Il weekend dei motori 2-4 settembre 2022

Motorsport
Tempo di lettura: 13 minuti
di Redazione P300.it @p300it
7 Settembre 2022 - 10:30
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Segue l’elenco delle gare disputate nel weekend dei motori del 2-4 settembre 2022, con i link a tutti gli articoli di P300.it.

F1

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F1 | GP Olanda 2022, la cronaca della gara

F2

F2 | GP Olanda 2022, Sprint Race: Armstrong domina la prima gara a Zandvoort
F2 | GP Olanda 2022, Feature Race: Drugovich vince e mette le mani sul titolo
F2 | GP Olanda 2022: Beckmann e Nissany sanzionati, l’israeliano salta Monza

F3

F3 | GP Olanda 2022: Caio Collet domina la Sprint Race
F3 | GP Olanda 2022: Maloney piega Martins e vince la Feature Race
F3 | GP Olanda 2022: Correa, Bearman, O’Sullivan e Benavides penalizzati dopo la Feature Race

IndyCar

Indycar | Portland 2022, Gara: Dominio di McLaughlin, Power 2°. In 5 si contenderanno il titolo

NASCAR

NASCAR | Xfinity Series, Darlington: Gragson batte Creed e Larson in un finale mozzafiato!
NASCAR | Cup Series: Erik Jones riscrive la storia con la vittoria a Darlington

WRX

WRX | Lettonia 2022: errori strategici degli Hansen, Johan Kristoffersson fa doppietta a Riga

MotoGP

MotoGP | GP San Marino 2022, Gara: duello tutto italiano, Bagnaia batte Bastianini in volata a Misano e si riavvicina in campionato
MotoGP | GP San Marino 2022, la cronaca della gara di Misano Adriatico

Moto2

Moto2 | GP San Marino 2022, Gara: Alonso López vince la sua prima gara in carriera, la Boscoscuro torna al successo dopo quattro anni

Moto3

Moto3 | GP San Marino 2022, Gara: Dennis Foggia trionfa a Misano e si riavvicina nel mondiale. García out, Guevara agguanta la leadership col terzo posto

MotoE

MotoE | GP San Marino 2022, Gara 1: Casadei vince la corsa, Dominique Aegerter conquista la Coppa del Mondo della categoria
MotoE | GP San Marino 2022, Gara 2: Matteo Ferrari chiude in bellezza con la sesta vittoria a Misano

MXGP

MXGP | GP Turchia 2022: Renaux precede Seewer in gara-1, Yamaha vince il titolo costruttori
MXGP | GP Turchia 2022: Febvre chiude la stagione con il successo in gara-2, Gajser conquista la vittoria assoluta

National

National | Pala #2: Tomac conquista il titolo e completa il double!

Indy Lights

La Indy Lights è stata in azione a Portland per il 12° round della propria stagione, che ha visto Benjamin Pedersen ottenere la prima vittoria stagionale e in carriera nella serie, riuscendo a togliersi questa soddisfazione in un campionato che all’inizio aveva tutt’altre aspettative rispetto a quanto si è visto in pista.

Il pilota americano di origini danesi ha conquistato la vittoria dopo aver comandato la gara per tutti i 35 giri in programma, nonostante due caution che hanno ricompattato il gruppo alle sue spalle; la prima neutralizzazione è arrivata al termine del primo giro per il contatto tra Christian Bogle e Flinn Lazier, al suo esordio assoluto nella categoria.

Al sesto giro la gara è ripartita per poi essere interrotta nuovamente con la seconda caution di giornata, dovuta al violento incidente di Danial Frost alla curva 11, impattando violentemente contro le barriere mentre era in bagarre con Christian Rasmussen per la seconda posizione, con quest’ultimo autore a sua volta di un lungo dopo un leggero contatto tra i due che lo ha visto pericolosamente tagliare tutta la pista per poi rientrare in fondo al gruppo. Fortunatamente Frost è uscito dalla propria vettura sulle proprie gambe, senza riportare nessun infortunio significativo.

Dopo una lunga caution, alla ripartenza Pedersen controlla la situazione senza grossi problemi involandosi così verso la prima vittoria in carriera in Indy Lights. Alle sue spalle ha chiuso Matthew Brabham, secondo grazie al contatto tra Frost e Rasmussen e al traguardo a poco più di un secondo dalla vetta, rimanendo ancora matematicamente in gioco in vista del doppio appuntamento finale di Monterey in programma il prossimo weekend.

“Solamente” terzo posto per il leader del campionato Linus Lundqvist, protagonista di una gara molto tranquilla e senza squilli perdendo solo 5 punti in campionato nei confronti di Brabham, con solo la matematica a rimandare la propria festa per il titolo. Quarto posto per Jacob Abel, al suo miglior risultato in carriera in Indy Lights nella propria stagione da Rookie davanti ad Hunter McElrea, quinto e fresco di riconferma nella Andretti Autosport per la prossima stagione nella serie. Sesto posto per Sting Ray Robb davanti a Christian Rasmussen, risalito fino al settimo posto dopo l’episodio a inizio gara con Frost.

In vista del gran finale di Laguna Seca, Linus Lundqvist comanda la classifica con 515 punti contro i 412 di Matthew Brabham, ora secondo in campionato davanti ad Hunter McElrea, terzo a quota 401 e aritmeticamente fuori dai giochi per il titolo. Il doppio appuntamento di Laguna Seca è previsto per il weekend del 9-11 settembre, facendo da contorno al GP di Monterey, dove verrà incoronato il nuovo campione della Indy Lights.

WMX

L’ultimo appuntamento del mondiale motocross, il Gran Premio di Turchia ad Afyonkarahisar, ha coinciso anche con l’assegnazione dell’iride femminile e del titolo europeo della classe Open, giunta questa al suo ultimo atto prima di un cambio di format per il 2023 che vedrà la disputa di un solo evento “finale” in luogo di un campionato vero e proprio.

Scatto fulmineo della campionessa uscente Courtney Duncan (Kawasaki Dixon) al via di gara-1, ma la neozelandese infila erroneamente il canale all’interno della seconda curva e rischia di cadere. Perse quattro posizioni, impiega meno di un giro per liberarsi di Amandine Verstappen (Kawasaki Bud Racing), Sara Andersen (KTM Flexbox) e Lynn Valk (Yamaha JK Racing) e riportarsi alle calcagna di Larissa Papenmeier (Yamaha 423 Racing) al comando. Meno competitiva la partenza di Lotte van Drunen (KTM WZ Reclame), all’attesissimo debutto nel mondiale femminile dopo le ottime prestazioni dell’europeo 125cc. Al terzo giro Duncan passa in testa scalzando l’esperta Papenmeier, mentre alle loro spalle la situazione resta invariata. La leader di campionato Nancy van de Ven (Yamaha Ceres71) parte ai margini della top ten e una volta risalita al sesto posto trova in Verstappen un autentico muro: nell’olandese, che ha per le mani l’occasione della vita dopo anni di piazzamenti, sorge probabilmente anche un po’ di “braccino” che la spinge a non abbozzare nemmeno un attacco sulla Kawasaki #274.

Pur senza prendere troppo margine, Duncan controlla Papenmeier fino al traguardo dando la spinta finale decisiva negli ultimi tre giri e vincendo la sua seconda manche stagionale dopo quella conquistata in Spagna. Valk al terzo posto mantiene aperti i giochi iridati, quindi Andersen, Verstappen, van de Ven e la rimontante van Drunen che nelle ultime battute ha ragione della campionessa australiana Charli Cannon (Yamaha JK Racing). Ritiro dopo due giri per Elisa Galvagno (Husqvarna Millionaire), mentre Giorgia Blasigh (Yamaha Ceres71) è 16esima e ancora segnata dal braccio destro infortunato ad inizio luglio. Van de Ven doveva precedere Valk per chiudere i giochi iridati, invece vede l’avversaria riportarsi a -20 punti in classifica.

Secondo scatto repentino per Duncan nella seconda manche, seguita da un’ottima Galvagno che resta alle spalle della Kawasaki #1 per quasi tutto il primo giro prima di lasciare spazio a Shana van der Vlist (KTM Brouwer Motors). Partenza nelle retrovie per van de Ven, attorno alla sesta piazza, ma Valk è addirittura fuori dalle prime dieci e complica irrimediabilmente le sue poche residue chance titolate. La lotta per il terzo posto è tra Galvagno e Cannon, che si scambiano posizione a più riprese, mentre alle loro spalle si confrontano Andersen e Papenmeier. La pilota italiana cala progressivamente ritmo mentre l’australiana finisce a terra due volte ed è costretta al ritiro, lasciando Andersen e Papenmeier a giocarsi il gradino più basso del podio di manche.

Van de Ven continua la sua prudente rincorsa al titolo venendo sfilata da Verstappen, dalla stessa Valk e dalla rimontante van Drunen, scattata di nuovo nelle retrovie a causa della minor potenza della sua moto. Duncan si aggiudica anche gara-2, raggiungendo la sua 18esima vittoria iridata assoluta, davanti a van der Vlist, Andersen e Papenmeier, con queste ultime che accompagnano sul podio finale la neozelandese in ordine inverso. Per quanto riguarda le italiane, nona posizione per Galvagno e 12esima per Blasigh. Con il sesto posto di Valk e l’ottavo di van de Ven, la pilota del team Ceres71 si aggiudica finalmente il titolo mondiale dopo cinque piazze d’onore, un terzo e un quarto posto nelle ultime sette stagioni.

201 a 183 in classifica generale tra le due olandesi, mentre Papenmeier strappa a van der Vlist il terzo posto in extremis; nona piazza per Blasigh, migliore italiana, nonostante l’infortunio che l’ha pesantemente limitata in Turchia.

EMXOpen

Nella prima manche dell’europeo Open a José Antonio Butrón (KTM JD Gunnex) basta non perdere più di un punto su Tomáš Kohút (KTM Osička) per fregiarsi del titolo e lo spagnolo parte alla grande, preceduto solo da Michael Sandner (KTM Raths) all’holeshot. L’austriaco resiste per un giro prima di cedere il passo al terzo classificato del mondiale MX2 2013, che una volta preso il comando si invola solitario verso la conquista del bottino continentale.

Kohút risale dopo avere perso qualche posizione in partenza, con Sandner che non sembra disporre di un ritmo irresistibile: la seconda posizione è molto presto dello slovacco, che a sua volta prende margine di sicurezza per la piazza d’onore ma non ha assolutamente possibilità di fronteggiare il suo rivale per il titolo. Sandner è protagonista di praticamente tutte le battaglie in pista di gara-1, con Šimon Jošt (KTM Osička) che negli ultimi minuti lo raggiunge nonostante un contrattempo con un doppiato e lo scalza dalla terza piazza non senza un contatto tuttavia provocato maggiormente da una staccata calcolata erroneamente dall’austriaco. La prima manche incorona quindi vincitore e campione Butrón davanti a Kohút, Jošt e Sandner.

Sandner replica anche in gara-2 l’holeshot di gara-1, ma questa volta è Maykal Ivanov (Husqvarna AIT Racing) ad ereditarne subito la prima posizione. Il bulgaro procede a ritmo molto spedito mentre Sandner deve vedersela con Kohút per il secondo posto; alle loro spalle è gara di rimessa per il neo campione Butrón, che nei primi minuti subisce anche l’iniziativa di Jošt prima di averne definitivamente ragione al sesto giro. Con un vantaggio rasente i dieci secondi, tuttavia, Ivanov commette un errore decisivo non rispettando una bandiera gialla segnalante un altro pilota caduto.

Mentre il leader viene messo sotto investigazione dalla Direzione Gara, Kohút e il redivivo Butrón danno battaglia a Sandner per la seconda posizione e per la vittoria assoluta: lo slovacco riesce anche a superare l’austriaco nel corso dell’ultimo giro, ma un paio di doppiati ne rallentano la corsa e Sandner si riprende la piazza d’onore. Ivanov transita per primo sotto la bandiera a scacchi ma viene penalizzato di dieci posizioni, scivolando addirittura 11°; il successo di gara-2 passa quindi a Sandner davanti a Kohút e Butrón, che si aggiudica la classifica assoluta di Afyonkarahisar precedendo lo slovacco e l’austriaco.

Il campionato Open si conclude con Butrón a quota 238 punti contro i 211 di Kohút e i 199 di Sandner. La serie ha dato molte soddisfazioni anche all’Italia, seppur con piloti che non hanno disputato la stagione per intero: Simone Croci è sesto in classifica finale davanti a Giuseppe Tropepe, vincitore ad Arco di Trento, mentre Stefano Pezzuto si è aggiudicato il weekend di Maggiora.

TCR Italy

Trascorso più di un mese dalla tappa del Mugello, il TCR Italy è ritornato a Imola per la penultima tappa del campionato. Ad ottenere la pole è stato Iannotta per la prima volta in carriera.

L’italiano non ha avuto un ottimo scatto in Gara 1, facendosi passare subito da Langeveld mentre dietro di loro Tavano si è prontamente portato in P4. Vari contatti hanno caratterizzato il primo giro, con Volt rimasto insabbiato alla Villeneuve e la Safety Car che è stata costretta a entrare in pista.

Dopo 5 minuti di neutralizzazione la gara è ripresa con Babuin che ha passato Clairet per la sesta posizione, mentre poco dopo Vahtel ha sopravanzato Tavano per la quarta e Jelmini che a sua volta ha superato il francese per la settima.

Al decimo minuto anche Babuin ha avuto modo di sopravanzare il pilota della Scuderia del Girasole andando in quinta piazza, ma dopo un minuto è stato costretto al ritiro per un problema alla sospensione posteriore sinistra, dopo essere transitato sul cordolo del Tamburello.

Trascorsi alcuni minuti di pausa, anche Jelmini ha riscontrato qualche difficoltà al Tamburello finendo dritto e forando anche uno pneumatico.

A 5 minuti dal termine, Vahtel ancora quarto ha commesso un errore che lo ha fatto scivolare fino in settima piazza, con Tavano pronto a ritornare quarto.

A pochi secondi dal termine è stata sventolata la bandiera rossa per un pauroso incidente a Reduzzi in uscita dalla Villeneuve. Il pilota ha perso la sua Hyundai e, tramite effetto pendolo, ha attraversato la pista prima di finire a muro. Il pilota è uscito senza conseguenze.

La gara si è conclusa con la terza vittoria di Langeveld davanti a Iannotta e Tamburini. Quarto Tavano davanti all’ospite Clairet, quindi Vahtel e Baldan.

In Gara 2 a partire davanti a tutti è Poloni che, nonostante uno spunto poco eccellente, ha mantenuto la prima posizione. Tavano intanto ha provato a passare Babuin per la P2, ma è restato in P3.

Poco dopo Bissa è finito in testacoda alla Tosa con conseguente toccata contro le barriere. A fine giro Baldan è invece finito largo alla seconda della Rivazza alzando il polverone e perdendo molte posizioni.

Dopo 7 minuti un contatto tra Jelmini e Tamburini alle Acque Minerali ha portato quest’ultimo contro le barriere quando occupava la settima posizione. Al suo rientro in pista ha anche generato non poco caos. Il primo è stato successivamente penalizzato. A circa metà gara, un lungo di Iannotta ha concesso a Jelmini e Baldan di guadagnare posizioni.

Molto aggressivo anche questa volta Clairet che nelle fasi finali ha più volte cercato di sopravanzare Langeveld finendo spesso lungo al Tamburello o alla Villeneuve.

Quando mancavano 10 minuti è entrata in pista la Safety Car per il ritiro di una delle vetture di classe DSG. Alla ripresa il protagonista è stato nuovamente Clairet, mentre alle sue spalle Iannotta e Baldan hanno iniziato a perdere diverse posizioni.

Nelle ultime fai Babuin ha tentato l’attacco su Poloni alla Rivazza 1, concludendo il sorpasso alla Rivazza 2 che gli è valso la testa della gara. Poloni stesso è stato poi sopravanzato anche da Tavano e Brusa al Tamburello, mentre poco è stato superato pure da Langeveld che in un sol boccone si è mangiato anche Vahtel. Sotto la bandiera a scacchi, Babuin ha colto il primo successo davanti a Tavano e Brusa. Quarto Langeveld e quinto Vahtel.

Tra due settimane il round finale a Vallelunga con Tavano in testa con 342 punti davanti a Langeveld a 305. Babuin è terzo con 225 ma è ormai troppo distanziato per lottare per il titolo.

Immagini: Twitter / Intact GP, Yamaha Media Center, MXGP Twitter

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