Il titolo più facile, ma meritato, per Lewis Hamilton

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Tempo di lettura: 3 minuti
di Alessandro Secchi @alexsecchi83
26 Ottobre 2015 - 11:30
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Alla fine era solo questione di tempo. Si attendeva esclusivamente di capire quando la pratica mondiale 2015 sarebbe stata chiusa da parte di Lewis Hamilton.

Se durante il weekend ho avuto dei dubbi sulla possibilità di concludere le operazioni, visto il tempo da lupi che ha destabilizzato la tre giorni di Austin, ci ha pensato poi Rosberg a sciogliere ogni tipo di possibilità regalando il primo posto, anche se non si sa se per un errore o un problema. Gesti e volti nel retropodio e sul podio sono quelli di uno sconfitto rassegnato a restare tale anche in futuro. La sua possibilità, il suo treno, come per molti altri gregari di livello, è passato nel 2014 e presumibilmente non ne passerà un altro.

Per Lewis questo è il titolo più semplice, per quanto sia semplice vincere un campionato di F1, tra i tre conquistati fino ad ora. Prima di tutto perché conquistato con tre gare di anticipo. Ed è la prima volta che l’inglese chiude la pratica prima della fine della stagione. Il suo coefficiente di difficoltà è andato diminuendo ad ogni titolo conquistato.

Quello del 2008, il primo, è arrivato nelle sue mani quando in Ferrari già si festeggiava Felipe Massa, passato sotto il traguardo da Campione prima che l’inglese sorpassasse Glock all’ultima curva. Il modo più sensazionale per entrare nel club degli iridati.

Il secondo titolo, del 2014, è stato sì combattuto ma più gestibile, soprattutto nel finale di stagione. Con un Nico incredibilmente costante e qualche problemino per Lewis, la corsa iridata si è protratta fino al finale di Abu Dhabi con la regola assurda dei doppi punti. Per fortuna non sono stati decisivi.

Quello conquistato ieri è ugualmente meritato ma molto meno sudato. Nico ha mollato il colpo anche in qualifica e si trattava, appunto, esclusivamente di capire quando Lewis avrebbe sancito la fine delle ostilità.

Ci sono alcuni dettagli che vorrei sottolineare:

– L’allargata di ieri di Lewis su Nico in partenza è stata ai limiti del regolamento, ancor più che a Suzuka. Ha spinto fuori il compagno volutamente in curva uno per prendere posizione e non gli ha lasciato spazio per girare all’interno del tracciato. Non l’ha detto nessuno, anzi si è sottolineata l’arroganza dell’inglese nel guadagnare di forza la posizione. Evidentemente ci sono dei bonus che alcuni piloti si possono giocare.

– Ora che Lewis ha raggiunto idealmente il suo idolo Senna, sono curioso di vedere nel 2016 se le motivazioni saranno intatte per continuare a vincere. Ogni pilota si prefigge un obiettivo da raggiungere, e quando lo ottiene non è automatico che le motivazioni restino le stesse. Si parla spesso di piloti che, una volta raggiunto l’apice, si ‘siedono’. Vedremo se il Lewis 2016 sarà affamato tanto quanto questo.

– Mi fa piacere che, in queste due stagioni, nessuno abbia accusato Lewis di vincere solo grazie alla monoposto migliore del lotto. E’ una panzana che negli ultimi anni ho sentito spesso e volentieri riferita a Vettel. Evidentemente il tutto si riconduceva al fatto che a rimetterci erano alcuni tifosi ferraristi. Da qui la solita tiritera che non ho sentito in queste stagioni. E spero di non sentire più.

In ogni caso, complimenti a Lewis. Se la Mercedes resterà a questi livelli, prepariamoci ad altre stagioni di questo tipo.

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