco dopo aver vinto questo campionato tra cui Lewis Hamilton, Timo Glock, Nico Hülkenberg, Pastor Maldonado, Romain Grosjean, Jolyon Palmer, Stoffel Vandoorne e Pierre Gasly, cosa che continuerà anche in seguito al cambio nome in Formula 2 nel 2017, quando Charles Leclerc dominò il campionato prima di passare in Formula 1 l’anno seguente con la Sauber nel 2018, anno in cui George Russell ne imiterà le gesta in Formula 2 per poi approdare in Williams nel 2019.

Ogni volta che si guardano le gare dell’attuale Formula 2 ci si chiede sempre se tra i piloti partecipanti ci sia qualche prospetto molto interessante e con potenziale, quel “materiale da F1” che tutti cercano e che va così ad arricchire la storia di questo campionato. Una storia iniziata nel lontano 2005 in quel di Imola.

Immagine: Twitter / Formula 2

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